Hans Magnus Enzensberger, celebre scrittore tedesco, è morto ieri a Monaco all’età di 93 anni. Ne danno notizia diversi media tedeschi, fra cui la Sueddeutsche Zeitung, che lo ha appreso dalla casa editrice Suhrkamp.
Addio a Hans Magnus Enzensberger
“Il tedesco ironico per eccellenza è Hans Magnus Enzensberger, nato nel 1929 in Baviera, cresciuto nella Norimberga nazista, giovane marxista, anziano umanista. Lo considero per molti versi il mio europeo ideale: poliglotta, poliedrico, scettico e umano, con un forte senso della storia sia nel bene che nel male. La sua poesia, gentile o aspra, è piena di doppi e tripli sensi: quando pensi di ridere comodamente con lui, scopri che sta ridendo aspramente di te; quando pensi che sia leggermente comico, sta diagnosticando l’orrore”.
Così sul New York Times la scrittrice inglese Antonia S. Byatt scriveva esattamente vent’anni fa dello scrittore e poeta tedesco Hans Magnus Enzensberger, spentosi in Germania all’età di 93 anni. Con Günter Grass e Martin Walser costituiva il trio dei più noti e importanti scrittori tedeschi del Dopoguerra. La notizia della sua morte è stata data in patria dalla sua casa editrice, Suhrkamp.
Pubblicato in Italia da Feltrinelli e più di recente da Einaudi, è stato saggista, poeta, autore di reportage. Appassionato di matematica pura, ha dedicato proprio alla matematica un libro per ragazzi diventato bestseller anche in Italia, Il gioco dei numeri. Tra gli ultimi libri usciti, tutti per lo Struzzo, si ricordano Considerazioni del signor Z (2015); Josefine e io (2010); Hammerstein o dell’ostinazione (2008). Ha raccontato la sua vita, e in particolare la sua giovinezza negli anni Sessanta, nel memoir Tumulto (Einaudi, 2014).
Biografia
Enzensberger era nato a Kaufbeuren, Allgäu, l’11 novembre 1929, primogenito di quattro figli. Iniziò a scrivere da ragazzo: gli esercizi letterari lo appassionavano più delle esercitazioni militari della Gioventù hitleriana, dalla quale fu espulso per comportamento ribelle. All’età di 15 anni, nel 1944, fu arruolato nel Volkssturm, la milizia nazionale nazista, ma poco prima della fine della guerra riuscì a disertare. “Sono stato molto fortunato con i miei genitori. Non erano combattenti della resistenza, ma non erano nemmeno nazisti. Questo mi ha dato una visione diversa della cosiddetta comunità nazista fin dall’inizio” ricordava in seguito lo scrittore.
Dopo gli studi in lettere e il dottorato in filosofia, entrò nel cosiddetto “Gruppe 47”, o Gruppo 47, un circolo di autori che voleva rinnovare la letteratura tedesca dopo la fine del Seconda guerra mondiale. Testimonianza dei dibattiti di allora è uno scambio epistolare tra Enzensberger e la poetessa Ingeborg Bachmann, pubblicato solo nel 2018.
Grande globetrotter, cominciò negli anni Cinquanta a viaggiare per l’Europa e gli Stati Uniti. Il suo primo libro di poesie, Verteidigung der Wölfe gegen die Lämmer (Difesa dei lupi contro gli agnelli), uscì nel 1957. Tre anni dopo, divenne redattore presso la rinomata casa editrice Suhrkamp. Fondatore della rivista culturale Kursbuch, punto di riferimento per la sinistra del 1968, Enzensberger fu in quegli anni molto attivo nel dibattito politico tedesco, mentre nelle sue poesie, usava l’arma dell’ironia per criticare la società tedesca e i suoi costumi letterari.
Dopo la pubblicazione del romanzo La breve estate dell’anarchia. Vita e morte di Buenaventura Durruti, Enzensberger si stabilì a Monaco. Con Franz Greno fondò la prestigiosa collana “Die Andere Bibliothek” (L’altra biblioteca) nel 1985, nella casa editrice di sinistra Eichborn: L’altra biblioteca pubblicava classici e tesori dimenticati, nonché prime edizioni di autori stranieri.
Con grande istinto editoriale, portò il reportage letterario in Germania: il polacco Ryszard Kapuscinski è tra le sue scoperte, mentre ebbe un’influenza decisiva sulla carriera di altri scrittori come Christoph Ransmayer e W.G. Sebald.
Dopo una lunga pausa nella produzione, Enzensberger è tornato alla poesia negli anni Ottanta e ha continuato a pubblicare non solo con il proprio nome, ma anche utilizzando pseudonimi, il più noto dei quali è Andreas Thalmayr.
Con quella firma uscì un divertente manuale per autori in erba “Schreiben für ewige Anfänger” (Scrivere per eterni principianti) nel 2018. Due degli pseudonimi assegnatigli erano addirittura femminili: Elisabeth Ambras e Linda Quilt. La prima è rimasta attiva anche nel 2019, con la pubblicazione di “Fremde Geheimnisse” (Strani segreti).