Un thriller con risvolti psicologici, senza esclusione di colpi di scena, come in ogni bel thriller che si rispetti.
Ebbene sì, io che non leggevo thriller, da quando ho cominciato un po’ per curiosità, un po’ per passione a far parte del mondo di iCrewPlayLibri, mi sono trovata a rivalutarli, fermo restando che le mie preferenze vanno in altre direzioni e questi lo so, sono problemi miei, giustissimo se lo stai pensando… Però oggi ti parlo di un thriller che ho letto e quindi… Quindi tutta questa manfrina va a parare, anzi sbocca, in maniera naturale in una recensione. Ho letto e ti parlo, (sempre se ti interessa ma se stai leggendo, penso di sì) di [amazon_textlink asin=’8804707984′ text=’La memoria dei corpi ‘ template=’ProductLink’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’331fc3bd-2b91-4da6-8df7-9a5ca7ad8d7f’] di Marina Di Guardo, edito da Mondadori.
Di origini siciliane, Marina Di Guardo, nasce Novara nel 1961. Madre delle tre sorelle Ferragni, fa il suo esordio nella narrativa nel 2012 con il romanzo L’inganno della seduzione, Nulle Die, a cui segue sempre con la stessa casa editrice, Non mi spezzi le ali. A cura di Sergio Altieri, pubblica nella collana Zoom di Feltrinelli Editore il romanzo Bambole gemelle, nel 2015 e Frozen bodies nel 2016 per Delos Books, mentre nel 2017, Com’è giusto che sia per Mondadori: produzione fertile quella della Di Guardo!
La memoria dei corpi è un thriller psicologico con contorno di traumi infantili e colpo di scena finale, questa in molta sintesi è La memoria dei corpi di Marina Di Guardo. Il titolo che potrebbe trarre in inganno per tutta la durata della lettura, ha un suo senso e si svela solo nel finale a sorpresa che non anticipo… (che sorpresa sarebbe?)
Se l’attacco del racconto comincia con un rapimento, di cui non si capisce il senso se non verso la fine, posso assicurarti che è proprio il finale ad avere la prerogativa di sorprendere anche il più smaliziato dei lettori.
I protagonisti de La memoria dei corpi, da Giorgio il principale, fino ad Agnese in vita solo nella parte iniziale, ma la cui figura aleggia incombente in tutto il romanzo come nella vita di Giorgio, sono ben tracciati e delineati. Ben evidenziate le caratteristiche psicologiche grazie a un linguaggio ricco e gradevole che coinvolge in crescendo, pagina dopo pagina: Giorgio, con la forte figura paterna che ha segnato tragicamente e per sempre la sua esistenza; Giulia che entra nella vita Giorgio e intreccia con lui una relazione erotico-passionale creandogli dipendenza, a sua volta, segnata in maniera drammatica da un padre che ha abusato di lei bambina (padri normali mai nei libri che ho letto recentemente… boh, sarà una moda); Agnese, la governante di casa, che ha cresciuto Giorgio ed è stata il suo riferimento affettivo. Vite che intrecciandosi fra loro, finiscono per essere l’una la concausa della fine o del cambiamento dell’altra.
E come ti dicevo, il colpo di scena finale, come in un bel thriller che si rispetti, è veramente di quelli che si intravedono in qualche punto del racconto ma solo ad uno sguardo attento. Altra caratteristica che non posso non rilevare, è il contorno erotico-passionale che stuzzica senza appesantire, elegante quasi e senza nessuna volgarità.
Insomma, se esiste una legge dei thriller, questo è un thriller ai sensi di legge.
Io ho comprato il libro su Amazon, ma ancora non mi è arrivato, potete vedere, grazie.
Caro Mirko, non siamo a noi verificare le commesse di Amazon.
Abbi pazienza penso che ti arriverà presto.
Intanto grazie per il tuo commento e continua ad essere un affezionato lettore.