Tutto nella norma di Gaia Spizzichino è stata una scoperta piacevole, una sorta di brezza leggera che ti accarezza il volto dopo una lunga giornata stancante. Ho deciso di avvicinarmi alla lettura di questo romanzo incuriosita da come una ragazza piena di followers e dentro al mondo di Instagram poteva comunicare attraverso la penna.
E devo ammettere che ci è riuscita egregiamente: mi è piaciuto il modo in cui ha saputo destreggiarsi facendo emergere le differenze generazionali di linguaggio e stile di vita della protagonista rispetto agli altri personaggi e ho adorato la sottile ironia che contorna il romanzo e strappa molte volte il sorriso leggendo le varie pagine.
Ma approfondiamo meglio con la mia recensione!
Tutto nella norma di Gaia Spizzichino: la mia recensione
Ognuno, prima o poi, diventa l’eroe della propria personalissima storia.
L’autrice ci racconta la storia di Martina, una ragazza, che ha superato i trent’anni, che ha deciso di dare una svolta alla sua vita partendo da Roma e arrivando a Milano, la città dalle mille possibilità di crescita lavorativa; tutto fumo e niente arrosto in realtà perché si ritrova in una bolla dove il tempo sembra si sia fermato.
La protagonista infatti ha lo stesso lavoro da sempre senza alcuna prospettiva di carriera, nessuna proposta di matrimonio in arrivo dal suo Gabriele che si rivela più femminista del solito, una casa che diventa stretta e grigia e un bimbo che non arriva dopo vari tentativi.
Martina così inizia a maturare una delusione che accompagna il lettore ma nello stesso tempo lo diverte per i continui aneddoti ed episodi di vita quotidiana nei quali la protagonista è autoironica e goliardica. Questo personaggio inizia a capire che deve smuovere in qualche modo le acque della sua vita stagnante e, complice un viaggio a Roma, inizia a fare il punto della situazione cercando di ribaltare tutti i campi della sua vita.
Quale strada deciderà di percorrere Martina? E se il passato decidesse di bussare alla sua porta? Lo aprirebbe per dare un’altra possibilità? Questo lo vedrai leggendo Tutto nella norma.
Tutto nella norma: la maternità mancata e il significato di casa
Tra le tematiche che emergono fortemente dal libro sicuramente mi ha colpito il tema della maternità mancata: viviamo in una società che per generazioni ha deciso che una donna – per essere completa al 100 per cento – dev’essere madre e che deve anelare ad esserlo a tutti i costi. Questo non ha fatto altro che creare ansie e motivi di stress per chi non ha mai voluto avere un figlio e per chi purtroppo non è riuscito a diventare genitore.
Io penso che si possa essere mamme in modalità differenti e che la realizzazione di sé sia qualcosa di effimero, una corsa accelerata verso una felicità che risulta poi irrealizzabile. Questo libro attraverso la storia di Martina ci insegna ad apprezzare le cose semplici della vita, a non rincorrere l’impossibile e una vita fittizia che non ha nulla di speciale.
Ci insegna che quasi sempre chi dorme accanto a noi, chi è presente sempre nella nostra vita è quello che ci ama realmente per quello che siamo. Tutto nella norma è un romanzo, edito da Garzanti, in cui accompagniamo l’evoluzione di Martina, che da crisalide diventa finalmente farfalla quando decide che è il momento di guardare la vita sotto un’altra prospettiva. Forse si era cristallizzato il suo pensiero che i progetti di vita devono essere per forza matrimonio, figli e carriera quando in realtà la realizzazione di sé va ben oltre questi aspetti.
Bellissimo il concetto di casa e del suo significato che accompagna Martina nel viaggio della sua vita: dalla casa dei suoi genitori a quella dove vive le prime libertà a quella condivisa con Gabriele con quelle braccia che ti fanno sentire protetta come nessuno ti ha mai fatto sentire.
Credo che esistano molteplici versioni di noi stessi, che progressivamente rimangono cristallizzate in tutte le case che abitiamo nel corso della nostra vita. anche sé queste ultime finiscono per cambiare in funzione dei nuovi occupanti, loro, come fantasmi, restano felicemente intrappolate, senza dover crescere, senza finire per invecchiare.
Stavo cercando l’ispirazione giusta per leggere questo libro e mi sono imbattuta in questa pseudo recensione. Tutto c’è, ma manca un vero e proprio pare. Vi seguo proprio perché mi piace il vostro stile e la scelta delle letture, ma con questa avete proprio toppato. Penso che avrebbe meritato più parole e meno trama, che posso trovare ovunque
Ti ringrazio per averla chiamata pseudo recensione. Sicuramente il tuo commento sarà da stimolo per migliorarci ulteriormente per le prossime letture. Io scrivo le recensioni “di pancia”, spinte da quello che mi ha trasmesso il libro e l’autore. Come già ho accennato molte volte, le recensioni sono soggettive e dedicare qualche riga a una parte della storia può comunque ispirare qualcuno.