Ammaniti ritorna in libreria – dopo ben otto anni dall’ultimo romanzo Anna – con La vita intima, edito da Einaudi.
L’autore utilizza qui una scrittura senza filtri e intensa: non lascia nulla al caso ma la sua penna è attenta e dettagliata; potrai vedere che ogni personaggio, specialmente la protagonista Maria Cristina, è descritta in modo minuzioso e scrupoloso.
Per quale motivo? A mio parere l’idea dell’autore è sicuramente quella di far entrare nel vivo della storia il lettore catturandolo lentamente e svelando poco a poco l’intimità della protagonista e anche un po’ di se stesso.
Ma chi è Maria Cristina? Addentriamoci meglio nella mia recensione!
La vita intima di Niccolò Ammaniti: la mia recensione
Tutta questa saggezza la lascia sempre incerta. Nella vita ha affannosamente cercato dei maestri, dei filosofi da cui imparare, attratta come una falena dalla loro luce, ma appena gli si è avvicinata invece di assorbire la saggezza ha sentito più forte il vuoto che la riempie.
Tutto passa. Le cose, pure le peggiori, si superano e prendono il posto che meritano nel nostro passato.
Ammaniti – senza dare il tempo al lettore di metabolizzare con calma il racconto – ci fa immergere da subito in uno degli istanti di vita quotidiana della protagonista che ha il suo solito appuntamento con il personal trainer; da qui emerge sin dall’inizio la descrizione della vita e del personaggio televisivo e mondano di Maria Cristina Palma che, oltre ad essere la più bella donna del mondo è un vero trofeo da esibire in quanto moglie del Premier Domenico Mascagni ed ex moglie di uno scrittore morto suicida.
Ma pagina dopo pagina, Ammaniti svela lentamente le carte facendo spazio a quello che si nasconde dietro al personaggio di Maria Cristina e scava tra i ricordi nel suo passato nei momenti di vita vera, tra le mura di casa sua. Mentre il mondo la conosce come Maria Tristina è nell’intimo che appare la Maria Cristina madre, amorevole, apprensiva nel modo giusto. Ci troviamo in effetti di fronte a una mamma protettiva e dolce nei confronti della figlia Irene.
E poi c’è la Maria Cristina sorella: una ragazza spensierata, allegra, un po’ ingenua che tiene con se quei momenti pieni di amore per il fratello di sangue Alessio e il fratello del cuore Luciano non rendendosi conto pienamente della luce che emana e della bellezza che possiede.
Un racconto sulle false apparenze e la disillusione della vita
I capitoli de La vita intima sono suddivisi in base alle giornate in cui avvengono i fatti descritti, che appaiono lunghissimi ma che in realtà durano una settimana circa. É davvero interessante lo stile di Ammaniti: una scrittura graffiante, dura in cui molte volte si avvertono sensazioni nauseanti e fastidiose che provengono dal mondo che Ammaniti semplicemente ci espone di fronte.
Il mondo attuale in cui la Società si regge sull’individualismo: si smania per apparire sulle varie piattaforme social e per creare una schiera di seguaci che vuole carpire tutto della esistenza dei Vip e di quello che fanno durante la giornata.
Una società che sembra avanzare nel progresso ma che in fondo si regge a malapena sulle proprie gambe – come la casa di paglia che aveva costruito il porcellino per ripararsi dall’arrivo del lupo (e sappiamo come va a finire). Tuttavia mentre inizialmente Niccolò Ammaniti ci accompagna in una sorta di inferno moderno ho cominciato poi a intravedere la luce in fondo al tunnel e l’autore indica al lettore la via d’uscita per smantellare questo castello di carte: la pura e semplice verità.
La verità di essere quello che si vuole e non quello che gli altri vogliono che siamo, la verità di essere reali non artificiosi, la verità oltre le menzogne che molto spesso diciamo a noi stessi per renderci la vita più accattivante, la verità di capire quello a cui aspiriamo davvero per sentirci in pace con il resto del mondo.
La paura finisce dove comincia la verità.