Patrisha Mar e i suoi romanzi
Ciao Patrisha,
le prime domande sono legate al tuo ultimo romanzo
Virginia e il rapporto con la madre, descritto poco ma quanto basta per identificarlo. Perché dare a lei dei valori che erano più sentiti nel periodo in cui la madre era adolescente, a meno che tu l’abbia pensata come ex sessantottina.
Devo fare una premessa, Quando l’amore fa volare è uno di spin-off di La mia eccezione sei tu e Ti ho incontrato quasi per caso, dove tutti i personaggi presenti nel romanzo appena uscito sono già comparsi, ovvio con uno spazio differente a seconda della storia. Avevo presentato Caterina già dal primo romanzo, ponendola subito in contrapposizione con la protagonista di Eccezione e Incontrato, Sara De Michele, che invece è una persona quadrata, razionale, che ama il controllo. Mi serviva un ruolo femminile emancipato, per certi versi esagerato, totalmente differente da Sara, proprio per enfatizzare il carattere di quest’ultima. In più quando si scrive un romanzo dai toni brillanti, si gioca un po’ anche su certi aspetti, esaltandoli per creare un contrasto che sia ilare, senza però rendere i personaggi macchiette o ridicolizzarli. Semplicemente Caterina è una donna che vive tranquillamente la sua sessualità, che non si trincera dietro il paravento del perbenismo e che vede la vita a modo tutto suo.
Dovrò assolutamente leggere i precedenti…
Daniel e Giovanni ti sono serviti per far risaltare Alessandro?
A mio avviso, i protagonisti di un romanzo devono essere circondati da una rete di personaggi secondari che contestualizzino la vita dei protagonisti stessi, con cui questi si possano relazionare creando una sorta di realismo all’interno di una storia di fantasia. Una caratteristica del mio scrivere romance, che può essere magari un punto di forza o anche di demerito, non sta a me giudicarlo, è il tentare di rendere veri e realistici i personaggi che nascono dalla mia testa. Cerco di capire i loro pensieri, le loro azioni, di renderli coerenti con il background che gli fornisco, e quindi anche i personaggi che ruotano intorno a loro sono fondamentali proprio per dare una dimensione concreta ai protagonisti principali. Inoltre Daniel e Giovanni erano già presenti in La mia eccezione sei tu e Ti ho incontrato quasi per caso, avendo ovviamente uno spazio differente, soprattutto Daniel che era il protagonista di quei due romanzi. Qui erano sparring partner perfetti per Alessandro e non solo per lui. È stato bello ritrovarli più vivi e dinamici che mai.
Alessandro mi ha ricordato Stefano de Il tempo delle seconde possibilità, entrambi scoraggiati, impauriti,… perché questo genere di uomo nei tuoi romanzi?
Perché scrivere di personaggi forti e che non temono nulla mi interessa fino a un certo punto. Per carità, non escludo anche di scrivere protagonisti maschili più consapevoli di se stessi e magari del proprio coraggio, l’ho già fatto e mi ricapiterà di nuovo, ma esistono là fuori, nella vita reale, anche uomini che soffrono, spezzati, che magari fanno fatica a ritrovare il proprio baricentro ed è stimolante come autrice per me scriverli, dare loro voce. Lo si può fare con ironia e una certa levità come con Alessandro, usando un cinismo spicciolo e battute sarcastiche per coprire le sue mancanze, oppure con maggiore profondità e sensibilità, come per Stefano Solari, che deve ritrovare la fiducia negli altri e in sé. Amo scrivere personaggi fragili, imperfetti e insicuri, perché il loro percorso verso una nuova consapevolezza è una sfida unica per me.
Virginia è molto ben delineata fisicamente forse un po’ meno psicologicamente, questo è voluto per far si che il romanzo non perda la sua leggerezza che, secondo me, è la sua arma vincente?
Grazie per questa domanda. La risposta è sì, nel senso che ogni tipo di romanzo ha bisogno di essere affrontato con la giusta attenzione. Un romanzo che si propone come una commedia brillante, deve avere una leggerezza tutta sua, e quella leggerezza è data proprio dalla mano di un autore. Se si calca troppo la mano su certi aspetti caratteriali si rischia di rendere pesante e meno scorrevole la lettura, e con una commedia romantica l’obiettivo è quello fondamentalmente di divertire chi legge. Poiché il personaggio di Alessandro era quello più “tormentato” mettiamola così, mi sembrava giusto controbilanciare questo aspetto più drammatico (anche se trattato, come dicevo prima, con ironia) con la solarità e la giocosità rappresentata da Virginia.
