Caro iCrewer eccoci al secondo appuntamento con l’appassionante trilogia scritta a quattro mani dalle sorelle Giudetti. La rosa del deserto – Ishtar la Sumera è il secondo volume che vede protagonisti i due amanti Ishtar e Dungir.
In questo secondo capitolo Ishtar e Dungir vivranno separati ma con il cuore e la mente indissolubilmente legati.
Ishtar ha raggiunto una nuova consapevolezza sui sentimenti che Dungir prova per lei e questo la porta a provare per il re dei Sumeri un nuovo e profondo sentimento. Anche Dungir ha raggiunto una nuova consapevolezza: adesso che l’ha persa ha capito cosa prova davvero per Ishtar.
Mentre la lontananza porta alla nostra protagonista una nuova forza e il coraggio di andare avanti, straniera in terra natia, il re dei Sumeri perde una parte di sé stesso, soggiogato dal peso della lontananza della sua amata non avrà nemmeno la forza per punire i colpevoli.
Safiye, così si farà chiamare Ishtar dalla sua gente, si troverà come detto libera e straniera nella sua terra, dovrà vincere le diffidenze del suo popolo che la crede una sumera e dimostrare di essere la degna erede del re Tirigan.
Il personaggio di Ishkur diventa ancora più importante rispetto al primo romanzo. Il suo amore per Safiye è sempre più forte e incondizionato, sarà il suo appoggio, il suo angelo custode e la sua spalla.
La scrittura, come nel romanzo precedente, denota uno studio approfondito del periodo e delle popolazioni stanziate nella Mesopotamia di quattromila anni fa. La descrizione dei paesaggi è così particolareggiata da poterli vedere ad occhi aperti, respirare i profumi e sentire i rumori che animano la città Ur e il villaggio di Zagros. I personaggi sono ben descritti e caratterialmente strutturati. Le sorelle Giudetti hanno la particolarità di fondere le loro scritture così bene da non capire quando la stesura è di una o dell’altra. Un regalo che hanno fatto anche in questo romanzo è la lista di canzoni da ascoltare durante la lettura che è comunque coinvolgente e appassionante, anche se più triste rispetto al primo, proprio per dare maggior enfasi ai sentimenti dei due amanti lontani.
La cover è d’impatto, due occhi verdi come smeraldi che ti osservano e leggono dentro, veramente azzeccata. Apprezzo molto le cover che con un’immagine descrivono il libro; dopo averlo letto concorderai con me che questa ci è riuscita molto bene. Viene descritto con una sola immagine il personaggio di Ishtar: non è sumera e non è gutea, non conosce quasi nulla del suo passato e non ha certezza del futuro. Forte, coraggiosa e determinata, non è più schiava ma non è libera, legata a Dungir da profondi sentimenti contrastanti.
Quattro stelle meritate per questo romanzo storico che si tinge di rosa.
Ti auguro buona lettura caro iCrewer e non perdere l’ultimo appuntamento con la trilogia de La rosa del Deserto di Maria e Lina Giudetti.