Per la rubrica Creepy Books oggi andiamo a conoscere questo interessante trattato: Satanismo tra mito e realtà
Questo libro di criminologia associata alle pratiche sataniche, edito da Sovera Edizioni nel 2017, è scritto a sei mani da Chiara Camerani, Perla Lombardo e Fabio Sanvitale, quest’ultimo già conosciuto (e da me molto apprezzato insieme ad Armando Palmegiani) alla nostra redazione grazie alla lettura di Il caso Elisa Claps e Sacro sangue.
Chiara Camerani, invece, è psicologa clinica esperta in criminologia e psicopatologia sessuale e Direttrice del Centro Europeo di Psicologia, Investigazione e Criminologia, nonché docente presso i Master di II livello presso IUSVE, l’Istituto Universitario Salesiano Venezia e Mestre.
Perla Lombardo, laureanda in Giurisprudenza, è anch’essa studiosa di criminologia e ha collaborato per diversi anni col Cepic, il Centro Europeo di Psicologia, Investigazione e Criminologia, partecipando come relatore a corsi di formazione su media e satanismo.
Satanismo tra mito e realtà
Come mai si mettono a confronto miti e realtà di un culto come quello del satanismo nell’ambito della criminologia? Perché vi è tutta una serie di dati confusi a cui gli addetti ai lavori (poliziotti, investigatori ma anche i media) hanno attinto durante le indagini su crimini e atti illegali, dai più “leggeri” ai più efferati, attribuendo così erroneamente molte barbarie a pratiche sataniche e contribuendo a formare nell’immaginario collettivo e sociale un pericolo sempre più grande in materia di sicurezza.
Gli autori hanno sviscerato centinaia di casi di omicidi o di altri crimini avvenuti in Italia negli ultimi decenni (1997 – 2016) e classificati come reati a sfondo satanico. Chi non ricorda le Bestie di Satana? (È tra l’altro notizia di questi giorni che Andrea Volpe è tornato in libertà) O le tre ragazze che uccisero barbaramente a coltellate la povera Suor Maria Laura Mainetti?
Ma anche femminicidi, omicidi di genere, violenze psicologiche di stampo mafioso, danni causati involontariamente durante sbadate procedure cerimoniali con pratiche sessuali, e moltissimi altri casi che vengono riportati dai media nazionali come delitti a sfondo religioso. Di primo acchito paiono compiuti in nome di un Satana da ingraziare col sangue e con la sofferenza di vittime più o meno consenzienti, ma ciò che viene rilevato ad una più attenta e scrupolosa indagine è che in realtà solo pochissimi di questi reati sono davvero riconducibili a veri e propri rituali satanici.
Le credenze religiose di un agente di polizia possono talvolta complicare lo svolgersi di un’indagine neutrale su un presunto omicidio satanico
La non conoscenza di ciò che veramente sono il culto della Chiesa di Satana ma anche di altre pratiche religiose come la Wicca, Vudu, Stregoneria e neopaganesimo ha contribuito a far classificare molte azioni illegali come sataniche, e con la “collaborazione” dei media – principali accusati, mi sento in dovere di dire, per le castronerie e l’indottrinamento delle masse che ostinano a perpetrare, attraverso diffusione compulsiva di concetti stereotipati e colmi di inesattezze, si veda anche l’attuale panico trasmesso riguardo all’emergenza sanitaria – si è arrivati ad una erronea visione della reale incidenza del satanismo nell’attuazione di intenti criminali.
“Il battage creatosi attorno al satanismo ha creato un allarmismo ingiustificato verso i Seguaci di Satana e verso ogni forma di religione o credenza non convenzionale. Nato dalla ricerca mediatica dello scoop e dallo scarso rigore scientifico di alcuni esperti e giornalisti, questo clima di caccia alle streghe ha condotto a sovrastimare la reale dimensione del satanismo, inducendo un clima di pregiudizio sospetto verso altri sistemi di fede.”
Satanismo, simboli, rituali & co
In questo trattato, puntuale e ricco di analisi e resoconti, perfetto per la consultazione sia da parte delle forze dell’ordine e degli addetti ai lavori nell’ambito investigativo ma anche per chi desidera accrescere la conoscenza dei culti diversi da quello cattolico, si affrontano capitoli specifici sulle pratiche di diverse fedi, che ricordiamo sono tutelate dall’Articolo 3 della nostra Costituzione.
“È importante, infatti, ricordare che la sola celebrazione di un rituale satanico non è un atto criminale, ma una scelta tutelata dalla libertà di culto, fatte salve le limitazioni ordinarie dell’ordine pubblico e del buon costume. Ciò significa che la celebrazione della messa satanica, in sé, non è proibita, a meno che non contenga rituali che impongano agli officianti di trasgredire la Legge.”
Un testo quindi edito con il più alto e imparziale spirito di critica, attraverso il quale ci si può affacciare ad una realtà sì in crescita ma non necessariamente da demonizzare. Uno strumento utile sia agli operatori in prima linea come poliziotti e investigatori ma anche agli appassionati che desiderano ampliare le loro conoscenze.