Salve iCrewer, diamo un caloroso benvenuto a Pamela Boiocchi e Michela Piazza, autrici del nuovo romanzo:
Bugie a Santorini
che ci consentono, attraverso questa intervista, di poter “scavare” un po’ di più nella loro vita privata per offrirci qualche “notizia” non già divulgata.
Innanzitutto benvenute tra di noi, e prima di cominciare con il fuoco di fila vi comunico che ho una certa trepidazione nel porvi le domande visto che siete in due.
Michela & Pamela: Ciao! Grazie per lo spazio che ci dedicate.
Descrivetevi con una citazione.
Michela: di sicuro “Se puoi sognarlo, puoi farlo”. È il nostro motto e rappresenta la nostra filosofia di vita. Ci siamo tatuate entrambe questa frase lo scorso febbraio, nello stesso giorno, perciò è diventata anche un po’ sinonimo dell’amicizia che ci lega.
Prima di essere una scrittrice: chi sono Pamela Boiocchi e Michela Piazza?
Pamela: vivo su un’isola dove l’inverno non arriva mai (Lanzarote – Canarie). Indosso infradito per la maggior parte dell’anno.
Ho tre gatti neri, un gatto ciccione e un fidanzato mago con cui faccio show tutte le sere.
Coltivo erbe aromatiche, anzi, pianto in giardino ogni seme che mi capita in mano: in questo momento tocca alla papaya! Mi piace cucinare e che altro? Ho voglia di una vacanza!
La mia amica Michela, è bibliotecaria e mamma.
È laureata in Storia e i suoi grandi amori sono i libri e gli animali: vive (in quella che per me è la casa delle fiabe) con sette gatti, due chihuahua, una tartaruga e un numero imprecisato di pesci e anfibi… Oltre che con un marito e un figlio adolescente!
Lei sa tutto, per questo la chiamo Mikipedia e le voglio tanto bene.
Le difficoltà che avete incontrato quando avete iniziato a scrivere quali sono state?
Michela: credo che, nel mio caso, una grande difficoltà sia stata la capacità di mettermi in gioco. Ho sempre scritto, sin da piccola, ma prima di decidermi a inviare qualcosa a un editore sono passati anni!
Invece scrivere significa proprio questo.
Ora che abbiamo all’attivo 16 romanzi cerchiamo sempre nuove sfide: Pamela e io passiamo dallo storico al contemporaneo e amiamo cimentarci in imprese nuove. Anche questa avventura con Dri Editore fa parte di questa voglia di crescere, di migliorare sempre.
Quando create un libro a cosa pensate? Avete già la storia definita in mente o la trama si modifica man mano che proseguite? E i personaggi?
Pamela: Stendiamo una trama piuttosto dettagliata per definire ambientazione, personaggi, caratteristiche e motivazioni. Mentre la storia si snoda nel momento della scrittura é possibile che le nostre idee iniziali prendano una traiettoria leggermente diversa da ciò che avevamo stabilito. Questo perché si aggiungono sempre nuovi dettagli e particolari.
I nostri personaggi spesso hanno caratteristiche di persone che conosciamo: un modo di parlare, un dettaglio fisico o la casa in cui vivono.
Dalle biografie reperite online c’è una cosa che vi accomuna, scrivete entrambe avventure piratesche, quanto ha influito sulla vostra scelta di scrivere un romanzo insieme?
Michela: Pamela e io abbiamo entrambe scritto singolarmente due saghe sulla pirateria ed è stato proprio questo a farci conoscere. La stima che nutrivamo l’una per l’altra come autrici ci ha aiutato a diventare amiche; da lì la decisione di scrivere insieme è sorta spontanea.
Morag, la voce della coscienza della protagonista di “Bugie a Santorini”, parla appunto con i toni di una piratessa del Settecento ed è un omaggio alla passione che ci ha fatte incontrare.
Il vostro è un romanzo a quattro mani, è un vantaggio? Se sì quali sono?
Pamela: Si, Bugie a Santorini di Boiocchi e M. Piazza é un romanzo scritto a quattro mani. E non é il primo che scriviamo insieme. Siamo ormai due penne più che affiatate, tanto che molto spesso i nostri lettori dicono di non riconoscere l’una e l’altra. I vantaggi della nostra collaborazione sono molti. Innanzitutto riusciamo a essere più produttive, perché due persone scrivono più che una. É rarissimo che ci si blocchi su una scena perché una delle due ha sempre l’idea su come risolverla. Riusciamo a controllare meglio il testo finale proprio perché rileggiamo e correggiamo il doppio delle volte.
Come avete suddiviso il lavoro, lo avete scritto in parallelo, come vi siete organizzate?
Michela: Pamela e io non ci dividiamo i capitoli o i pov. Semplicemente, stabiliamo insieme una trama piuttosto dettagliata e poi ognuna scrive un pezzo e lo manda all’altra, che prosegue in modo fluido. Quella delle due che ha più chiara in mente la scena, la scrive.
Il fatto divertente è che, per via dei nostri lavori, io mi alzo molto presto mentre lei va a dormire molto tardi; succede quindi che scriviamo a ciclo continuo, perché io lo faccio di giorno mentre lei prosegue la notte.
A questo proposito nella mia recensione ho sottolineato alcune sbavatura, come per esempio la suddivisione in capitoli un po’ eccessiva. Cosa mi dite in proposito?
Pamela: Tecnicamente i capitoli hanno una ponderata lunghezza omogenea. Avrai infatti notato che possiedono tutti circa lo stesso numero di battute, una scelta precisa che ha trovato riscontro positivo anche nel giudizio della nostra editor che ci ha seguite in tutte le fasi di produzione del testo.
Ovviamente in ultima analisi resta al gusto dello scrittore decidere che tipo di suddivisione in capitoli dare. In uno dei miei romanzi per esempio non ho adottato nessun taglio, lasciando una narrazione fluida e senza suddivisioni.
Nella scelta di questo o quel personaggio quanto c’è della vostra personalità? Secondo voi è inevitabile che si crei empatia per un personaggio piuttosto che un altro?
Michela: nei personaggi dei nostri romanzi è spesso presente qualche tratto caratteriale nostro o di persone che conosciamo, cosa che ci aiuta a delineare meglio la loro psicologia e che inevitabilmente ci aiuta a immedesimarci. Un segreto: molte delle nostre protagoniste portano i nomi dei nostri animali domestici!
Nel vostro caso a quale figura vi sentite particolarmente legate? Perché?
Pamela: diciamo che sentiamo affetto per tutti i protagonisti che escono dalla nostra penna, ma anche per i comprimari. Anzi, spesso finiamo con lo scrivere serie proprio perché un personaggio secondario ci ha conquistate e abbiamo sentito la necessità di raccontare la sua storia.
Forse, dovendo scegliere un solo protagonista, diremmo Raphaël, il militare di “L’angelo e la Tigre”. Segnato nel volto e nell’anima, ha molte sfaccettature di carattere.
I vostri progetti futuri? Avete già in mente un nuovo romanzo?
Michela: sì, abbiamo già iniziato a lavorare su un nuovo progetto di cui siamo entusiaste! Unirà il classico romance con la nostra voglia di sognare e speriamo riuscirà a strappare molti sorrisi e qualche lacrima.
Terminiamo così questa bella intervista ringraziando le nostre belle autrici con la speranza di leggerle ancora.
Michela & Pamela: Grazie ancora e un bacio!