Troppo spesso si sottovaluta il potere della commedia e soprattutto di chi la scrive e magari lo fa bene, ovvio il mio è un discorso generale, non parlo di me stessa. Far ridere e divertire è più complicato di quanto si pensi, come anche scrivere una commedia che scivoli via con meccanismi ben oliati e nessun intoppo narrativo. Se devi far sorridere, devi costruire il tutto perché il lettore sia portato a sorridere. Ci vuole attenzione nella definizione dei meccanismi. Si scambia la leggerezza spesso per superficialità di un testo, in questo modo non se ne riconosce il valore intrinseco. Un testo andrebbe sempre valutato all’interno del suo genere di appartenenza. Ipotesi: se io volessi commuovere il lettore, toccare le sue corde più sentimentali, dovrei impostare la storia in un certo modo, analizzando più aspetti profondi, intensi, toccanti del carattere dei personaggi e della loro storia. Ma se scrivo una commedia, quegli aspetti devono essere in parte ridimensionati, contestualizzati, e questo perché il mio obiettivo è diverso. E lì che si nasconde appunto la mano dell’autore e la sua capacità di adattarsi.
Ora passiamo a Patrisha…
Roma, Fregene e le Marche sono una scelta di cuore?
Allora, quando ho scritto La mia eccezione sei tu, oltre sei anni fa, ho scelto Roma perché pensavo, e lo penso anche ora, che fosse una città estremamente romantica. Volevo un’ambientazione italiana e appunto romantica. La scelta mi è parsa obbligata. Di conseguenza la storia di Quando l’amore fa volare, con Alessandro e Virginia che sono i personaggi secondari in Eccezione e Incontrato, è ambientata nuovamente a Roma. Fregene è stata una scelta consequenziale. Virginia mi ha detto di amare il mare e così…
Per quanto riguarda le Marche la scelta è del cuore. Io vivo in Ancona e conosco i luoghi che ho citato nel romanzo. A Cingoli andavo in vacanza quando ero piccola con i miei nonni.
Possiamo pensare che ti allontaneranno dai romanzi rosa o il primo amore non si scorda mai? Sono un po’ il tuo Alessandro diciamo…
Ammetto che il romance comincia a starmi stretto, nel senso che vorrei fare altre esperienze, allontanarmi un po’ dal genere prettamente romance, ma senza dimenticare l’amore, che comunque resta per me sempre e comunque una fonte di ispirazione perché è una sorta di catalizzatore di tante emozioni e anche sentimenti di altra natura. La vita di ognuno di noi è basata sull’amore, qualsiasi tipo di amore: verso un compagno, verso la famiglia, verso i figli… e così via. Però mi piacerebbe provare a scrivere qualcosa in cui l’amore non sia per forza centrale, ma una componente. La poesia dell’anima, per esempio, è un incrocio tra romance e narrativa, il mio primo esperimento in tal senso e mi piacerebbe continuare su quel percorso. Ma non disdegnerei neppure scrivere una serie gialla. Ci riuscirò? Il tempo e il mio impegno, in tal senso, risponderanno per me.
Sono indecisa se farti questa domanda. Vediamo un po’. Quanto è complesso scrivere dei sentimenti di un uomo per una donna, soprattutto quando sono negativi?
Ti sembrerà strano, ma non ho mai pensato in questo termini. Quando imposto un personaggio, qualsiasi personaggio, cerco di calarmi nella sua testa, di comprenderlo, di assecondarlo. Una volta che gli do un background solido, il personaggio va avanti da solo, con naturalezza e non mi ritrovo mai in difficoltà; i sentimenti e le emozioni di quel personaggio è come se si scrivessero da sole, sia che siano negative che positive, le sento e le riporto. Ho un modo molto istintivo di scrivere e calarmi nella storia. Il tutto risulta sempre non forzato per me, e spero anche per il lettore quando mi legge. Ma di certo può diventare commovente per me quando scrivo scene come quelle che hanno coinvolto Stefano Solari in Il tempo delle seconde possibilità, o Giulio e Tommaso in La poesia dell’anima.
Domanda classica e banale. Nel tuo futuro?
Con Newton Compton usciranno nei prossimi mesi altri due romanzi. Un paranormal romance che ho scritto alcuni anni fa, che mi vede in una vesta insolita e diversa, ma che mi appartiene, i miei esordi editoriali riguardano proprio una saga paranormal romance. E poi un contemporary romance a sfondo natalizio, un romanzo nel mood di Il tempo delle seconde possibilità, per intenderci.
Inoltre ho lo spin-off proprio di quest’ultimo romanzo già completato, che narra le vicende di Kieran Kane, un personaggio secondario di Possibilità.
E poi chissà… nuovi sogni nel cassetto, nuove avventure letterarie, nuove idee per romanzi tutti da scrivere.
Grazie mille Patrisha, è stato veramente un piacere