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Recensione: Sonorità vitali di Bianca Folino

Stefano Buzzi 5 anni fa Commenta! 10
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Sonorità vitali di Bianca Folino è un libro molto particolare, un libro che mi ha tenuto compagnia in questa prima parte di estate, che, a mio avviso, sta un po’ stravolgendo le abitudini e le consuetudini che caratterizzano i mesi più caldi dell’anno.Lettura in spiaggia

Contenuti
SONORITÀ VITALI: RECENSIONESONORITÀ VITALI: RIFLESSIONICONCLUSIONI

Almeno per quanto riguarda me.

Le temperature sopportabili, che sia chiaro, ben vengano, l’impossibilità di grandi raduni e grosse feste in cui tirar notte e sopratutto il campionato di calcio a farla da padrone ogni sera in TV. Devo ammetterlo, caro iCrewer, il fatto di avere ogni sera una partita importante per le sorti dello scudetto da seguire, mi ha rubato un sacco di tempo che nelle scorse estati dedicavo ai libri. Non significa questo che non stia leggendo, anzi, è solo che se l’estate era per me la stagione più prolifica in quanto a lettura, quest’anno i testi divorati saranno meno del solito.

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L’ultimo libro letto, come detto, è stato Sonorità Vitali di Bianca Folino, autrice che abbiamo già conosciuto grazie alla interessante intervista che qualche settimana fa ho realizzato per la nostra rubrica Sogni di Carta. Un libro che ho definito molto particolare, perché si è rivelato essere un testo molto diverso rispetto a quello che mi aspettavo dopo aver letto le parole dell’autrice che lo presentavano. Colpa mia, che chissà perché mi ero immaginato di trovarmi al cospetto di sette racconti di stampo prettamente narrativo con sette donne protagoniste alle prese con avventure e azioni tipiche del mestiere di vivere la quotidianità.

E invece no. Sonorità Vitali si è rivelato di gran lunga molto meglio di quello che mi aspettavo.

SONORITÀ VITALI: RECENSIONE

Certo i racconti sono sette e altrettante sono le protagoniste femminili, ma non sono inserite in un contesto narrativo come inizialmente pensavo, bensì sono loro stesse che parlano in prima persona della loro vita.

Un diario al limite del testamento in cui ognuna di queste straordinarie donne, devo proprio dirlo, si racconta analizzando il proprio passato e tirando le somme di quella che è stata la loro vita, le loro scelte, le loro soddisfazioni e i loro dolori.

Un libro pieno di vita, ma anche di realismo. Di pensieri veri e autentici. Di riflessioni che generano riflessioni.

Proprio così, durante la lettura, viene naturale immedesimarsi nelle sette donne dei sette racconti e trasportare i loro pensieri nella nostra vita. Una pratica del leggere che innesca la pratica del pensare, motivo che già basta e avanza per dare un giudizio più che positivo al libro.

Sonorità vitali - bianca folino

E invece non è mica finita qui. Perché Sonorità Vitali parla di noi. Le protagoniste sono donne con una particolare predilezione all’arte che vivono in equilibrio fra i problemi quotidiani di tutti e la insistente e continua ricerca del bello e della serenità, da non confondere con felicità.

Si incontrano una pittrice appena uscita da una delusione amorosa, una barista con la passione per il canto, una fotografa specializzata in servizi al seguito di rock band e poi ancora… forse è giusto non svelarti tutte e sette le donne che caratterizzano il libro.

Personalmente sono rimasto molto affascinato dalle ultime due, le protagoniste degli ultimi due racconti. Stando molto attento a non varcare il confine che farebbe diventare i miei pensieri puro spoiler, posso dire che sono donne che mi piacerebbe tantissimo incontrare e conoscere. Donne che hanno una visione della vita molto simile alla mia, donne che non si sono arrese alla solita concezione della normalità e che hanno seguito un sogno, capaci di affrontare tutte le conseguenze positive e negative che ne da questo ne deriva.

