Niente come prima è uscito a giugno.
Mi domando perché io abbia aspettato tanto per leggerlo, visto che l’autrice Silvana Da Roit si presentava al mio leggere come una garanzia timbrata dalla penna con cui scrive i post sul suo profilo Facebook. Eccellente, una sorta di oasi nel deserto arido del social network.
Carico di aspettativa, dunque, mi sono approcciato al suo nuovo romanzo edito da Edizioni Convalle, la casa editrice con il cuore diretta dall’autrice Stefania Convalle. Aspettativa non tradita.
Niente come prima: il romanzo di Silvana Da Roit
Dalla mia introduzione si deduce che Niente come prima mi è piaciuto parecchio. È così. L’ho trovato un romanzo avvolgente, di quelli che abbracciano il lettore e se lo stringono al petto. Un libro a cui voler bene, una trama a cui ci si affeziona con personaggi che entrano nel cuore.
Tutto inizia con un avvenimento tragico: una bambina si trova in una stazione con la nonna, quando quest’ultima accusa un malore. Per sottrarla al trambusto e al caos emotivo che si crea, Ilaria, una giovane donna che assiste alla scena, decide di prendere per mano Bianca, la bambina, e di portarla via da quel posto.
Da quel momento, come nei più classici sliding doors, la vita della giovane donna cambierà e verrà stravolta completamente. Non posso aggiungere altro amico iCrewer, perché i tasselli che Silvana Da Roit svela pagina dopo pagina si impilano uno sopra l’altro in equilibrio precario. Anche solo sfiorandone uno rischierei di fare l’errore di farti perdere il gusto di questa lettura così appassionante.
Quello che più ho apprezzato nello sviluppo de Niente come prima è il rinnovarsi della storia. Ogni volta che avevo la sensazione di poter trarre una conclusione sull’epilogo, l’autrice invertiva la rotta e mi trascinava verso una nuova strada.
Nella pallacanestro si chiama cambio di direzione: il giocatore corre palleggiando verso sinistra, per esempio, e poi d’un tratto, senza preavviso, sfruttando un movimento d’anca si mette a correre verso destra. Questo per fuggire dal pressing e dalla marcatura dell’avversario.
Silvana Da Roit, invece, pur effettuando con la penna la stesso movimento, ha il talento e la malizia di lasciartelo intendere. Infila, durante il suo correre a sinistra, alcune indicazioni che avvisano il lettore che prima o poi svolterà a destra. E quando questo accade è un piacere.
Mi spiego meglio: la prima parte del romanzo è tutta dedicata all’incontro tra Bianca e Ilaria, alla risoluzione della loro brevissima convivenza. Fin da subito, però, si leggono piccoli stuzzichini della vita di Ilaria che prima o poi dovranno diventare un gustoso e ricco banchetto. Sarà così? Si. E si rivelerà bellissimo.
Perché la vita di Ilaria, la protagonista, è un vero caos. È la vita che accomuna la maggior parte delle donne – e non solo – alla soglia dei trenta. Matrimonio in vista turbato da problemi di cuore, rapporto conflittuale con la madre, domande esistenziali sul proprio destino e soprattutto un passato difficile che continua a bussare alla finestra del presente.
Ecco, il passato burrascoso di Ilaria magari non appartiene proprio a tutti tutti, ma è normale pensare che ognuno di noi abbia degli scheletri nell’armadio da provare a far diventare polvere.
A far da contorno a queste due donne, Ilaria e Bianca, ci sono poi i personaggi secondari, che tanto secondari non sono, visto l’influenza determinante che giocano nello sviluppo della trama. La famiglia della piccola Bianca meriterebbe un volume a sé, magari uno spin-off o un prequel ben approfondito (idea per l’autrice?), tanto risultano essere incasinati e intriganti gli incastri che nascono dalla fantasia di chi scrive.
Fantasia straordinaria, l’ho già detto?
E poi gli amici di Ilaria, il vero sale del romanzo, secondo il mio parere di appassionato di lettura.
Niente come prima è un libro d’amore? Sì. Con sfumature di giallo? Anche. Con la suspense del thriller? Perché no. Insomma è un libro ricco? Decisamente. Ma soprattutto emozionante e pieno di sentimenti contrastanti.
C’è anche spazio per il tema della violenza. Dovrei cucirmi la bocca – anzi la penna – e non rivelarti che ruolo spetta a questa piaga sociale nello sviluppo della trama, ma è importante sottolineare la capacità dell’autrice nel trattarlo senza farlo diventare un macigno sulla scorrevolezza della lettura. Questo pur utilizzando parole e descrizioni che pesano tonnellate.
Ma anche questo fa parte del talento di Silvana Da Roit: arrivare al cuore senza passare dallo stomaco.
In conclusione non mi resta che consigliare la lettura di Niente come prima, un romanzo che entrerà di diritto tra i più belli che avrete letto negli ultimi tempi. Almeno così è stato per me. Una storia che appassiona e che fa girare le pagine quasi senza accorgersene. Il libro ideale per una domenica pomeriggio sul divano con una calda tazza di caffè e una fetta di torta.
Così è stato per me.
Alla prossima, continua a seguirci e buone letture!