Il 14 febbraio è arrivato in Italia l’attesissimo e romanticissimo romanzo di Scarlett St. Clair, A Touch of Darkness – Ade e Persefone (Vol.1), edito da Queen Edizioni. Cara iCrewer, se ami la mitologia greca, proprio come me, allora non devi assolutamente perdere questa affascinate lettura.
Questo primo volume ha catturato così tanto la mia attenzione e il mio cuore, che non vedo l’ora di leggere i volumi successivi. In lingua originale sono già disponibili i due volumi successivi, A Touch of Ruin e A Touch of Malice. Nel 2023 è prevista l’uscita del quarto volume, A Touch of Chaos.
Scarlett St. Clair non è un’autrice convenzionale, perché riesce a trasformare la mitologia greca in storia moderna, senza privarla dei suoi simboli ed evitando di rendere i miti banali e scontati.
Recensione di A Touch of Darkness: un amore proibito
Il romanzo di Scarlett St. Clair mi ha sorpreso in maniera più che positiva. Ho apprezzato moltissimo questa rivisitazione del mito greco di Ade e Persefone, un racconto che ho sempre adorato. In A Touch of Darkness, l’autrice descrive le divinità greche e le scelte che hanno fatto per integrarsi nel mondo dei mortali. E la scrittrice, per restare in tema di classicismo greco, non ha potuto che ambientare tutte le scene in una moderna Atene, appunto Nuova Atene.
Troviamo Afrodite, dal carattere crudele, che gestisce un locale, il La Rose; Ermes ed Ecate, le due divinità che sostengono e aiutano Persefone; Minta, una ninfa al servizio di Ade. Troviamo l’apprensiva e iperprotettiva Demetra, che cercherà di controllare la figlia. Ma è questo controllo ossessivo che spingerà la dea della primavera a disobbedire ed andare contro i voleri della madre. Abbiamo Ade, dio tanto sensibile quanto misterioso, che gestisce il Nevernight, locale in cui i mortali giocano d’azzardo con la divinità, sperando di ottenere qualcosa di buono in cambio.
Dopo molti film, film animati e romanzi, è la prima volta che ho trovato il personaggio di Ade descritto in maniera positiva. Il dio dell’Oltretomba è stato sempre etichettato come crudele e spietato, in realtà si è sempre preoccupato per il benessere delle anime trapassate, anche di coloro che si trovano a vagare nel Limbo.
In A Touch of Darkness, Ade gioca d’azzardo con gli umani, che molto spesso tendono a perdere. Il dio non chiede in cambio denaro o oro, ma chiede allo sfortunato giocatore di non cedere nei suoi vizi. Agli occhi di Persefone, lui sembra essere crudele e spietato, ma solo conoscendolo e frequentandolo riuscirà ad apprezzarlo e capirlo.
Persefone, dea della primavera, è legata a lui da un contratto di gioco. Inconsapevolmente la dea ha fatto un patto con Ade, per liberarsi dovrà generare vita nell’Oltretomba. Un gioco facile per la dea della primavera, ma non è così. La giovane dea ha rifiutato di crescere con la madre per studiare tra i comuni mortali, perché fin da piccola ha capito che il suo dono è quello di far morire le piante con il suo semplice tocco.
Persefone è la protagonista del romanzo, la storia ruota intorno a lei. È un personaggio che vediamo maturare e crescere. La definirei come la classica eroina che, grazie all’aiuto di Ade, riesce a capire quale sia il suo reale valore. In ogni capitolo la vediamo crescere ed accettarsi; la giovane dea, aspirante giornalista, credeva di essere lontano dalle divinità olimpiche, in realtà appartiene pienamente a quel mondo irreale.
La lettura del romanzo mi sembrata molto fluida e scorrevole, ricca di colpi di scena. Scarlett St. Clair ha preferito riscrivere questo mito in terza persona, ma questa scelta non impedisce al lettore di essere travolto dalle passioni, dagli amori e dal livore.
Ho trovato forzoso l’utilizzo del termine glamour, ovvero il suo incantesimo mutaforma da umana. Il glamour le permette di nascondere la sua natura da dea, che si manifesta con una caratteristica particolare, le corna: Quelle di Persefone erano bianche e salivano a spirale come quelle di un cudù maggiore.
Mi sono piaciute molto le particolari descrizioni dei luoghi, soprattutto quelle legate all’Oltretomba. Credo che l’autrice abbia dato maggiore rilevanza a questi luoghi, non solo perché è il Regno dei morti, ma anche perché è uno dei luoghi che ha da sempre affascinato ed incuriosito l’uomo.