Cari Icrewers con questo thriller ci avventuriamo sull’isola di Fair, una delle mete predilette dagli appassionati di birdwatching.
Quest’isola è il luogo in cui è nato l’ispettore Jimmy Perez e dove arriva, insieme alla sua fidanzata Frain, per farle conoscere i suoi genitori. E’ anche sede di un importante centro ornitologico, il North Light, gestito dalla dott.ssa Angela Moore, una scienziata e ricercatrice molto famosa e dove lavorano Maurice, suo marito, come direttore amministrativo e Jane come cuoca.
Ed è proprio qui, in questo centro, che si consuma il primo di una serie di misteriosi delitti, dopo la festa di fidanzamento di Perez e Frain. E sarà Perez a doversene occupare, visto che fuori imperversa una tempesta e nessuno può recarsi sull’isola in breve tempo.
Premetto che non sono un’appassionata del genere. Questo, però, non mi ha impedito di apprezzare la trama: interessante per l’ambientazione, per la caratterizzazione dei personaggi e per il modo di scrivere dell’autrice. La storia, infatti, è raccontata utilizzando dialoghi e storie dei diversi personaggi che si intrecciano offrendo una narrazione con più punti di vista.
Possiamo, infatti, ascoltare la voce di Frain, che vorrebbe passare più tempo con il suo fidanzato Jimmy e per stargli più vicino decide di aiutarlo nelle sue indagini; che si interroga sulla possibilità di vivere la sua vita su quell’isola.
La rabbia di Jane quando Angela le dice che per la prossima stagione non verrà riconfermata, nonostante sia una cuoca eccellente, perchè qualcun altro dovrà prendere il suo posto.
Il dolore di Poppy la figlia di Maurice, il suo odio nei confronti della donna, Angela, che ha distrutto la sua famiglia.
I birdwatcher che si trovano sull’isola per via della loro passione e che macinano chilometri con ogni temperatura pur di fare un avvistamento, anzi l’avvistamento! Quello che potrebbe renderli famosi.
Mi è piaciuto molto il personaggio di Jimmy Perez soprattutto come uomo, il suo grande senso di giustizia e la sua spasmodica ricerca della verità, il suo essere introspettivo, la capacità di autocontrollo e il suo buon cuore. Quello che mi è piaciuto meno è stata la lentezza con cui sono state condotte le indagini, commettendo più di una volta errori di valutazione che alla fine gli costano cari.
Un altro elemento che non ho compreso pienamente è il titolo: “La ragazza dell’isola”. Non riesco ad associarlo alla trama, si tratta sicuramente di Angela Moore intorno alla cui morte si dipana la storia, ma è un titolo che avrei dato per una storia diversa, non per quella di questa donna manipolatrice, egocentrica e predatrice sessuale che porta sull’isola solo odio e morte.
Il movente, come è giusto che sia, rimane oscuro fino alla fine e fa salire di molto la tensione narrativa.
Amanti del thriller sono sicura che lo apprezzerete molto più di me, aspetto i vostri commenti! Buona lettura!