Caro iCrewer a me l’onore ed il piacere di recensire il racconto “L’amore di Gaia” di Cristiana Meneghin dalla raccolta “Quando il fine non giustifica i mezzi”.
Sono così emozionata e incredula: fino a poco tempo fa la possibilità di scrivere per me era solo un sogno che tenevo chiuso a chiave in un cassetto che non avrei mai pensato di poter aprire. E adesso mi ritrovo a recensire uno dei racconti del libro nel quale c’è anche il mio nome!
E mi vengono in mente i primi giorni in redazione quando non sapevo come sarebbe andata: mi dicevo che non avevo nulla da perdere, mi spronavo ad andare avanti perché, nonostante le difficoltà, leggere e scrivere era ed è ciò che amo fare.
E poi penso a tutte le volte in cui ho cercato di superare le difficoltà di creare dei rapporti con le ragazze della redazione utilizzando solo una tastiera e qualche emoticon.
Di ognuna ho cercato di farmi un’idea e credimi siamo tutte diverse e per questo complementari: chi ci mette grande forza d’animo e generosità, chi grande determinazione e creatività, tutte abbiamo qualcosa di bello da dare e lo facciamo a modo nostro, così come è stato con questa raccolta dove ci trovi ognuna con la sua verità più profonda.
E adesso torniamo a Cristiana Meneghin. Di lei posso dire che ha una voce simpaticissima nei vocali, è una persona brillante, piena di idee e cose da fare. È anche molto attenta ai temi sociali e questo emerge anche dal suo bellissimo racconto.
“Erano tutti controllati. Da quando le risorse primarie erano venute a mancare, nulla sulla Terra era più lasciato al caso.“
Questa volta si tratta di un racconto fantascientifico, con richiami alla mitologia greca. Intenso e toccante anche perché sono due i livelli di lettura sia per modalità narrative differenti che per significato.
Il primo livello è quello del racconto fantascientifico: la storia è ambientata in un pianeta rimasto senza risorse, attanagliato dal caldo torrido e ormai incapace di reagire, dove è il “Sistema” ad imporre le regole e nulla sembra più recuperabile. Tra i pochi superstiti i protagonisti di questa storia una mamma e suo figlio Mattia.
Il secondo livello è quello della favola: la mamma cerca un modo per raccontare al suo bambino ciò che è accaduto al pianeta nel quale vivono e lo fa attraverso una storia in cui la fatina Gaia è protagonista. Gaia nella religione e nella mitologia greca è la dea primordiale, quindi la potenza divina della Terra. Lei affida proprio al bambino dei poteri magici, pur sapendo che potrebbe diventare un’”arma” nelle mani del Sistema. La fatina crede nella forza di sua madre e nell’innocenza del bambino per salvare il pianeta.
Il racconto affronta in chiave fantasy il doloroso tema dell’emergenza ambientale che sta diventando sempre più impellente affrontare. Un tema che ci tocca tutti da vicino, adulti e bambini e che proprio in questi giorni è stato oggetto di accesi dibattiti e manifestazioni. Collegato a questo c’e anche la morale della favola: Mattia non ha bisogno di troppe spiegazioni lui come ogni bambino ha già dentro tutte le potenzialità necessarie, e noi adulti abbiamo il dovere di insegnargli ad usarle per il bene comune.
Lo stile di Cristiana mi ha affascinato e coinvolto, la sua scrittura è scorrevole ed è un piacere leggerla. Questo racconto seppur breve mi ha appassionato e mi piacerebbe davvero tanto leggerne il seguito.
Complimenti Cristiana!
Bellissimo il racconto, molto vicino al mio cuore, bellissima la recensione!!
Grazie una recensione bellissima