Dopo La finestra sul parco e Una fredda mattina d’inverno, arriva il terzo romanzo di Barbara Taylor Sissel. Un altro grande thriller da leggere tutto d’un fiato
Una famiglia colpevole è un thriller particolare: non aspettarti grandi colpi di scena e pagine ricche di adrenalina. Il ritmo è molto più pacato, ma non per questo la scrittrice ci permette di rilassarci, dando vita a un romanzo dove niente è come sembra, dove anche le cose più ovvie cominciano a vacillare sotto il peso del dubbio e dove nessuno è come appare.
Vediamo la trama
È il peggior incubo di ogni genitore. Una telefonata nel cuore della notte sveglia Sandy: suo figlio Jordan è stato coinvolto in un incidente stradale. La sua auto si è schiantata contro un albero in una strada di campagna. A bordo c’erano anche un’amica e il cugino di Jordan, Travis. Adesso tutti e tre lottano tra la vita e la morte. L’intera famiglia è messa a dura prova. Jenna, la madre di Travis, accusa Jordan – e sua madre Sandy – di aver provocato l’incidente. Mentre i ragazzi sono ancora incoscienti in ospedale, la tensione tra i loro genitori esplode. Antichi rancori e risentimenti, messi a tacere per lunghi anni, tornano a bruciare, alimentando i pettegolezzi in tutta la città. Poco alla volta, intanto, i dettagli dell’incidente cominciano a emergere… Per affrontare il dolore e la verità, è necessario che la famiglia rimanga unita. Ma è possibile dimenticare il passato?
Una famiglia colpevole è un thriller paradossale,
antitetico: è ingarbugliato, ma, allo stesso tempo, lineare, semplice. La prima cosa che colpisce il lettore è la quotidianità raccontata, la banalità di quel che succede. Fin dalle prime pagine ci vengono i brividi pensando a come la vita di due famiglie, in realtà poi molte di più, possa essere sconvolta e distrutta con una semplice chiamata, che annuncia un incidente. Un normale incidente, un qualcosa che potrebbe succedere a noi, un qualcosa di cui sentiamo parlare tutti i giorni alla radio, in televisione, sui giornali.
Più che a tre dimensioni, il passato, il presente e il futuro, il tempo si sarebbe potuto descrivere più accuratamente con due soli riferimenti: il prima e il dopo. C’era l’ordinarietà rassicurante della vita prima dell’incidente e c’era l’incubo che iniziava subito dopo.
Proprio l’assenza di un omicidio sensazionale, di una morte assurda e particolare, e la presenza invece di un evento che potremmo considerare quotidiano, ci permettono di entrare fin da subito dentro la storia, di immedesimarci con i personaggi. Una famiglia colpevole è semplice perché non racconta una storia eclatante, quanto più normale. E’ ingarbugliato perché in 333 pagine riesce a complicare in modo impeccabile tutta la storia, a frantumare irrimediabilmente il quotidiano, regalandoci una lettura ricca di suspense e di tensione.
I personaggi di questo romanzo
sono tanti, a un certo punto viene anche da pensare che siano troppi. Così come i fatti che ci vengono presentati, le cose che scopriamo man mano che andiamo avanti con la lettura. Arriviamo a conoscere il modo di pensare, di criticare, di vedere il mondo e persino di vivere di ogni personaggio. Di elementi ve ne sono a bizzeffe e inizialmente si può pensare che la Sissel sia una di quelle scrittrici zelanti, che non tralasciano neanche un piccolo dettaglio e dipingono i loro personaggi nei minimi particolari. Ma, dopo aver finito il libro, viene il dubbio che non dipenda affatto dalla mania di perfezionismo della scrittrice, quanto piuttosto dalla sua volontà di confonderci e distrarci, facendoci distogliere l’attenzione da ciò che davvero è importante per arrivare alla soluzione. Arricchendo più del dovuto la storia per prenderci in contropiede. Senza farti spoiler, voglio solo avvisarti di una cosa, dandoti forse un piccolo aiuto: di colpevole, ammesso che di colpevole si possa parlare, non ce n’è solo uno. L’abbondanza di dettagli e di personaggi serve anche a questo, a non dare una soluzione scontata e facile, forse a non darla proprio. Arrivata alla fine, l’ho visto così: come un thriller senza soluzione, una storia senza un vero lieto fine, che lascia un sapore amaro in bocca. Dove tutti perdono qualcosa e guadagnano ben poco.
La narrazione è fluida
e scorre bene. Il ritmo non sempre è veloce, la presenza di molti dialoghi e di flussi di pensiero rallenta molto la lettura. Ma non considero questo aspetto un lato negativo, anzi. Il tutto è molto funzionale per caratterizzare in modo completo e profondo i personaggi, per renderli reali e per far prendere loro vita davanti ai nostri occhi.
Il romanzo colpisce anche per un altro motivo
Una famiglia colpevole non racconta solo una storia, ma porta alla luce riflessioni e verità scomode che non sempre sono facili da accettare. Le due famiglie passano improvvisamente da essere amiche a nemiche. Si incolpano a vicenda, cercano di ferirsi in ogni modo possibile e di far sentire in colpa l’altra, in un momento in cui entrambe avrebbero bisogno di elaborare un lutto, di supportarsi, di restare sole con il loro dolore, i loro ricordi. Tra le due famiglie si apre una voragine: ognuna crede a quello che vuole credere, non pensa a quel che sembra troppo doloroso da accettare, nonostante l’evidenza.
In conclusione,
il nuovo romanzo di Barbara Taylor Sissel è una lettura intensa e particolare, che, oltre a intrattenere e a tenere viva la nostra curiosità, può anche commuovere, suscitando molte riflessioni.