Uno scapolo da sposare, di Marianna Vidal, è un romanzo autoconclusivo che fa parte della serie Latinos, che racconta le vicende amorose delle famiglie Alvarez e Mattera
Caro iCrewer, eccomi oggi a parlarti di questo romanzo autopubblicato da Marianna Vidal e dal titolo “Uno scapolo da sposare“: come si intuisce dal titolo si tratta ovviamente di una romanzo rosa, una lettura che dovrebbe (e sottolineo dovrebbe) regalarti momenti leggiadri e piacevoli, accompagnando qualche tuo pomeriggio di relax magari proprio durante le meritate ferie; almeno per quanto mi riguarda l’esperienza non è stata affatto positiva e adesso ti racconto il perché.
Premetto che ho letto la versione digitale. In prima pagina mi viene sciorinato l’intero albero genealogico delle due famiglie protagoniste, e già questa cosa mi infastidisce: sarà l’età che avanza, ma debbo concentrarmi per memorizzare nomi e ruoli di tutti questi personaggi che avrei preferito “incontrare” pian piano durante lo snodo della trama. Va beh, forse proietto sempre troppe aspettative verso le mie letture, e quindi vado avanti conscia di ciò. Premetto anche che non leggo moltissimi romanzi d’amore e quindi riguardo ai contenuti non ho la totale competenza per decidere se la scelta di trattare di una ragazza bruttina e insicura che riesce a conquistare il belloccione di turno sia un argomento che attira il pubblico oppure meno; a me è sembrato un po’ scontato, ma anche qui può trattarsi di mero gusto personale.
La protagonista parte per cercare un lavoro soddisfacente e da Ischia, dove lascia i genitori, il fratello e un’amica del cuore a gestire l’attività di famiglia, arriva a Guadalajara e viene ospitata da altri parenti, tra i quali compare ovviamente il famoso belloccione che suscita subito in lei strane sensazioni. Faccio un salto in avanti e noto con dispiacere che ad un certo punto la famiglia di Monica (questo il nome della nostra protagonista) sparisce letteralmente: l’autrice omette – che so, tanto per fare un esempio – una qualche telefonata tra loro tanto per raccontarsi come vanno le cose a vicenda, oppure una qualche confidenza con l’amica del cuore, magari per consolarsi del rifiuto di Luìs (questo il nome del belloccione), ma niente, questa famiglia rimane a Ischia a farsi gli affari suoi e non ne sapremo più nulla. Va beh.
Ma a dirla tutta ciò che più mi ha deluso leggendo questo racconto è la quantità industriale di errori e refusi: sono arrivata in fondo odiando con tutte le mie forze le virgole; avessi potuto bruciarle durante la lettura avrei quantomeno dato sfogo alla mia frustrazione. Ho dovuto faticare non poco a ignorare visivamente tutte queste centinaia di segni d’interpunzione usati come se non ci fosse un domani per scorrere tra le frasi ed attribuirgli il giusto significato. Andando avanti trovo anche qualche errore, ritenuto dapprima un “semplice refuso”: è ovvio che può capitare, siamo umani, le trasmutazioni elettroniche ci mettono lo zampino e la figura del correttore bozze pare stia assumendo sempre più l’importanza di un segnalibro, ma qui ho letto cose che voi umani… perdonatemi lo sfogo… cose del tipo “costatò” (non era un piatto tipico messicano, era una constatazione al passato), “infondo” (usato non come imperativo di infondere) e “sciampo” (sì, una lavata di capo ci sta tutta). Ecco, io a “sciampo” ho perso ogni speranza di avere a che fare con un romanzo e mi sono concentrata a far finta che fosse un brutto sogno, per poter arrivare indenne all’ultima pagina.
Non riesco a dire nient’altro, se non comunicare il mio dispiacere per aver trascorso alcune ore a leggere una storia che di per sé presentava anche spunti interessanti, paragrafi scritti bene e descrizioni dettagliate (a mio parere anche troppo dettagliate, ma lasciamo stare, sarebbe il male minore); infondo… oops scusate, in fondo è una lettura gradevole se si riesce ad andare oltre la grammatica e se si ha una compulsione per le virgole.
E tu caro iCrewer hai letto questo libro? Ti è piaciuto? Raccontaci nei commenti la tua esperienza
L’AUTRICE
Marianna Vidal vive a Ischia. Amante dei libri e delle grandi storie d’amore, è un’inguaribile romantica. È autrice di saggi e di articoli. Uno scapolo da sposare è il suo quarto romanzo, il terzo della collana Latinos