Riscrive a memoria il suo libro preferito per lasciarlo come eredità ai suoi 5 figli: questa è la storia di un agricoltore di 89 anni anni di Altamura. L’uomo aveva perso il suo amato libro e ha deciso di riscriverlo completamente.
Agricoltore di 89 anni riscrive a memoria il suo libro preferito per lasciarlo ai figli
Il paziente e preciso agricoltore 89enne si chiama Michele Schiavino e il libro tanto amato è Guerino detto il Meschino, che aveva letto così tante volte nel corso della sua vita da ricordarlo a memoria.
Si tratta di un romanzo cavalleresco del 1473 di Andrea da Barberino, e l’agricoltore improvvisatosi amanuense dalla memoria mirandoliana, è stato in grado di riscriverlo parola per parola e per quattro anni ha ricalcato più di seicento pagine in corsivo con numeri romani e arabi. Schiavino ha realizzato cinque copie di quel romanzo, rilegandolo con del nastro isolante, per poi regalarlo ai figli prima di morire.
Oggi l’89enne non c’è più, ma a raccontare la sua storia sono i figli Caterina e Pasquale. “Nostro nonno aveva le lacrime agli occhi quando ha detto a nostro padre di non potersi permettere di mandarlo alle scuole medie” ha raccontato la figlia Caterina al Corriere della Sera. Schiavino era sempre stato bravo a scuola e nel 1938 aveva terminato le scuole elementari con il massimo dei voti.
Non aver potuto continuare gli studi lo aveva fatto soffrire molto nel corso della sua vita, ma nei campi aveva lavorato duramente con la sua famiglia per garantire un giorno un futuro migliore ai suoi figli.
Il regalo dei genitori e il rimpianto di non aver potuto studiare
Nonostante il rimpianto che lo aveva accompagnato per tutta la vita, gli era rimasto nel cuore il regalo fatto dai genitori dopo le elementari. A Schiavino, infatti, i familiari avevano comprato un libro. La scelta era ricaduta su Guerino detto il Meschino.
Da allora, Schiavino aveva riletto quel libro più e più volte, al punto di impararlo a memoria. Dopo aver perso la copia del romanzo, a 89 anni aveva deciso di riscriverlo parola per parola in corsivo. Per quattro anni aveva continuato a scriverlo per regalarlo a Caterina, Pasquale, Vito, Angela e Giuseppe, i suoi amati figli.
Il lavoro è stato minuzioso ed è durato fino ai suoi 92 anni: nelle ultime pagine del libro rilegato a mano, l’agricoltore aveva riportato anche l’indice con tutti i paragrafi. Sulla prima pagina, la data di inizio scrittura.
La copia del figlio Pasquale, la prima realizzata, riporta la data 2 gennaio 2016. Negli anni, la famiglia ha provato a cercare quel libro nella sua versione originale, ma era riuscita a trovare solo edizioni postume. “Per noi – hanno spiegato i figli dell’uomo – quel libro non è solo un racconto ricco di storia, ma anche un insegnamento. Papà ci ha insegnato l’umiltà“.
La trama di Guerino detto il Meschino
Il Guerino ha tutto per cui possa convenientemente appellarsi il romanzo storico del medio evo. [costumi, ingenuità e fervore di fede, lealtà, ardire, ambizione omaggio e difesa delle donne, finalmente amore agli avvenimenti straordinari e smania di segnalarsi con atti prodigiosi tutto ciò insomma che concorre a stabilire il carattere di quei cavalieri sono mirabilmente ritratti, insieme all’ostinazione alla durezza e all’ignoranza. E ti spiegano nella forma come nei princìpj la storia progressiva di una novella rigenerazione, sortita dai bisogni impellenti del cristianesimo. La spada del cavaliere era tanto forte allora quanto molti secoli dopo fu potente la penna del filosofo.