Seta è un romanzo breve di Alessandro Baricco da cui è stato tratto, nel 2007, l’omonimo film diretto da François Girard e interpretato da Keira Knightley e Michael Pitt.
Seta: la trama
“Questo non è un romanzo. E neppure un racconto. Questa è una storia. Inizia con un uomo che attraversa il mondo, e finisce con un lago che se ne sta lì, in una giornata di vento.”
La storia è ambientata nella seconda metà dell’Ottocento, tra Lavilledieu, un paese della Francia meridionale, e il Giappone.
Il protagonista, Hervè Joncour, benché il padre avesse immaginato per lui una brillante carriera nell’esercito, aveva finito per guadagnarsi da vivere con un mestiere insolito: il commerciante di bachi da seta. A causa di un’epidemia che colpì tutti i paesi europeo e africani, dovette cercare allevamenti di bachi da seta che non fossero stati contagiati in Giappone. Nel corso della storia, quindi, dovrà affrontare lunghi viaggi nel paese del Sol Levante che si alterneranno a periodi trascorsi nella sua casa in Francia insieme alla moglie Hélène.
La prima volta parte senza sapere nulla del Giappone, non conosce né la lingua, né la cultura o le usanze: il viaggio sarà infatti una scoperta continua. Accolto nel palazzo di Hara Kei, scoprirà anche un‘intesa di sguardi con una giovane ragazza misteriosa. A questi primi eventi, seguiranno altri viaggi, lettere con ideogrammi giapponesi e una guerra civile.
Hervè prenderà con malinconia il distacco dalla terra giapponese e dalla ragazza misteriosa e, quindi, la sua vita francese con la moglie gli apparirà quasi sospesa, in attesa. E anche l’amore non riuscirà a viverlo davvero.
“Era d’altronde uno di quegli uomini che amano assistere alla propria vita, ritenendo impropria qualsiasi ambizione a viverla”
Romanzo e adattamento cinematografico a confronto
Il romanzo di Alessandro Baricco è stato paragonato ad un haiku in prosa. I capitoli sono brevissimi: poche righe fino ad un massimo di tre pagine. Anche il libro stesso risulta corto. Nonostante la brevità delle descrizioni, lo scrittore ha saputo creare ambientazioni ricche e personaggi ben caratterizzati.
Quindi, non si può dire che nella pellicola manchi qualche evento descritto dall’autore, come invece spesso avviene nelle trasposizioni cinematografiche per mancanza di tempo. In questo caso è il film che arricchisce il libro: dona infatti più spessore ai personaggi, soprattutto quelli secondari, e sostituisce la parti descrittive mancanti, affidate all’immaginazione del lettore, con lente riprese di luoghi e paesaggi.
Questa mancanza di descrizioni che troviamo nel libro non è in realtà un difetto: è lo stile utilizzato da Baricco per creare un’atmosfera sospesa (come la vita del protagonista), malinconica e nostalgica. E il regista ha saputo trasportare quest’atmosfera attraverso le riprese poetiche girate in Giappone.
“È uno strano dolore. Morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai.”