Caro iCrewer, ho appena terminato la lettura del thriller In memoria di Tina Caramanico (Nero Press Edizioni, 15 febbraio 2015). Breve ma intenso e coinvolgente in cui tre voci narranti, protagoniste del racconto, conducono pian piano il lettore alla scoperta della drammatica verità.
Annamaria, attraverso la bambina che le parla ripetutamente in sogno, riesce pian piano a ricostruire un passato di cui non ricorda assolutamente nulla. Secondo quanto le hanno fatto credere gli zii con i quali è cresciuta, ha subito un forte trauma in seguito alla morte dei genitori e per questo probabilmente ha rimosso tutto. In fondo è una cosa che può capitare. Quando subiamo un forte shock inconsciamente scatta un meccanismo di difesa che ci porta a dimenticare tutto ciò che ci ha fatto soffrire. Un modo di reagire per andare avanti o per ricominciare. Ma quella perdita di memoria, in realtà, risulta essere una fortuna per Arturo e Loredana che insieme al figlio Marcello nascondono qualcosa che lascerà senza fiato.
Un libro breve questo di Tina Caramanico, che si legge nel giro di un’ora e che pone l’accento sull’importanza dei sogni e la loro interpretazione nonché sul potere che ha l’arte di tirar fuori ciò che a volte non si riesce a trasmettere con le parole. Annamaria, personaggio intorno al quale si svolge tutta la trama, vive in uno stato confusionale, non si rende conto che i suoi incubi non sono casuali, ma ha come un libro da leggere per giungere alla verità. Quando decide di vivere l’incubo sfidando sofferenze e paure concede totale fiducia a quella voce che le apre la mente e si lascia guidare dal pennello che riporta su tela quanto viene descritto in sogno. Sarà solo osservando quei dipinti che riuscirà finalmente a ricordare quanto è accaduto in passato e a dare un senso al suo dolore presente che da tempo la attanaglia.
Un thriller con elementi soprannaturali tra cui la voce dall’aldilà che interviene per fare chiarezza sulla vicenda, aprire gli occhi al protagonista e illuminare il lettore. In fondo, in qualche modo, quest’ultimo riesce a calarsi nei panni di Annamaria, a vivere il suo smarrimento e la conseguente tragedia. Avverte ad ogni pagina il suo tormento e scopre la verità insieme a lei. Un testo che non si limita a raccontare ma viene raccontato attraverso sia le parole che esplorando il punto di vista e la psicologia dei personaggi. Introspezione, soggettività, bugie, apparenze, squilibri mentali. Ed una lezione di vita: non fidarsi mai di nessuno.
Questo racconto thriller di Tina Caramanico te lo consiglierei soprattutto se hai poco tempo da dedicare alla lettura e hai bisogno di una storia breve ma coinvolgente. Naturalmente senza dimenticare che il genere thriller deve comunque piacerti per poter apprezzare fini in fondo la vicenda narrata.
Anche in un libro breve possono essere nascosti tanti punti di riflessione per chi chiunque di avvicini alla lettura con uno sguardo critico.
Chi è Tina Caramanico?
Nata a Taranto nel 1962, ha iniziato a pubblicare i suoi testi nel 2011 e si è affermata nel panorama editoriale italiano attraverso la poesia e la narrativa breve. Il suo primo romanzo Un cattivo esempio (Rakuten Kobo, 2017) ha vinto il premio per inediti “Sei romanzi in cerca d’autore” organizzato da Kobo, Mondadori e Passione Scrittore. L’ultimo romanzo è Il prete nuovo (Vocifuoriscena, novembre 2019)