Ritagli di vita è un romanzo di Cristina Vario edito da Panesi Edizioni, dove l’autrice ci racconta in modo delicato ed elegante la storia di un amore nato per caso e mai dimenticato.
Delicata come un fiore, questa è la cover di Ritagli di vita
Se osserviamo la copertina di questo libro ciò che a primo impatto ci trasmette è, senza dubbio, serenità. Lo sfondo bianco è interrotto da questi soavi fiori di un bel rosa acceso. In fondo, lo sappiamo bene, l’amore è proprio come un fiore: all’inizio è un bocciolo, poi piano piano sboccia e diventa rigoglioso e vivo; ovviamente per poter resistere alle intemperie del tempo – e della vita – deve essere coltivato e curato con passione, tenacia e perseveranza.
In questa storia troviamo la nostra narratrice, che ci racconta di una donna incontrata casualmente durante una giornata trascorsa al mare. Una donna minuta fisicamente, ma forte nelle membra, una donna che decide di rendere la sconosciuta partecipe della storia d’amore che ha cambiato la sua vita, un amore nato acerbo, ma che ha scosso l’anima della nostra protagonista, a tal punto da segnarla indelebilmente nel cuore.
Cosa ne sarà stato di questo amore?
«Non era proprio nei miei piani avere compagnia, ma le sorrisi, prestando attenzione alle sue parole. Mentre ascoltavo quel che stava dicendo, notai in lei una rara dolcezza che catturò la mia curiosità. Dai suoi occhi trasparivano tristezza e nostalgia, non avrei saputo definire.
Solo focalizzandomi sulle sue parole mi accorsi che stava parlando dell’Amore, prima in generale, poi iniziò a farmi delle confidenze sulla sua storia.»
Ritagli di vita, un titolo azzeccato per una storia che, appunto, ci parla dello scorcio di vita più importante di una donna
La narrazione non presenta una suddivisione in capitoli vera e propria, si svolge in terza persona, grazie alla narratrice della quale facciamo conoscenza all’inizio. Subito dopo, la stessa ci apre la porta di questa storia e noi entriamo quasi in punta di piedi, senza fare rumore. Veniamo catapultati nel passato fino a fermarci agli inizi del 1980, percorriamo insieme questa strada fino a giungere al tempo attuale del racconto.
Il linguaggio è semplice, scorrevole, garbato. La presenza dei dialoghi diretti è minima, la maggior parte del testo è narrato, ma non per questo si rende monotono.
Ravvisiamo la presenza di due note a piè di pagina per indicare delle citazioni inserite durante la narrazione.
La nostra protagonista, Lisa, è una donna romantica, in questo racconto l’abbiamo vista crescere, da adolescente è diventata una donna matura e in tutto questo tempo non ha mai smesso di credere in quell’amore adolescenziale che le è cresciuto prepotentemente dentro, radicandosi ben bene nel suo cuore.
I primi batticuori, quegli sguardi che si incatenano, i riflessi dei pensieri nei quali specchiarsi, la paura di perdere quell’amore da poco conosciuto, ma già così forte.
«Lo riconobbe, era proprio come lo ricordava: lo stesso sguardo, gli stessi occhi neri e penetranti, dolci come quelli di un cerbiatto.»
La storia di Lisa e Saverio, questo il nome del personaggio maschile, ci riporta indietro di parecchi anni, precisamente nel 1980, quando non esistevano i cellulari né i social, quando raramente ci si poteva sentire per telefono e il mezzo di comunicazione più gettonato erano le lunghe lettere d’amore.
Quanti ricordi riaffiorano, ti rivedi lì ad attendere con trepidazione il suono del postino che quel giorno ha della corrispondenza speciale anche per te. Stringi fra le mani quella busta carica di un messaggio d’amore solo a te riservato, sospiri, nella tua mente fantastichi sulle parole in essa contenute, timorosa e palpitante la apri con cura, quasi fosse un oggetto capace di rompersi da un momento all’altro, ed inizi ad assaporarla con lentezza disarmante.
Una magia talmente intensa da riuscire a percepire persino il profumo della persona autrice della missiva.
Insomma, in Lisa mi sono rivista, ho rivissuto con malcelata nostalgia quei momenti così preziosi da restare indelebili nella vita di ognuno di noi.
L’avvento della tecnologia – dei social in particolare – ha portato via a tutti coloro che hanno costituito una generazione fatta di lettere, cartoline, cabine telefoniche a gettoni, qualcosa che custodiremo sempre con riserbo e gelosia.
«Lisa si coricò dolcemente sull’asciugamano, quasi ad offrirsi a quel sole meraviglioso che già da tante ore ci faceva compagnia e ascoltava le nostre parole. Era calato il silenzio tra noi due, io mi chiedevo dove stesse volando con la mente e con il cuore.
Era come se mi aspettassi qualche risvolto importante, e mentre aspettavo, nella mia testa si affollavano ipotesi e domande: si sentivano ancora? Avevano avuto modo di incontrarsi e confessarsi il loro amore?»
Ritagli di vita una lettura per chi ha voglia di fare un tuffo fra i ricordi e per chi vuole vivere una storia d’amore nella quale, forse, potersi ritrovare.