Scopriamo insieme il Premio Chiara alla Carriera 2018
Cari iCrewers, bentornati al nostro speciale sul Premio Chiara 2018! Oggi vi parliamo del Premio alla Carriera.
Come ben saprete, se avete seguito le scorse puntate, questo premio è nato nel 1997 e viene assegnato ad illustri scrittori nazionali e stranieri che hanno valorizzato al meglio il territorio in cui sono nati o in cui abitano.
Quest’anno il Premio alla Carriera verrà consegnato ad una delle più iconiche scrittrici italiane a partire dagli anni ’60: Dacia Maraini.
Chi è Dacia Maraini?
Davvero c’è bisogno di spiegarlo, cari iCrewers? Immagino che dei grandi lettori come voi sappiano tutto di questa formidabile donna, però è giusto presentarla anche a chi non è afferrato o appassionato dei suoi scritti. La sua vita è infatti molto interessante ed è utile per comprendere al meglio la sua personalità e la sua produzione letteraria e teatrale.
La Maraini nasce a Fiesole (FI) il 13 novembre 1936, primogenita dello scrittore ed etnologo orientalista Fosco Maraini e della pittrice, nonché principessa, Topazia Alliata. Nel 1939 segue la famiglia in Giappone, dove al padre è stato offerto un lavoro come lettore di italiano presso l’Università di Tokyo. Con l’armistizio dell’8 settembre 1943, il padre rifiuta di aderire alla Repubblica di Salò e di conseguenza tutta la famiglia viene internata nel campo di concentramento di Nagoya fino alla liberazione da parte di truppe americane nel 1946. Tornati in Italia, i Maraini si stabiliscono a Villa Valguarnera di Bagheria (PA), di proprietà del ramo materno, ed è qui che Dacia incomincia la sua formazione scolastica.
Compiuti i diciotto anni, Dacia Maraini lascia il nucleo famigliare a Palermo e raggiunge il padre a Roma, il quale aveva divorziato nel frattempo dalla moglie. A ventun anni fonda, insieme ad altri suoi coetanei, la rivista letteraria Tempo di letteratura e pubblica dei racconti sui giornali Paragone, Nuovi Argomenti e Il Mondo. Nel 1962 esce il suo primo romanzo, La vacanza, che riscuote un notevole successo. Seguono L’etica del malessere (1963, Premio Internazionale degli Editori “Formentor”) e A memoria (1967). Nel 1966 esce anche una raccolta di sue poesie, Crudeltà all’aria aperta, grazie al sostegno di Nanni Balestrini.
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Gli anni ’70 sono prolifici dal punto di vista letterario: vengono pubblicati Memorie di una ladra (1972) e Donna in guerra (1975). In questi anni la Maraini si avvicina anche al teatro: è una dei fondatori del Teatro del Porcopsino, che è costretto a chiudere per debiti dopo soltanto due stagioni, ma lascia una grande traccia nel panorama culturale romano. In quell’ambiente, la Maraini fa la conoscenza di Alberto Moravia e fra i due scocca la scintilla, tanto che lo scrittore lascia la moglie Elsa Morante per stare con Dacia e la loro storia d’amore dura più di un decennio.
Dacia Maraini e Alberto Moravia
Nel 1973 fonda il Teatro della Maddalena insieme alla drammaturga Maricla Boggio e ad altre compagne dell’associazione femminista “la Maddalena”. Alcuni dei testi rappresentati sono scritti dalla Maraini stessa, ad esempio Maria Stuarda, che ottiene apprezzamento a livello internazionale, Manifesto dal carcere e Dialogo di una prostituta con un suo cliente.
Verso la fine degli anni ’80 la Maraini collabora con Rai3 nella trasmissione Raccontare Palermo, in cui la scrittrice incontra alcuni dei più importanti esponenti della società siciliana e dialoga con loro sulla cultura palermitana.
Il vero successo per la Maraini arriva però nel 1990, quando il suo ultimo romanzo, La lunga vita di Marianna Ucria vince il Premio Campiello. A seguire vengono pubblicati: Bagheria (1993), nel quale l’autrice rivive la sua sua infanzia in Sicilia; Voci (1994, Premio internazionale Flaiano), che tratta di violenza sulle donne; Un clandestino a bordo (1996) e Dolce per sè (1997). Nel 1999 le viene invece assegnato il Premio Strega per Buio, una raccolta di racconti sulla violenza infantile e femminile.
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Un altro romanzo di tema autobiografico è La nave per Kobe (2001), in cui la Maraini rispolvera i diari tenuti da sua madre negli anni in Giappone e li sistema, donandoci una toccante testimonianza dell’infanzia della scrittrice e del rapporto con sua madre Topazia. La narrazione di Dacia Maraini si interrompe però prima dell’internamento della famiglia in un campo di prigionia giapponese ed è proprio da questo punto che si riallaccia il testo Ricordi d’arte e prigionia di Topazia Alliata di Toni Maraini, sorella minore di Dacia.
Una foto d’epoca della famiglia Maraini
Degli altri suoi numerosi scritti durante il Duemila, ricordo Il gioco dell’universo (2007, vincitore Premio Cimitile), in cui la Maraini raccoglie estratti di diari e appunti di viaggio del padre Fosco durante i suoi studi antropologici. Le sue ultime pubblicazioni sono Chiara d’Assisi. Elogio della disobbedienza (2013), La bambina e il sognatore (2015) e Tre donne. Una storia d’amore e disamore (2017).
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Quelle che ho citato sono solo alcune delle numerose opere che Dacia Maraini ha pubblicato nel corso della sua lunga e prolifica carriera. In ognuna di esse tratta temi di spessore e di grande attualità, come la condizione della donna nella storia e nell’età contemporanea, la violenza infantile e il riscatto dei disadattati e dei reietti. Argomenti difficili, ma che lei sa gestire con grande chiarezza e realismo e ciò l’ha resa e la rende una delle autrici italiane più importanti e apprezzate nel mondo.
L’Associazione Amici di Piero Chiara motiva così la scelta dell’assegnazione del Premio alla Carriera 2018 a Dacia Maraini:
“Caratterizzata da incrollabile coerenza intellettuale e marcata attenzione al mondo della donna, in oltre cinquant’anni di carriera ha saputo spaziare con successo dalla narrativa al teatro, dalla poesia alla saggistica e alla pubblicistica. In ogni suo scritto ha saputo parlare al pubblico più vasto proponendo sempre temi di grande attualità, in uno stile inconfondibile per limpidezza e incisività.”
Il prestigioso riconoscimento le verrà conferito domenica 18 novembre alle ore 17.00 presso il Teatro Sociale di Luino (VA).
Cari iCrewers, questo è l’ultimo articolo di approfondimento sul Premio Chiara 2018. Ora non ci resta che aspettare la cerimonia di premiazione, che si terrà domenica 28 ottobre alle ore 17.00 presso la Sala Napoleonica delle Ville Ponti di Varese, per sapere chi si aggiudicherà il Premio Chiara 2018!
Grazie per averci seguito fino a qui. Vi rinnovo l’appuntamento con lo speciale a lunedì 29 ottobre per scoprire insieme i vincitori della trentesima edizione di questo illustre premio.