Nina sente. Cosa sente Nina? E quel sentire è inteso in senso fisico o emotivo?
1992: una data da ricordare, l’anno del miracolo, tanto da averlo tatuato in un angolo del suo corpo.
E’ un giallo in quanto abbiamo un morto, suicidio o omicidio? Lo scoprirete leggendolo, ma questo libro è soprattutto uno spaccato di quella lotta quotidiana cui ogni donna va incontro per cercare di gestire la propria vita. Le fanno da contorno molti personaggi, veri o di fantasia, cosa cambia visto che i quesiti a cui rispondere sono gli stessi che viviamo giornalmente?
E’ la vita di Nina, separata, anzi divorziata da un marito eterno Peter Pan, con un figlio adolescente Davide, e la sua voglia di “ricominciare” dopo il buio a seguito del divorzio, dopo la scoperta che il padre sessantenne è diventato “preda” dell’alzhaimer e che la costringono a rilevarne l’attività di conducente di auto NCC – che non vuol dire autista senza nessuna conoscenza… ma Noleggio Con Conducente, simile al taxi ma con una clientela selezionata.
“Fu il perdersi di suo padre che la convinse. Furono l’opposizione di sua madre e di Giovanni, suo fratelli, persuasi che non fosse un lavoro adatto a una come lei, troppo fragile, troppo impulsiva, troppo inesperta della vita. O forse fu Davide, suo figlio, che, seppure in modo diverso dal nonno, si stava perdendo pure lui. O forse, a farle dire si, fu semplicemente l’istinto di sopravvivenza”.
Ciò che la rende “particolare” è questo suo “sentire” odori ed mozioni perchè la sua è una sindrome poco conosciuta, ma la condiziona tantissimo.
Ciò che avverte è la sua paura che ha “l’odore di limone e qualcos’altro, qualcosa che non aveva mai sentito”… della “morte” del suo amico più caro, l’amico di sempre, che l’ha sostenuta quando ha divorziato dal marito, che l’ama senza essere riamato ma non lascia trasparire le sue emozioni. E gli odori la perseguitano, a volte la travolgono, ma sono anche la traccia, l’indizio che la perseguita, la strada che la porterà verso la soluzione del mistero.
A volte sembra che viva in un mondo tutto suo… si meraviglia che ci siano donne come Amina, la proprietaria del bar sotto casa, musulmana, che parlando di ricercare un amore le consiglia uno dei tanti siti per persone sole…
Ma in fondo è donna e mamma e si ritrova a rivolgersi le stesse domande che, prima o poi, ci siamo poste tutte allorquando ci siamo trovate a dover risolvere problemi con i nostri figli: “Perché continuava a sbagliare? Perché nessuno le aveva mai spiegato come fare la madre? Forse avrebbe dovuto domandare a sua cognata, Lucia, l’infallibile e pio androide che governava il suo esercito di figli con algido rigore e risultati eccellenti.” Che porta su di sé i segni del proprio tempo, delle proprie illusioni, delle proprie ossessioni.
E il romanzo si snoda lieve tra incontri ravvicinati con l’alta dirigenza ed alcuni dipendenti di Banca Sempre, sua primaria cliente grazie proprio al suo amico Guido, i clienti di Uber, la sua famiglia, le amiche in numero ristrettissimo, la palestra di pugilato che comincerà a frequentare dopo aver subito l’assalto da parte di un gruppo di tassati inferociti durante una manifestazione.
Non ti rendi conto, mentre leggi, del tempo che passa perchè le parole ti tengono avvinto al racconto, anche quando sembra che il discorso poco abbia a che fare con la trama, come nel caso dell conversazione che ha luogo tra la nostra protagonista e il direttore finanziario Adalberto SPINETTI, un uomo alto, massiccio che si “diverte” a punzecchiarla, stuzzicarla, colpirla nel suo amor proprio, la prima volta che lo incontra sulla sua strada:
“alla domanda: “cosa ci trova in questo lavoro” rivoltale dal direttore finanziario di BancaSempre, la sua primaria cliente, Nina risponde, non senza aver provato un certo nonsochè: “la Libertà, credo”. “uhm… ha uno strano concetto di libertà lei; passare le proprie giornate chiusa dentro un abitacolo con degli estranei che le dicono dove deve andare”. Ripensò ad Hannibal Lecter, il cannibale che le aveva tolto il sonno per giorni. “Sono padrona di me stessa. Scelgo io quando e come lavorare. E nessuno può decidere un bel giorno di comprarmi. questo mi piace del mio lavoro.” “Capisco..Le interessa sapere cosa ci trovo io nel mio lavoro?” ” Cosa?” ” Provi ad indovinare! Vediamo se è in gamba quanto vuol far credere”. Nina sospirò. “Siamo quasi arrivati” “Non si preoccupi. Il tempo io ce l’ho. E il suo tempo, stamane, qualsiasi cosa lei voglia raccontarsi, lo ha comprato la banca di cui io gestisco le finanze”.
Ma Nina ha anche dei sogni nel cassetto, diventare traduttrice e doppiatrice e il tempo che passa in macchina, tra un’attesa di un cliente e l’altro, le consente di ascoltare lezioni di dizione che le fanno scoprire un mondo “lieve”.
Con questo libro un pò commedia, un pò giallo, un pò fiction la De Lillo ci accompagna per mano sulle ali della sua vita e della nostra, tra tematiche diverse e serie come amicizia, famiglia, separazione, potere, denaro, donne in carriera, scelte, segreti.
Complice la professione (ha lavorato nel settore bancario) e il suo lavoro entusiasmante di blogger e conduttrice radiofonica, è riuscita a creare una trama scorrevole con toni moderni riuscendo a far arrivare il lettore all’ultima pagina con un nodo in gola e un sorriso.