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Esiste l’amicizia? Quella vera, quella che caschi il mondo io ci sono per te e tu per me? Quella fatta di risate, pianti, urla e scenate ma poi siam sempre lì a raccontarci tutto davanti all’ennesima tazza di te o caffè?
SI ESISTE!
Ce la racconta Carole Matthews nel suo ultimo romanzo rosa, La piccola casa in riva al mare, dove l’AMICIZIA che lega tre donne, oggi, ma ragazze ieri, ci sprona a chiederci se anche noi saremmo in grado di “controbattere” alla sequela di eventi e avvenimenti che hanno colorato le vacanze delle tre protagoniste.
Ella, Grace e Flick si sono conosciute ai tempi dell’università e, pur frequentando facoltà diverse, hanno condiviso un appartamento al di fuori del campus e un lavoro nel pub più squallido della zona per sopperire alle spese più urgenti.
La loro amicizia dura da sempre, è il loro punto fisso; anche ora, che hanno superato i trent’anni ed hanno preso strade diverse, sono sempre rimaste in contatto cogliendo ogni occasione possibile per incontrarsi nella caotica Londra.
La particolarità di questo romanzo, che definirei senza tempo perchè puoi leggerlo in qualsiasi periodo, è data dal racconto retto dalla protagonista, Grace. Di lei l’autrice ce ne da una bella descrizione:
“io volevo diventare una ranger. Dove, non saprei. E’ stato proprio questo ostacolo a fermarmi: non avevo un progetto chiaro, a parte non voler andare all’università né finire chiusa in un ufficio. Mi sarebbe piaciuto lavorare all’aria aperta, a contatto con la natura, gli animali, il paesaggio… I miei genitori avevano idee diverse per il mio futuro. Stare all’aperto a svolgere mansioni non meglio definite non era un vero lavoro. Andare all’università e diventare una contabile si. Quindi …”
Dopo l’università Grace sembra aver trovato la stabilità con Harry, ma con il tempo il loro rapporto si è arenato in una quotidianità fatta di social network e grandi bevute. Non hanno più niente da dirsi e anche i sentimenti di un tempo sono stati messi tutti in discussione.
Quante di noi si ritrovano nella figura di Grace? Con la voglia di “fare qualcosa di diverso” e ci ritroviamo invece chiuse nel circolo vizioso della routine? L’opportunità di avere una risposta spera di trovarla nella settimana di vacanza che sta per trascorrere proprio con le sue amiche del cuore, Ella e Flick.
E conosciamole un pò più da vicino queste amiche.
Ella, l’artista del gruppo. Dipinge quadri bellissimi, ricavandone una discreta fortuna, allestendo le sue mostre in giro per il paese. Alla morte dei genitori ha ereditato un cottage in riva al mare, sulle scogliere del sud del Galles; è qui che vuole trascorrere il resto della sua vita e cerca “il conforto” nel consiglio delle sue due amiche, e per questo motivo le ha invitate a passare una settimana di vacanza insieme. Ha una storia altalenante con Art ex rocker e ora manager di esordienti band metal, un eterno ragazzo sempre in giro per il mondo tra donne, feste e alcool, e mai pronto ad impegnarsi seriamente in una relazione stabile.
Flick, vero nome Felicity, la scavezzacollo, è la più folle del gruppo, non ha mai avuto relazioni a lungo termine, ha una mentalità frivola per il suo correre sempre da una parte all’altra, svolazzare libera e felice di fiore in fiore senza mai assumersi una responsabilità. E’ la sregolata del trio, la sua allegria e il suo vivere senza regole ha portato alle nostre protagoniste il loro carico di guai in passato. Ora lavora nel campo del cinema, leggendo sceneggiature e trattando con autori di ogni genere, e viaggiando in lungo e in largo tra Los Angeles, Cannes o ovunque ci sia un festival. Flick ha un passato amoroso burrascoso, ha sposato non ancora maggiorenne, il suo professore, e dopo un divorzio lampo la sua famiglia l’ha ripudiata e lei ha trovato conforto nelle sue amiche conosciute al college. Da allora passa da un uomo sposato all’altro senza mai fare sul serio.
