Ciao iCrewer! Oggi sono qui per parlarti dell’ultimo libro che ho letto, un romance firmato Diego Galdino e pubblicato da Leggereditore: Una storia straordinaria.
Si tratta di una storia d’amore, dolce e molto carina, fatta uscire dall’editore in occasione del San Valentino di quest’anno. Scopriamola insieme!
Un po’ di trama
Quella di Silvia e Luca è una storia d’amore, ma non solo. È il racconto di due anime che vagavano nel buio e che sono diventate una il faro dell’altra.
Quando li incontriamo, la loro vita è normale: entrambi sono realizzati, fanno un lavoro che li appassiona (si occupano di cinema). Nulla pare andare male e, sebbene non si siamo ancora conosciuti, tutto sommato, sono felici.
Tuttavia, la seconda volta che compaiono tra le pagine del nostro romanzo, sono quasi irriconoscibili. Il destino non è stato per nulla clemente con loro: li ha segnati, ha lasciato cicatrici, ha fatto perdere loro la strada e la bussola. Silvia non è più estrosa, spensierata, allegra, giocosa: ora ha paura, è insicura. Luca, anche se sembra aver trovato il modo di non lasciarsi abbattere, è arrabbiato, frustrato, menomato.
Insomma, diciamo che paiono esserci i presupposti più per una storia di rinascita, che per una d’amore. Un racconto che ci narri il loro risorgere dalle ceneri. O no? E cosa accadrebbe se un giorno questi due cuori in cerca di gioia s’incontrassero? Ti lascio il piacere di scoprirlo!
Una storia straordinaria: la recensione
Quello di Diego Galdino è un romance che ricorda molto una commedia romantica americana: la stessa dolcezza; gli stessi imprevisti che si trasformano in doni; le stesse coincidenze che sembrano voler svelare un piano più grande. Certo, Silvia e Luca hanno i loro alti e bassi, ma tra le strade di Roma – città in cui è ambientato il romanzo – a spiccare è il loro grande e profondo amore. Una storia divertente e tenera, in cui sentimenti sinceri e voglia di ricominciare la fanno da padroni.
Mi è piaciuto molto che ogni capitolo si apra con una citazione, proveniente non solo dal mondo della letteratura, ma molto spesso anche del cinema. Ho trovato molto divertente che Luca prima, Silvia poi, e pian piano quasi tutti i personaggi parlino un linguaggio tutto loro, in cui la realtà è descritta prima di tutto attraverso il filtro di film, di scene celebri che hanno fatto sognare davanti al grande schermo.
Purtroppo, quello che ho apprezzato molto meno è come la narrazione è avvenuta. Mi spiego meglio: purtroppo ho trovato imprecisioni, ripetizioni, errori grammaticali (per avere una giusta consecutio temporum, se i tempi della narrazione sono il passato prossimo e l’imperfetto, nel momento in cui si racconta qualcosa di avvenuto in un momento precedente rispetto ai fatti descritti, bisogna usare il trapassato prossimo e quello remoto non solo per il primo verbo del periodo o per la prima frase, ma per tutto l’episodio), e una punteggiatura che spesso mi ha lasciato perplessa. Anche se mi sono piaciute alcune riflessioni filosofeggianti, altre le ho trovate messe in momenti un po’ strani – la prima notte d’amore di Luca e Silvia, per esempio.
E poi – ma questi sono dettagli – padroncino è un proprietario di animali domestici ancora bambino, non un uomo sui trent’anni; e fidanzato/a è qualcuno con cui, se non con già un anello al dito, almeno si sta assieme da qualche tempo, non da una notte, a mio parere almeno.
Detto ciò, i personaggi mi sono piaciuti. Luca è davvero simpatico e divertente. Dimostra di aver saputo rialzarsi dopo essere stato gettato a terra dal destino e, seppur con alti e bassi – ma quelli, viva dio, ci sono per tutti – ha saputo tornare a essere se stesso. Non se ne sta rannicchiato in un angolo a piangere, invece gira per le strade di Roma, per le sue piazze, per il mercato, intenzionato a sentire la sua adorata città fino in fondo. E il suo amore per Silvia è altrettanto profondo.
Silvia, dal canto suo, sembra non essersi ancora del tutto ripresa. Inizialmente pare che quella di frequentare Luca sia una scelta di salvaguardia, la rete di sicurezza prima di tornare a volare liberamente sul trapezio della vita. È stato bello vederla rifiorire, tornare a sorridere al mondo, sforzarsi di non farsi sottomettere dal passato.
La cover trasmette dolcezza, tranquillità, armonia. Credo si appropriata per questa storia d’amore.
Diego Galdino
Romano di Roma, Diego Galdino non è solo uno scrittore tradotto in Polonia, Serbia, Bulgaria e Spagna, ma anche proprietario di un bar nella capitale. Sarà per questo che nel romanzo la descrive così bene e profondamente?
Una storia straordinaria è il primo titolo che pubblica con Leggereditore, mentre altri suoi lavori, come Il primo caffè del mattino, Mi arrivi come un sogno, Vorrei che l’amore avesse i tuoi occhi, Ti vedo per la prima volta, L’ultimo caffè della sera, sono stati dati alla stampa con Sperling & Kupfer. Bosco bianco, invece, è un’auto-pubblicazione che l’autore ha fatto di cuore.