Un abile nuotatore: leone marino
Caro lettore, oggi ti voglio accompagnare nelle acque fredde dell’Alaska, dove si possono incontrare i leoni marini, chiamati anche otarie. Questo termine significa “piccola orecchia“, caratteristica distintiva rispetto alle foche, che, invece, non possiedono padiglioni auricolari. Un’altra peculiarità è la capacità di “camminare” sulle pinne, mentre le “cuginette” possiedono pinne più corte, quindi fuori dall’acqua sono costrette a strisciare sulla pancia. Il protagonista di oggi è molto simile anche al tricheco, distinguibile grazie alla presenza delle lunghe zanne, presenti in entrambi i sessi, e assenti nelle otarie. Il termine “leone marino” deriva dal suo caratteristico verso, molto simile ad un ruggito. Foca, leone marino e tricheco sono detti pinnipedi, perché le zampe si sono evolute in pinne. Arrivano a pesare fino a 500 chilogrammi. Si nutrono di calamari, sardine, cuccioli di foche, orche, pinguini e squali. Il loro habitat naturale è caratterizzato da acque basse e costiere, dove è più facile trovare il nutrimento. I maschi si accoppiano con molte femmine, mentre quest’ultime sono molto fedeli.
Consigli letterari
Un solo libro permette ai bambini di conoscere questo simpatico animale. “Baltra, il leone marino che non voleva fare la guerra” di Roberta Palieri, racconta la storia di Baltra, leone marino nato in una base militare in California. Cresciuto dalla madre Isabela con affetto, scoprirà ben presto di doversi addestrare, insieme agli uomini, per aiutarli durante le operazioni belliche. Si oppone a questa imposizione, fuggendo verso l’Oceano e la libertà.
Anche per i lettori più grandi ti posso consigliare solo un libro, “Operazione leone marino – Come Hitler non riuscì a invadere l’Inghilterra” di Ronald Wheatley. Operazione leone marino era il nome in codice per l’operazione di invasione dell’Inghilterra da parte dei tedeschi durante la seconda guerra mondiale, racconta i fatti avvenuti tra il 1939 e il 1942.
Leggete… con la lettura volerete! Buona lettura!