Oggi, per la rubrica Sport in book, ho deciso di presentarvi l’ultimo libro di Carlo Budel intitolato 5 stagioni. Un volume, edito da Sperling & Kupfer, in cui l’autore si apre intimamente al lettore raccontando la sua vita sulla Marmolada vissute per cinque estati nel punto più alto delle Dolomiti. Tuttavia, il 3 luglio 2022, succede una tragedia e cambia qualcosa in lui radicalmente.
5 stagioni è un omaggio alle vittime della Marmolada
Cosa accade in quella giornata di luglio? Ve la ricordate la scorsa estate? Sole a picco e temperature da record. Non piove ormai da mesi, siccità piena, laghi e fiumi quasi spariti e la montagna purtroppo inizia a sentire gli effetti negativi del cambiamento climatico.
Il 3 luglio 2022 si distacca dal ghiacciaio della Marmolada un seracco, una distesa enorme di sassi e ghiaccio che cade giù e precipita ad oltre 300 chilometri orari.
Una velocità mortale e infinita che provoca vittime, feriti e dispersi. Purtroppo il crollo causa un’enorme valanga che travolge tutto e ben 11 persone muoiono. Per Carlo Budel, che gestisce il rifugio più alto delle Dolomiti, vivere questa tragedia in prima linea lo ha segnato profondamente e ha deciso quindi di raccontarlo in prima persona come omaggio alle persone che non ci sono più.
Vediamo insieme la sinossi del libro in uscita!
La sinossi di 5 stagioni di Carlo Budel
Da cinque anni, Carlo Budel è il custode della Marmolada. Gestore di Capanna Punta Penìa, il rifugio più alto delle Dolomiti, passa le sue stagioni estive a 3.343 metri d’altitudine ad accogliere chi, come lui, cerca un riparo fisico e spirituale nella montagna.
Qui, tra terra e cielo, tra la ferocia delle tempeste e la bellezza della natura incontaminata, tra il silenzio della neve che cade e l’assordante rumore del vento, da solo e in compagnia, ha vissuto il bello e il brutto della montagna.
In questo libro dal forte sapore narrativo, Carlo racconta a cuore aperto ciò che la montagna gli ha mostrato e insegnato nelle ultime stagioni, dai disastri della siccità alla magia dell’amicizia in alta quota, da storie di solidarietà a racconti di solitudine, fino al resoconto del terribile 3 luglio 2022. Il giorno della tragedia del distacco del seracco della Marmolada, in cui morirono undici persone, Carlo era in Capanna. Da Punta Penìa ha sentito il boato assordante, ha visto le operazioni di ricerca, ha assistito al viavai, nel panico, degli escursionisti che erano con lui. Ha lasciato il suo rifugio solo dopo alcuni giorni, incapace di abbandonare la sua casa anche se pieno di disperazione.
Un racconto vivo e brillante su come la natura può essere amica amorevole e nemica spietata, luogo di cambiamento e culla di rinascita personale.
L’autore Carlo Budel
È la montagna che mi ha insegnato a superare le prove più difficili. La montagna ti insegna a fare le cose una alla volta, un passo alla volta, con il tuo ritmo e le tue forze, appoggiando saldamente un piede dopo l’altro, per non scivolare e avanzare dritto. Ti insegna a non farti prendere dal panico o dallo sconforto, anche quando non ce la fai più e ti sembra che l’obiettivo finale sia troppo lontano.
Raggiungere il punto più alto della Marmolada, la Regina delle Dolomiti, ti dà una scarica di adrenalina. Viverci, in solitudine, per cento giorni di seguito, è un’esperienza che ti cambia la vita.
Carlo Budel è nato a Feltre (BL). È cresciuto tra il Trentino e il Bellunese. Vive a San Gregorio nelle Alpi, nella casa che fu dei nonni materni. Dopo aver fatto il militare, ha lavorato in fabbrica per quasi vent’anni, finché un giorno ha deciso di mollare tutto, di cambiare vita. Si è voltato verso la montagna e si è lanciato a capofitto in una nuova avventura, fino a diventare il gestore del rifugio Capanna Punta Penìa, sulla Marmolada.
È autore del bestseller La sentinella delle Dolomiti in cui tutto, a 3.343 metri d’altezza, acquista un sapore estremo, dall’esplosione di colore dell’alba, alla terribile forza dei temporali e del vento. Stando sospesi tra terra e cielo, in certi momenti sembra di toccare con mano il confine tra la vita e la morte.
Budel è anche autore del secondo libro intitolato Le montagne che vivo, edito da Ediciclo, in cui trovano posto le cime di casa sulle montagne Bellunesi dove Carlo va a camminare; la capanna sul tetto delle Dolomiti, che custodisce in solitudine e con amore d’estate; orizzonti sterminati, albe incantate e tramonti infuocati; le sue uscite con Paris, il cane lupo che lo seguirebbe anche in capo al mondo e una coccola per i suoi lettori: la ricetta del suo leggendario strudel d’altura.