Non avremo più paura, edito da Garzanti, è il romanzo d’esordio di Jenni Hendriks, sceneggiatrice di How I Met Your Mother, e Ted Caplan, sceneggiatore, produttore e editor di numerosi film tra cui Vita di Pi, Big Fish e Prova a prendermi; attesissimo sin dall’annuncio della sua realizzazione, è un romanzo che tratta di amicizia, sorellanza, ma anche di un tema molto delicato: la gravidanza, e la difficile scelta tra la vita e la morte che può arrivare improvvisamente a cambiare tutto in un solo istante.
“Nella terza cabina del bagno delle ragazze, strinsi forte le cosce sul sedile gelido del water, tutta concentrata a non lasciare andare la pipì. «Ronnie, hai finito lì dentro?» chiese Emily. «Dobbiamo muoverci se vogliamo arrivare in tempo per la prima ora.» No, non avevo finito. E una nota per il ritardo era l’ultima delle mie preoccupazioni. «Ah, vai pure. Io ho… un problema da donne.» Solo non quello mensile.”
Ecco come può iniziare lo stravolgimento totale di ogni programma, come ci si può trovare di fronte ad una deviazione improvvisa o ad uno stop impietoso di una corsa che sembrava liscia e senza ostacoli: la protagonista di questo romanzo possiede la sua personalità, le sue abitudini, i suoi sogni, le sue amicizie e una famiglia che le vuole bene – e potrebbe essere ognuna di noi – rappresenta sotto forma di ragazza non ancora maggiorenne quel momento in cui si deve crescere per forza, abbandonare i comportamenti infantili e cominciare a prendere per mano la vita vera, quella che ci forgerà definitivamente.
Il successo di Non avremo più paura secondo me risiede nel fatto che gli autori sono riusciti a trasmettere molteplici sentimenti attraverso un’avventura rocambolesca e colma di colpi di scena, ma soprattutto di divertimento, allegria e un pizzico di follia, che non ledono però il messaggio profondo e le consapevolezze che scaturiscono tra le righe: anzi ne enfatizzano e ne rendono vivide e reali tutte le sfumature.
«Basta, me ne vado» gridai voltandomi per tornare alla macchina. «Ta-da!» Mi girai e soffocai un grido di sorpresa. Chissà come, mentre mi ero distratta, Bailey era riuscita ad arrivare in cima alla statua. Era in piedi sulla testa dell’elefante, le gambe larghe per tenersi in equilibrio, una silhouette nera contro un infinito cielo grigio. Era meravigliosa. «Dai, vieni!», insistette. Esitai. Lassù, con il vento che le scompigliava i capelli, Bailey sembrava pronta per l’avventura. Sembrava libera. In vita mia non mi ero mai sentita come pareva sentirsi lei in quel preciso istante. C’erano troppe aspettative, troppi impegni a tenermi legata a terra. Se mi fossi arrampicata sulla mucca accanto a lei, sarebbero scomparsi di colpo? Seduta sulla testa della mucca, osservando i campi e il cielo intorno a me, mi sarei sentita finalmente libera?
Certo, tutto si svolge in America e di conseguenza viene rimandato un modello di vita americano, pregno delle contraddizioni tipiche di questo popolo dalle mille e più sfaccettature e che non corrisponde proprio del tutto alla nostra cultura; ma vi si trovano tantissime similitudini riguardanti il rapporto genitoriale, la paura, il giudizio, gli estremismi, i dubbi, l’amore, l’amicizia. Sentimenti universali.
La scrittura è più che scorrevole, i dialoghi eccezionali, gli eventi intensi e avventurosi, e devo ammettere di aver letto il libro in soli due giorni, scorrendo tra le pagine in concomitanza dei chilometri percorsi dalle due protagoniste chiedendomi più e più volte “E ora cosa succederà?” e trovandomi a fare il tifo per Veronica e Bailey come se stessi guardando un film, incapace di scollare gli occhi dallo schermo. Direi quindi che Jenni Hendricks e Ted Caplan hanno prodotto un vero e proprio blockbuster, se vogliamo usare un termine cinematografico, tanto più che il libro è stato pubblicato in contemporanea in tutto il mondo e ha riscosso un gran successo: e confermo, più che meritato e da standing ovation.