Caro iCrewer, oggi ti voglio parlare dell’ultimo romanzo che ho letto: PhoeniX di Dario Vergari, pubblicato lo scorso 6 novembre da Brè Edizioni. È la seconda opera che leggo di questo autore: l’anno scorso ebbi fa le mani REVNION e ne fui affascinata, quindi puoi immaginare con facilità la mia gioia, quando scoprii l’uscita del nuovo lavoro.
A tal proposito, ringrazio sentitamente l’autore, Dario Vergari, che mi ha fatto avere PhoeniX a poche settimane dall’uscita negli store. Le chiedo scusa se ci ho messo così tanto per leggerlo, ma ho voluto gustarmi pagina dopo pagina e prendermi del tempo per riflettere su alcuni passaggi.
PhoeniX non è stata infatti una lettura semplice, per me: è un romanzo distopico e, come tutti i libri del genere, ha al suo interno una notevole critica alla società attuale. A metterla in luce è stato il dottore in astrofisica Auberon Young, il protagonista: tramite i suoi occhi (e la narrazione in prima persona), viene raccontato un futuro fantascientifico non troppo distante da noi. In questa realtà, la Terra è devastata da guerre nucleari ed è governata da teocrazie, ma la ricerca scientifica avanza e si prepara alla colonizzazione della Luna.
Ho trovato lo scenario presentato da Vergari decisamente apocalittico e sconvolgente. Sarà che ho letto il romanzo in un mese denso di notizie poco rassicuranti, ma più di una volta ho dovuto scollare lo sguardo dal libro per riprendere fiato: ho riscontrato infatti molte somiglianze fra PhoeniX e la cronaca e ho davvero temuto che ciò che avevo appena letto si sarebbe presto avverato. La sensazione generale che ho provato è stata quindi quella di essere costantemente sull’orlo di un baratro senza fondo, così come lo è stata la vita di Auberon.
Dario Vergari è un ottimo narratore e ha saputo descrivere bene gli angoli oscuri della vita del suo protagonista e infondere la giusta preoccupazione verso un avvenire possibile. Gli va però dato un altro merito: ha scritto una bellissima storia d’amore. L’esistenza di Auberon va infatti di pari passo con quella di Shaila: una brillante biologa che conosce fin dai tempi della scuola. Nonostante gli alti e i bassi della relazione, essa è imprescindibile dalla trama, perchè è la sua linfa vitale.
Altro motore dell’azione è lo spazio: la Luna e le stelle sono anch’esse una costante e, così come Shaila, sono indivisibili da Auberon. La storia d’amore è quindi doppia: la scienza è presente in ogni pagina e, insieme a Shaila, è ciò che permette al protagonista di crescere e di non soccombere all’orrore dell’apocalisse. Questi due fattori rappresentano un faro di speranza per l’astrofisico, ma lo sono stati anche per me, perchè mi hanno rincuorata nei momenti più bui della narrazione.
Non esiste ombra senza luce e viceversa: posso provare a riassumere così la filosofia di questo complesso romanzo. Per tirare un po’ le somme, PhoeniX è stata dunque una lettura appagante. Come un distopico che si rispetti, mi ha fatto riflettere sul mondo intorno a noi e mi ha messo in guardia rispetto a certi comportamenti che ho riscontrato in questo ultimo mese. È tuttavia anche una dolce storia d’amore, sia nel senso classico del termine sia con la scienza, che illumina l’oscurità di un futuro non troppo distante da noi.
Caro iCrewer, se ami i romanzi distopici e fantascientifici, non resterai deluso da PhoeniX di Dario Vergari.
L’ho letto ed è stato un grande piacere. Scorrevole, disciplinato, cosa non facile nel genere fantascienza dove è facile cadere nell’assurdo, ti lascia un dolce sapore in bocca nonostante un futuro che inquieta
Hai proprio ragione, Daniele! Grazie per aver condiviso le tue sensazioni con noi =)