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Lettura: Recensione: L’uomo della radura di Cristina Converso
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Recensioni

Recensione: L’uomo della radura di Cristina Converso

Sandra Pevere 5 anni fa 1 Commento 2
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Un racconto in stile noir green come lo definisce l’autrice Cristina Converso: “green” appunto verde come la natura, essendo lei un Dottore Forestale amante degli alberi ed in particolar modo del frassino di Moncenisio, menzionato nel racconto L’uomo della radura. Una narrazione  intensa e suggestiva anche se le pagine sono solo 63, scritte in maniera fluida e vivace, arrivi d’un fiato fino all’ultimo che neppure te ne sei accorto. I paesaggi sono descritti in maniera particolareggiata, un quadro bucolico il suo, riesce ad imprimersi nella memoria, sembrando di esserci dentro a quel panorama, così come riesce a fare con le due protagoniste, che prendono forma davanti ai tuoi occhi, le riesci a vedere, quasi sbucassero fuori dalla pagina. L’ambientazione è un piccolo borgo al confine con la Francia e una radura di alberi con una baita in cui Sandra la protagonista passa l’infanzia, fino a dieci anni, quando le sorti della sua vita cambieranno per sempre. Ce la ritroviamo adulta che come professione ha scelto di fare il capotreno per dare un senso di ordine alla sua vita e osservare, pensare, guardare le persone e indovinare la loro vita, ed è quello che ha fatto incontrando Elisa una ragazzina con una anima affine alla sua alla quale decide di raccontare la sua storia che si intreccerà ad altri personaggi; man mano che prosegue la narrazione si infittisce di mistero. Chi è l’uomo della radura? Cosa ha nascosto per tanti anni? Quale è il segreto che Sandra sta svelando?

Una simbiosi quella della scrittrice Cristina con Sandra, che è cresciuta come lei nella radura tra il valico e il piccolo borgo, dove entrambe quella vera e quella di fantasia hanno sviluppato i sensi degli animali, imparato a vedere tutti gli esseri viventi in un modo unico e differente, perché è il modo in cui si vive che ti insegna e ti contraddistingue!

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1 Commento 1 Commento
  • Renzo ha detto:
    Giugno 18, 2020 alle 14:26

    Un libricino sorprendente e coinvolgente che si legge tutto d’un fiato. Un racconto che coinvolge perchè si intravede l’amore per la natura e la capacità di caratterizzare i personaggi con pochi ma efficienti tratti.
    Da non perdere.

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