“Ella Hawley, Felicity Edwards e Grace Taylor. Sorrido tra me e me. Eravamo un bel trio, all’epoca. Una vera forza della natura, soprattutto grazie a Flick, devo ammetterlo. Era lei quella che ci trascinava, vincendo le nostre proteste, nel pieno della vita studentesca. Sono sicura che Ella e io ce ne saremmo rimaste rinchiuse nelle nostre orribili stanze tutte le sere a studiare, se non fosse stato per lei. Ella è l’artista, quella profonda. Flick è volubile, e la più carina. Io, per mia disgrazia, sono quella equilibrata e sensibile.”
La vacanza ha luogo a Cluck Cottage, una bellissima e antica costruzione sulle scogliere del Galles, sperduta tra le montagne e senza ricezione telefonica, nel Pembrokshire, una regione del Galles tra le più affascinanti e caratteristiche del Regno Unito; verdeggianti colline, paesaggi mozzafiato, fauna e flora di ogni tipo, circondata da oceano e dalle alte scogliere che si ergono intorno a piccole calette. Leggere descrizioni così dettagliate vi catapulterà in una realtà parallela, dove il tempo si è fermato ed esiste solo il suono delle onde del mare e della natura.
Trascorrere una settimana in un luogo incontaminato, lontano dal caos della vita moderna non è semplice, non solo per una questione puramente pratica (non c’è linea telefonica, per andare a fare la spesa occorre viaggiare in auto), ma anche perché i difetti tendono a esasperarsi, si innescherà una serie di contrattempi che metteranno a nudo i problemi di vita di ciascuno dei componenti l’allegra combriccola… dimenticavo insieme alle nostre amiche di sempre troviamo Art, compagno di Ella; Harry marito di Grace; e Noah un ragazzo dall’aspetto molto interessante sotto tanti punti di vista.
Unica stonatura a mio avviso è la ripetizione, quasi ossessiva, sugli stati d’animo di Ella e Grace e la loro situazione sentimentale, una specie di mantra, quasi a sperare che le sole parole riescano là dove le azioni deragliano. Per il resto il libro scorre nonostante errori un pò grossolani di battitura, grazie anche ad un paio di colpi di scena che ti lasciano con il fiato sospeso.
C’è una domanda che Grace si pone e la dice lunga sul rapporto di amicizia: “Che devo fare? Aggrapparmi ai legami che ci uniscono, quelli dell’amicizia, oppure lasciare che vengano spezzati dalla corrente? Sono i nostri amici a definirci. A volte sono la nostra forza più grande, a volte la nostra più grande debolezza. Posso accettare che Flick sia sempre Flick e non lasciarmi sorprendere dal suo comportamento? Se le ho sempre voluto voluto bene così come è, perchè le cose dovrebbero cambiare proprio adesso?”
E secondo me ciò che risalta in questo libro, al di là di quelli che sono i rapporti interpersonali delle tre coppie, dei tradimenti, delle mancate valorizzazioni è il sentimento antico come la storia della civiltà, L’AMICIZIA. Un rapporto fatto di fiducia, simpatia, affetto e reciproca scelta, che si riscontra in ogni tempo e in ogni luogo, ma che nessuna teoria può spiegare del tutto.
Il bello dell’amicizia è che qualcuno non ti deve voler bene per forza come con un familiare, ma cerca la tua compagnia perchè ti riconosce come piacevole e degno di interesse. Accade frequentemente che persone di ogni età dichiarino di “non credere più all’amicizia” perchè sono state deluse. E’ probabile però che ciascuno di noi, anche senza accorgersene, magari per distrazione, tradisca talvolta le aspettative degli altri. Ciascuno è più sensibile ai torti che subisce che a quelli che infligge. Ed è quello che ha unito Grace e le sue amiche. Non si dovrebbe pretendere la perfezione dai rapporti umani. Qualche sentimento negativo circola sempre anche nei rapporti più belli di amicizia: un pò di competizione, di rivalità, un pò di gelosia o di invidia.
“Chi poteva immaginare, quando abbiamo accettato di venire in vacanza in questo piccolo cottage vicino al mare, che sarebbe stato molto di più di una breve pausa per ricaricare le batterie esaurite?”
Vi lascio cari Icrewers con questa domanda… se volete la risposta acquistate il libro.
Alla prossima.