Succede sempre qualcosa di meraviglioso è il terzo libro che leggo – e recensisco – di Gianluca Gotto, dopo Come una notte a Bali e Le coordinate della felicità (tutti e tre pubblicati da Mondadori). Devo dire che, anche in Succede sempre qualcosa di meraviglioso, Gianluca Gotto non si è smentito: è davvero un piacere leggerlo. È un libro che mi è piaciuto per diversi motivi. Il primo è che ho ritrovato lo stile pulito e schietto che mi aveva fatto appassionare alla scrittura di Gianluca Gotto (spoiler: lo seguo spesso anche nel suo blog Mangia Vivi Viaggia e la sua scrittura che sia nei post o in un libro rimane sempre fedele a se stessa).
Con delicatezza, Gianluca Gotto riesce a farti entrare in sintonia con i personaggi del libro, Davide in primis, ma anche Guilly. In questo modo, man mano che la lettura avanza, ti senti quasi in confidenza con i protagonisti del romanzo, come se fossero due tuoi amici di lunga data oppure, se la tua condizione è simile alla loro, sembrano quasi un tuo alter ego.
Il secondo motivo, ed è anche quello per cui l’ho letto con più lentezza rispetto agli altri due suoi libri, è che è denso di semplici suggerimenti per vivere meglio. Va forse un po’ di moda questo rivolgersi a una spiritualità diversa per cercare di vivere bene in questa nostra modernità in cui a volte ti senti più un numero che una persona, però le “non-regole” di Guilly offrono davvero spunti interessanti che sono riusciti, tra le altre cose, ad ammorbidire il mio cinismo.
Nel post 9 insegnamenti zen per affrontare al meglio la pandemia (dal mio libro) – che puoi trovare sul suo blog – Gianluca Gotto spiega perché ha deciso di scrivere questo romanzo e condivide con il lettore le 9 “non-regole” di Guilly di cui accennavo prima. Due sono quelle che mi hanno colpito di più e, leggendo il libro, capirai il perché. Si tratta di “Togliti le scarpe prima di entrare in casa” e “Essere ribelli significa essere gentili”.
Succede sempre qualcosa di meraviglioso è un piccolo compendio in cui Gianluca Gotto ha condensato tanti insegnamenti tratti dalla sua vita di nomade digitale, capaci di ispirare un cambiamento.
Un unico punto debole
L’argomento e, in parte, lo svolgimento è simile al romanzo precedente, Come una notte a Bali (tralascio Le coordinate della felicità, semplicemente perché è autobiografico e quindi segue una linea più personale). Ed è questo forse il suo unico punto debole: pur sviluppando la storia in luoghi e contesti diversi, Succede sempre qualcosa di meraviglioso e Come una notte a Bali hanno in comune il percorso che porta un ragazzo nei suoi vent’anni a trovare la sua strada nella vita, partendo da una situazione di malessere.
Da quanto posso cogliere, i suoi romanzi si ispirano a un vissuto personale, e questo mi fa capire il perché di una traccia comune nella trama. La mia speranza, però, è che Gianluca Gotto nel suo prossimo libro possa osare di più e creare un qualcosa di diverso, ma altrettanto efficace come i suoi primi tre romanzi.
E questo perché, secondo me, ne ha la capacità! Mi piacerebbe, per esempio, che fosse una ragazza stavolta la protagonista, oppure una persona non più nei suoi vent’anni, oppure una coppia. E che, invece di partire da una situazione problematica, ci fossero altre storie legate al tema del viaggio. Questi sono solo miei desideri, ovviamente, ma sarei entusiasta di leggere qualcosa di suo su questi temi.
In conclusione
Non posso dire altro di questo romanzo se non consigliarne la lettura: ogni altra mia parola sarebbe superflua, oltre che inutile.
Chi è Gianluca Gotto
A vent’anni Gianluca Gotto lascia Torino per trasferirsi prima in Australia e poi in Canada. Da allora non si è più fermato ed è diventato un nomade digitale. La sua storia è raccontata nel suo primo libro Le coordinate della felicità. È autore anche di un romanzo: Come una notte a Bali, edito da Mondadori. Puoi seguirlo online sul suo blog Mangia Vivi Viaggia, aperto insieme alla sua ragazza Claudia nel 2016, dove condivie storie di viaggi, di cambi di vita e di crescita personale.