La passione di Antonella Milardi
Caro iCrewer oggi per le interviste della nostra rubrica “Sogni di Carta” intervistiamo Antonella Milardi autrice di “Colori Ribelli“.
Non bisogna temere l’innocua diversità,
ma, piuttosto, la sciocca malignità:
se tra milioni di stelle d’oro una s’illumina d’argento
che male può fare agli altri astri del firmamento?
Antonella Milardi “L’orsetto freddoloso”
Come mai ha scelto proprio questa citazione per descriverti?
Questa frase mi rappresenta, perché in molte occasioni della vita mi sono sentita sotto pressione, timorosa di agire male ed essere giudicata dal prossimo. Ci sono alcune persone che vivono secondo uno standard sociale, seguendo delle regole mai scritte, che non riescono a capire chi agisce in modo differente e arrivano anche a giudicare e criticare chiunque la pensi diversamente. Questo accade tra persone della stessa nazionalità e religione, figuriamoci le critiche e i giudizi nei confronti di chi ha una cultura completamente diversa, un’altra religione, altri usi e costumi.
Il messaggio che vorrei dare ai bambini, adulti di domani, è: “siate voi stessi e non discriminate i compagni diversi da voi; ogni diversità può essere un arricchimento, una stella d’argento avrà un suo particolare pregio, la sua singolare originalità a cui attingere per completarci, donando in cambio parte della nostra luce dorata.”
Oltre a essere una scrittrice chi sei nella vita di tutti i giorni?
Ho 41 anni, vivo a Roma, sono impiegata a tempo pieno in una multinazionale e sono mamma di un bambino di cinque anni.
Ho iniziato a scrivere racconti per bambini proprio grazie a mio figlio: ogni sera inventiamo insieme una storia diversa. Per me i racconti sono un mezzo per sensibilizzare mio figlio alle tematiche sociali, in ognuno ci sono dei messaggi, come in “Colori ribelli”, il cui scopo è debellare i pregiudizi e le discriminazioni di genere.
Recentemente ho iniziato a frequentare anche un corso serale di recitazione, per imparare a fare letture animate nelle presentazioni dei miei libri, ma anche perché amo il teatro e in particolare i musicals. Sono molto emozionata perché tra pochi giorni, il 21 giugno, reciterò nel musical di “Mary Poppins”, con le coreografie della scuola di danza New Professional Dance, di Roma. Interpreterò il ruolo di Gigì, un personaggio aggiunto alla storia originale e inventato apposta per me dalla regista Anna Rita Luongo: interpreterò quasi me stessa, essendo Gigì la cantastorie dei bambini!
Complimenti e in bocca al lupo allora,
Ma tornando a noi, perché la scelta di scrivere libri per bambini?
I bambini sono gli adulti di domani, riceveranno il futuro che noi stiamo creando, ma avranno la possibilità di migliorarlo: i racconti sono un ottimo strumento per educare alla consapevolezza sociale, a una cultura ecosostenibile, per capire, identificandosi con i personaggi, che ogni scelta ha una sua conseguenza.
I bambini che leggono possono vedere il mondo a colori, in tutte le sue sfumature: sapranno che non può essere tutto bianco o nero, ma vedranno ogni elemento della vita come un arcobaleno.
Credo che sia importante anche far conoscere ai bambini la storia dell’umanità, fin da piccoli dovrebbero appassionarsi alla storia: dagli errori e dai successi del nostro passato, possiamo imparare a creare il futuro più luminoso possibile.
Noi adulti spesso continuiamo a commettere gli errori fatti nel passato, perché dimentichiamo la storia, o non la riteniamo importante per vivere.
Ho definito “Colori Ribelli” una lunga filastrocca, mi è piaciuta molto questa sua qualità, ma qual è la difficoltà che si nasconde nello scrivere in rima?
Ho scelto la rima perché l’ho amata fin da piccola: ho imparato a memoria alcune poesie di Giovanni Pascoli e di Trilussa, mi piacevano anche le filastrocche di Gianni Rodari.
Crescendo, ho iniziato ad ascoltare la musica e selezionare i miei cantanti preferiti, scoprendo di prediligere i cantautori: Lucio Battisti, Rino Gaetano, Fabrizio De Andrè e Francesco Guccini; posso affermare, senza temere di commettere un errore nel farlo, che le loro canzoni siano opere letterarie.Le loro canzoni sono poesie che suonano nella nostra testa, comunicandoci messaggi importanti per arricchire la nostra umanità.
Non è facile scrivere in rima, infatti scrivo in rima, ma senza rispettare una precisa metrica, a volte lo sviluppo della storia è deciso dalle rime stesse: capita di dover inserire delle parole diverse da quelle previste, questo per me è un elemento positivo per lo sviluppo narrativo, perché non sono la sola a decidere cosa accadrà nel racconto avendo un suggeritore, la rima!
Come funziona la collaborazione tra scrittore e illustratore? Ti sono piaciuti subito i disegni? Hai dovuto cambiare qualcosa? Come ti sei sentita nel vedere le immagini fatte da Alessandro Coppola?
Quando mi è stato comunicato il nome dell’illustratore, ho cercato il sito internet di Alessandro Coppola ed è stato amore a prima vista: le sue illustrazioni sono come i miei racconti, hanno cioè al loro interno sempre dei messaggi sociali importanti.
La storia era già stata scritta, quindi lui non ha dovuto apportare modifiche alle illustrazioni, perché ha lavorato su un testo già finito, prima di finalizzarle inviava a me e alla Milena edizioni le bozze e ci sono sempre piaciute tutte le sue idee. Invece ho dovuto apportare le modifiche al testo, per poter inserire le illustrazioni, perché quello originale era molto lungo, ho tagliato molte parti, per dare più spazio e interpretazione alle bellissime illustrazioni di Alessandro Coppola.
Invece nel libro che uscirà a metà giugno, “Luka Koala”, il lavoro con l’illustratore, Watteo Art, è stato differente, perché non c’era ancora un testo: illustrazioni e testo sono nate quasi contemporaneamente, abbiamo inventato storia e personaggio mettendo insieme le idee di entrambi, alcune illustrazioni sono nate prima del testo, che ho scritto ispirata dai dolcissimi disegni di Watteo.
Concludo infine con una domanda un po’ insolita ma che tengo a farti: credi che i libri possano ancora salvare il mondo?
Si, la conoscenza può salvare il mondo, la consapevolezza di ciò che è accaduto, accade e potrebbe accadere intorno a noi, potrebbe salvare il nostro futuro.
Ti ringrazio per questa intervista e per averci concesso (a me e alla mia bimba) la recensione al tuo “Colori Ribelli”.
Ringrazio Icrewplay per quest’intervista e per aver letto Colori ribelli, invio un saluto affettuoso ai vostri piccoli e grandi lettori!