Ho letto Sceglie i giorni di pioggia di Roberta Rotolo, pubblicato nell’aprile scorso da Elison Paperback, nel solo arco di un pomeriggio, non soltanto per la brevità del libro ma soprattutto per il coinvolgimento che è stato in grado di operare fin dalla prima pagina: non nascondo che ne sono stata attratta per svariati motivi.
Sceglie i giorni di pioggia è una raccolta di diciassette brevi racconti che Roberta Rotolo propone in 130 pagine. Il nome dato alla piccola raccolta riprende il titolo di uno dei racconti che apparentemente slegati fra loro, hanno tutti in comune aspetti ed emozioni che oscillano fra il reale e l’onirico.
Le tematiche alternano memorie, legami familiari, sogni, speranze, delusioni, gioie, tristezze, amore, musica, arte: tutto quello che in definitiva si avvicenda e trova spazio nella vita di ciascuno. Roberta Rotolo concretizza la sua ispirazione di scrittrice pescando dal reale, osservando ciò che la circonda e che colpisce la sua sensibilità.
Sceglie i giorni di pioggia si distingue da una normale raccolta di storie più o meno realistiche per il modo che Roberta Rotolo adotta nel raccontare le sue storie. Ho sempre pensato che ciò la differenza fra lo scrivere e raccontare coinvolgendo l’eventuale lettore, sta nella capacità di sapere affascinare raccontando: l’affabulazione è un dono che soltanto gli scrittori di razza possiedono.
Non so se la nostra autrice conserverà questa peculiarità anche in futuro, in quanto Sceglie i giorni di pioggia è la prima opera di una giovanissima ragazza, che ha solo ventuno anni. Posso solo augurarglielo! Ciò che ho potuto constatare con certezza, invece, è che la sua scrittura e lo stile che adotta nei suoi racconti, è capace di coinvolgere anche un lettore smaliziato e non proprio “di primo pelo”, come posso essere io.
Un luogo comune recita che “chi ben comincia è a metà dell’opera”, considerati gli inizi di Roberta Rotolo, il proseguire non può che essere positivo.
Roberta Rotolo e la prosa poetica di Sceglie I giorni di pioggia
La ricercatezza dei termini che ha sicuramente la sua bella importanza, probabile frutto di “belle letture”, è soltanto il biglietto da visita dei racconti di Sceglie i giorni di pioggia ma ciò che colpisce maggiormente è soprattutto la capacità che l’autrice dimostra nel saper porgere le sue storie con assoluta originalità, indagando il cuore, la mente e i pensieri dei suoi personaggi; il saper raccontare con una scrittura mai banale: Roberta ricerca e realizza un modus desueto e insolito per i suoi racconti ed è propria questa caratteristica che fa la differenza.
In alcuni dei diciassette racconti contenuti nel libro, ho riscontrato passaggi che possono essere associati alla prosa poetica per lo stile e per le sensazioni/emozioni che sanno trasmettere, senza dimenticare i messaggi intrinseci contenuti nelle storie raccontate. Non mi stupirebbe affatto se dovessi scoprire Roberta Rotolo a coltivare versi, l’autrice sa fare un bell’uso delle parole, esprimendo concetti universali in modo insolito: prerogativa questa, propria e specifica della poesia.
Qual è il confine tra realtà e immaginazione? Fin dove può spingersi la libertà nella finzione? Tra le strade notturne di Roma, passando per i vicoli di pietra del centro storico, nella sala d’attesa del dentista, su un traghetto diretto in Sicilia, in spiaggia o attraverso le correnti marine, tra le poltrone di un teatro viennese.
Quando lo spazio della vita non basta, lo si cerca in un sogno, in un ricordo, in una fantasia più vera di altre. Una raccolta di racconti varia, al limite tra quotidiano e surreale, verosimile e onirico. Parole alla ricerca delle molteplici forme in cui può manifestarsi la ricchezza dell’esperienza umana.