Laura Nottari e una storia… non solo rosa
Corrispondenza imperfetta è un regency un po’ diverso da quelli che ho letto finora per due motivi: il primo è che i protagonisti non sono belli, giovani ed intraprendenti, il secondo è che il fine non è proprio lieto.
Andiamo con ordine. Edith Ellis prova un forte sentimento per lord Esmond conte di Rovington e lui la ricambia. Edith è una giovane che ha sofferto molto per problemi familiari che l’hanno portata a fare scelte sbagliate e fuori luogo, così poco consone ad una giovane da relegarla ai margini della società. Ha poco più di vent’anni, è descritta in modo approfondito soprattutto per ciò che concerne il carattere più che l’aspetto fisico. Accanto a lei la giovane Annabelle, la sorella, che nonostante sia un personaggio secondario, risulta molto piacevole e ben strutturato all’interno della storia.
Il protagonista, nel bene e nel male è lord Esmond conte di Rovington nonché commodoro, conosciuto da tutti per il suo carattere poco incline al perdono. In questo caso l’accento è messo anche sulla descrizione fisica ed è un punto a favore della scrittura di Laura Nottari in quanto mette ben in evidenza quelle peculiarità che fanno del conte il vero personaggio principale.
“Era un mio carissimo amico” spiegò, “mi fidavo di lui. Ciecamente. Quando li ho scoperti” sospirò, “bah, al tempo ero giovane e scriteriato. Pieno di me, arrabbiato con il mondo per essere un giovane ventisettenne zoppo, per giunta congedato a forza dalla marina. Scartato per una ferita. Sentivo il peso del nome di famiglia sulle spalle, ero l’erede legittimo del conte di Rovington e un eroe della patria! Che imbecille immaturo. Ritenevo un dovere sacrosanto far rispettare il mio inutile onore e il nome della mia famiglia.”
Per quanto riguarda le ambientazioni sono descritte abbastanza bene anche se avrei messo un accento in più per dare risalto agli ambienti nobili rispetto al resto dove si svolgono parti fondamentali del romanzo. Molto belle le descrizioni durante le diverse passeggiate dei protagonisti,
Dopo il maltempo della notte precedente, gli alberi e le piante della tenuta di Greyville avevano avuto la peggio. Le chiome erano state scombussolate dal vento, e i rami spezzati giacevano in terra assieme a una miriade di foglie. Grandi pozzanghere si intervallavano al selciato e l’erba, rendendo difficoltoso, nonchè più lento muoversi per Edith, intenta a passeggiare insieme al dottor East tra l’acquitrinosa devastazione nella quale versava il parco di Greyville.
A parte la piovosa apocalisse, quella mattina splendeva un sole abbacinante, non c’era traccia di nuvole e spirava un vento lieve carico di umidità.
Purtroppo devo sottolineare i diversi errori riscontrati. Un editing più accurato avrebbe sicuramente fatto apprezzare in toto questo bel romanzo. La scrittura è fluida, i capitoli passano uno dopo l’altro in modo preciso e ben strutturato, la brevità dei capitoli stessi fa si che la lettura risulti veloce e scorrevole. Forse la conclusione è un po’ affrettata. Personalmente avrei terminato il romanzo senza l’ultimo capitolo.
Brava Laura!