In questi giorni la natura ha dato il meglio di sé per ribadire l’esistenza dell’autunno. A Napoli, dopo la tanta pioggia, si dice Sta arrivanno ‘o pata pata ‘e ll’acqua. Ma cosa significa e quali sono le origini di questo modi di dire.
Cosa significa Sta arrivanno ‘o pata pata ‘e ll’acqua
A Napoli e in Campania, quando piove, si usa molto l’espressione Sta arrivanno ‘o pata pata ‘e ll’acqua. L’espressione è legata ad un acquazzone imminente, le nubi si fanno basse e dense e l’aria inizia ad emanare quel profumo inconfondibile di terra bagnata.
Un’espressione onomatopeica, ritmica e calzante per indicare l’approssimarsi di un temporale di dimensioni importanti. Ma come nasce questa espressione?
L’origine etimologica si fa risalire al termine greco antico “parapatto“, ovvero spargere tutt’intorno, ma alcuni pensano derivi dal suono onomatopeico della pioggia battente (pat pat).
Meno verosimile appare la teoria del “padre del padre dell’acqua”, (padre in napoletano si dice “pate“), che indicherebbe un diluvio ancora più forte. ‘O pata pata veniva visto, dagli antichi napoletani, come un bagno liberatorio e purificatore della città.
Nella lingua italiana è difficile, se non impossibile, trovare un’espressione che descriva in modo più adeguato la quantità d’acqua che cade durante un temporale e la sua violenza. Una lingua, la nostra, ricca di cultura, storia e unica al mondo.
Un’ulteriore spiegazione potrebbe connettere ‘o pata pata ‘e ll’acqua con la figura ecclesiastica di Padre Abate. Il dialetto napoletano ” Pat’ Abat‘” avrebbe poi, nel tempo, storpiato la pronuncia facendola diventare “pata pata”. Ma perché includere il Padre Abate nel diluvio?
Perché essendo la figura del Padre Abate la più alta del monastero, l’espressione si presta ad indicare un temporale incredibile, superiore agli altri , come a dire: il più grande dei temporali possibili sta per abbattersi su di noi.