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Recensioni

Recensione “I Sotterranei di Notre Dame” di Barbara Frale

Ornella Feletti 7 anni fa Commenta! 4
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Salve lettori, oggi vi parlo di un libro in uscita tra pochissimi giorni I sotterranei di Notre Dame di Barbara Frale.

Contenuti
La TramaIl RomanzoRecensione

La Trama

La storia attorno a cui è incentrato il libro è molto semplice, Filippo il Bello Re di Francia è figlio legittimo del defunto sovrano? Se così non fosse, il futuro della Francia e dell’Europa sarebbero ben diverse. Il Matrimonio con la Regina Giovanna è dipinto come infelice e il sovrano non trova pace attanagliato dalle troppe pressioni che la sua carica comporta.

Ma perché Filippo improvvisamente è dipinto come illegittimo? A causa di una presunta omosessualità del padre, a cui i medici dell’epoca indicavano una conseguenza gravissima: la sterilità.

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Si ritiene comunemente che il coito fra maschi corrompa il seme virile. Sicché i sodomiti non possono procreare figli sani. Magari riescono a ingravidare una donna, però il nascituro non vive a lungo.

Il Romanzo

Il Romanzo è definito Thriller Storico dalla casa editrice, ma purtroppo di Thriller ha veramente poco. Il libro in questione potrebbe più facilmente essere indicato come Saggio assai romanzato, ma non come Romanzo.

Gli amanti della storia come me, non rimarranno delusi, si notano infatti la puntigliosità e la ricerca che stanno dietro questo lavoro. Nei ringraziamenti finali infatti, l’autrice ci svela l’arco di tempo che le è stato necessario per raccogliere i materiali confluiti nel libro: 20 anni. Ma è proprio l’autrice a indicare il nocciolo che rende questo lavoro in bilico sullo scafalle dei Romanzi:

Ciò che infatti rende aprezzabile un saggio, in un romanzo può rilevarsi catastrofico.

Ed è proprio quello che è accaduto. Quasi 300 pagine di Romanzo, in cui ci ritroviamo perennemente in attesa di fatti, ma veniamo sommersi da informazioni e fatti storici che per quanto possano essere interessanti, avremmo preferito leggere in un Saggio. Personaggi secondari assolutamente inutili per la vicenda e un finale abbandonato a se stesso.

Recensione

Il libro lascia una sensazione di amaro in bocca ogni volta che terminiamo un capitolo, perché per quanto si possa leggere, ci ritroviamo sempre allo stesso punto. Nulla accade e le occasioni in cui sarebbe stato possibile dare una svolta o tenere il lettore incollato alla pagine non sono state colte. Vi sono infatti personaggi o azioni che improvvisamente ci fanno tirare un sospiro di sollievo e sperare in una svolta, per poi rimanere nuovamente delusi dopo poche pagine.

Le premesse erano molto positive, i primissimi capitoli sono infatti ricchi di frasi di questo tipo:

Immaginate uomini che si trucidano gli uni con gli altri. Città deserte, campi devastati. Cadaveri che si decompongono lungo la strada perché non è rimasto nessuno a seppellirli.

Quello che però rimane dopo pochi capitoli, è un nulla che permane e ci accompagna fino all’ultima pagina. Il rammarico è vedere un tale potenziale iniziale sciogliersi come neve al sole.

Il titolo, la presenza di Dante Alighieri e molti altri personaggi storici erano un’occasione per scrivere e creare fili invisibili che il lettore avrebbe amato. Ma nulla è stato sfruttato e l’occasione per scrivere un gran bel romanzo è andata persa.

 

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