In uno dei racconti c’è spazio anche per un dramma come la perdita di un figlio. Sono le pagine più intense, le più sentite, quelle che schiantano il lettore sul letto, io leggo sempre a letto, e lo mettono davanti a un precipizio dell’anima. Scritte con una autenticità incredibile che commuove e allo stesso tempo strazia. Ma la forza di questo libro, e io aggiungo la forza delle donne, è quella che dopo una caduta hanno sempre la forza di rialzarsi, e lo fanno creando una nuova luce nel mondo. Così è per la Folino, che nonostante la storia drammatica della sua protagonista confeziona un racconto ricco di speranza e di vita. Un ossimoro.

E poi c’è la musica. Musica protagonista nelle vite delle sette donne, ma anche musica protagonista vera e attiva del testo. Come ci aveva raccontato l’autrice nella precedente intervista, i sette racconti sono da accoppiare con sette brani, che danno il titolo stesso dei capitoli. Devo confessare che ho disobbedito ai suoi consigli e non ho letto mentre in sottofondo andavano le canzoni: è un limite mio, per leggere devo essere in silenzio, o per lo meno, devo potermi concentrare soltanto sulle pagine. Ho invece ascoltato tutti i brani alla fine di ogni racconto, così da avere ancora vive le emozioni e poterle fare danzare sulle note dei pezzi abbinati.

Si va da David Bowie fino a Van Morrison, passando per i Cranberries, i Foo Fighters e artisti meno conosciuti come Cesare Carugi, piacevole scoperta per la quale ho già ringraziato l’autrice con un messaggio.

SONORITÀ VITALI: RIFLESSIONI

Sono tanti gli spunti di riflessione e le occasioni in cui il testo ci fa mettere davanti allo specchio. Ognuna delle donne di Sonorità Vitali ha un motivo per far nascere dentro il lettore alcune domande.

Una di quelle che mi hanno accompagnato durante la lettura, e poi di riflesso durante le giornate, è stata quella sul rapporto con i social network. Mezzo abbastanza maltrattato nel libro, o, per lo meno, dipinto come un luogo di povertà d’animo. Come dare torto alla autrice?

lettura lockdown

Il mio rapporto con i social è molto contraddittorio: penso spesso di andarmene, uscire e sparire ma invece ci resto perché lo ritengo un mezzo essenziale per la promozione del mio lavoro letterario. Sono uscito da tutti quei gruppi di paese in cui anche quando cade la forchetta dalla tavola è colpa di questo o di quel partito, sono uscito da tutti quei gruppi in cui si dice di voler fare un servizio per il territorio e invece si fa solo ed esclusivamente propaganda politica.

Vorrei andarmene perché sono stanco dell’odio, della frustrazione riversata in commenti indisciplinati e ignoranti, del diritto di parola che ognuno fa proprio a suo modo, senza filtri, come se tanto scriverlo on line fosse un gioco che nella realtà non ha nessun valore. Sbagliato.

E poi invece, in nome del mio tornaconto chiudo gli occhi e resto. Resto per usare questa vetrina così ricca di potenziale senza accorgermi che spesso e volentieri mi limito solamente a far brillare le luci al neon su un prodotto, senza mai dire davvero niente di interessante, scoraggiato dal fatto che ogni pensiero potrebbe finire sommerso dall’odio e dall’accanimento imperversante.

Insomma non è mica facile stare in onda. 

Una delle donne di Sonorità Vitali sostiene che forse vive meglio chi pensa poco… chi ha orecchie per intendere intenda.

CONCLUSIONI

Tirando le somme, quindi, devo fare i complimenti a Bianca Folino, per essere stata capace di interpretare sette donne diverse, con sette storie e vite differenti, e di essere stata brava nel renderle incredibilmente credibili. Tanto che mi ci sono affezionato. Sarebbe bello, e con questo pensiero lancio un sassolino all’autrice, se fosse possibile avere un dialogo con ognuna di loro, senza limitare l’esperienza del lettore all’ascolto, alla lettura. Del resto per un uomo come me, trovarsi di fronte a donne di così alto interesse cervellotico, passatemi il termine, è uno dei piaceri della vita.

P.S. Immagino che una lettrice donna possa trovare risvolti e sottigliezze ancora più vitali ed emozionanti di quanto ho saputo fare io, che già sono stato completamente travolto.

 

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