“Milanesi per sempre” è una raccolta di racconti scritti da artisti vari, dedicata a Milano, e curata da Ileana Luongo.
“Milanesi per sempre” è il titolo di questa bella raccolta di racconti dedicata a Milano, una piacevole lettura estiva che mi ha aiutato a superare il caldo record di queste ultime settimane facendomi sognare, attraverso le immagini e le storie narrate dai vari autori racconto dopo racconto.
Curatrice di questa raccolta, edita da Edizioni della sera, è Ilaria Luongo, napoletana di origine ma milanese di adozione, ingegnere che lavora presso la Università degli Studi di Milano. E devo dire che è stata fatta davvero una bella selezione delle storie, i racconti son ben amalgamati tra di loro in quanto i generi si mischiano piacevolmente con il risultato di non creare una collana fatta con le stesse perle, ma fatta di luccichii di colori diversi che ben soddisfano l’occhio. Si passa da veri e propri racconti a storie personali, a ricordi d’infanzia, a racconti storici, a racconti noir e a piccoli documentari, il tutto sempre scritto portando grande riverenza verso la città di Milano.
Io, mi sembra giusto che voi lettori lo sappiate, abito a 25 Km da Milano, non posso dire di conoscerla benissimo, ma posso senza dubbio confermare che è una città che frequento regolarmente. Nel corso degli anni il mio approccio alla città è cambiato: venti anni fa ho fatto il primo anno di Università alla Statale poi, abbandonati gli studi, ho frequentato le serate milanesi con le tante e varie proposte offerte, e oggi, così come gli ultimi anni, Milano è diventato il luogo di un giro nel weekend, del giro in centro a ridosso del Natale, della passeggiata in agosto quando la città è abbandonata da chi è partito per le vacanze. Milano è per me luogo di eventi sportivi, di concerti, di partenze e di arrivi legati alla Stazione Centrale.
Per cui ho letto “Milanesi per sempre” con la fortuna e l’agevolazione di conoscere abbastanza bene i luoghi descritti e quindi con la capacità di immergermi completamente nel racconto, anzi nei racconti, visto che sono ben 27 (se le mie capacità di contare non sono state annientate dai 36 gradi di questo luglio pazzesco!).
Proprio in questa ottica del riuscire ad immergermi in quello che leggevo, segnalo il racconto “Dentro e fuori Milano” di Carmen Legnante, e non perchè è l’unica autrice della raccolta che conosco personalmente, ma perchè la sua storia è quella che più si avvicina al mio rapporto con la città. La protagonista arriva dalla provincia, come me, (anche se da quando è nata la provincia Monza e Brianza io sono passato sotto questa) e con le sue parole descrive benissimo le sue emozioni nell’arrivare ogni volta in treno a Milano. Con le parole spiega davvero bene cosa significa per noi della zona limitrofa alla città, entrarci. Viverla a tempo determinato. Esserci sapendo di essere milanesi per qualche ora e non per sempre. Condivido tutto il messaggio del racconto di Carmen e lo sento davvero molto vicino a quello che è il mio pensiero, e per me che sono un lettore con la passione della scrittura, questa riuscita empatia tra chi scrive e chi legge significa senza dubbio che l’autore, in questo caso autrice, ha fatto davvero un buonissimo lavoro.
Un altro racconto di “Milanesi per sempre” che mi sento di citare in questa recensione è “Milano, i luoghi del rock” di Davide Grassi ma qui siamo davvero sul mio gusto personale. La mia passione per la musica e per tutto l’universo che gli gira intorno, ha fatto si che il racconto di questo giornalista mi entusiasmasse dalla prima all’ultima parola. Il pezzo è una sorta di “ricerca” che fa il riepilogo di tutte le star che hanno fatto concerti a Milano negli ultimi cinquanta anni. Concerto dopo concerto, e luogo dopo luogo, si traccia una sorta di mappa del rock (e del pop) della città. Per dire… Bob Marley a San Siro nel 1980 non è mica roba da ridere. Leggendo questo racconto ho rivissuto un po’ tutti i concerti che ho visto nella mia vita a Milano… e vi assicuro che sono tanti. Mi piace quando una lettura scatena l’apertura dei cassetti della memoria causando un sussulto emozionale per chi legge.
Fa il paio con questo racconto anche “Quando la canzone milanese cambiò il mondo” di Samantha Colombo, che mette in vetrina la storia straordinaria, molto ben legata ai luoghi storici della città, dei “Magnifici sette della Canzone Milanese”, ovvero Giorgio Gaber, Ivan Della Mea, Dario Fo, Enzo Jannacci, Giorgio Strehler, Nanni Svampa e Ornella Vanoni. Pagine che fanno sognare e chi mi han fatto anche un po’ provare rabbia per non essere abbastanza vecchio da aver vissuto al massimo quegli anni che devono essere stati fantastici. (o forse no, è un bene che io non sia così vecchio).
Insomma una gran bella raccolta di racconti, che tra l’altro mi ha invogliato a fare un ennesimo giro a Milano, a piedi. E così è stato: mi son fatto da Piazza Gae Aulenti, definito il nuovo centro moderno di Milano, fino a Piazza Duomo camminando. Passando per Corso Como, Porta Garibaldi, Brera, Cairoli e un pezzettino di Galleria Vittorio Emanuele. Sempre con la mente alle parole e alle storie lette nel libro che hanno dato più colore e più gusto alla mia nuova gita in città. (le foto di questo articolo le ho fatte io con il cellulare)
In conclusione, io non so come potrebbe essere leggere questo libro per un lettore che abita lontano da Milano e che non ha la possibilità di avere per mano concretamente le parole stampate nel libro (dovrei provare a leggere “Sardi per sempre” o “Napoletani per sempre”, altri libri della collana, per provare a farmi una idea), ma senza dubbio consiglio a tutti i lettori milanesi di lasciarsi trasportare da questo libro in una avventura meneghina davvero emozionale. Anzi non una, ma tante quante il numero dei racconti.