Il silenzio della collina di Alessandro Perissinotto: romanzo verità
Nel solco del romanzo-verità tracciato da Carrère con L’avversario, Alessandro Perissinotto prende le mosse da una storia realmente accaduta, raccontata dai giornali dell’epoca e poi colpevolmente dimenticata, innestandola però su un impianto romanzesco. Così facendo, rompe il silenzio sul primo sequestro di una minorenne nell’Italia repubblicana, in un libro feroce e al tempo stesso necessario per capire da dove viene la violenza sulle donne, per comprendere che, contro quella violenza, sono gli uomini a doversi muovere.”
Complimenti ad Alessandro Perissinotto che ha ripreso un fatto di cronaca dimenticato, come molti altri, e ne ha fatto un romanzo pieno di sentimenti e di voglia di riscatto.
Domenico e il padre, Domenico e gli amici, Domenico e il paese, Domenico e le verità nascoste. Tutto il romanzo ha come filo conduttore il bel attore cinquantenne che torna nel suo paesino delle Langhe al capezzale del padre. A Roma i ritmi di vita serrati, il lavoro e la mancanza di stimoli per stare in contatto col suo passato lo hanno reso un uomo completamente diverso da quelli che incontrerà e che lo tratteranno come un estraneo con troppa voglia di rivangare il passato. Domenico è ben caratterizzato, le sfumature del suo carattere sono date sottolineando un’infanzia difficile in cui l’amore del padre è stato sostituito da quello del compagno della madre, da rapporti con gli amici che non sono mai stati sinceri fino in fondo soprattutto per colpa della chiusa società degli anni settanta dove ancora alcune affermazioni non si potevano fare. Di fondamentale importanza il suo non conoscere il padre che sul letto di morte lo riporta indietro nel tempo alla scoperta di fatti che si intrecciano anche con la sua vita.
Il vecchio Boschis, ricoverato in un hospice, vorrebbe riscattarsi di qualcosa di cui è stato complice suo malgrado, ma la malattia rende difficoltose le comunicazioni con quel figlio mai amato, sarà la presenza di medici e infermieri ad aiutare Domenico a comprendere fino in fondo il padre.
Personaggi collaterali gli amici, la madre e le Langhe, tutti con i loro vigneti che hanno tenuta nascosta una verità troppo crudele e troppo vicina per essere accettata.
Scritto molto bene, Il silenzio della collina risulta di facile comprensione, molto ben strutturata la parte in cui Domenico legge stralci di libri, di atti o di appunti. Un libro che ci fa riflettere su chi eravamo, chi siamo e chi averemmo voluto essere; ma anche su come gli altri ci avrebbero voluto e noi non abbiamo ascoltato perchè il cuore ci portava in un’altra direzione.
Alessandro Perissinotto (Torino, 1964) insegna Teorie e tecniche delle scritture all’Università di Torino. Ha esordito come narratore nel 1997 ed è autore di sedici romanzi, tra cui: Semina il vento (2011), Le colpe dei padri (2013, secondo classificato al premio Strega), Coordinate d’Oriente (2014), Quello che l’acqua nasconde (2017), tutti editi da Piemme. Le sue opere sono state tradotte in numerosi paesi europei, negli Stati Uniti e in Giappone.
Una recensione scritta benissimo. Il libro l’ho letto tutto d’un fiato 4 stelle
Concordo con te Carlo, una bellissima recensione ti tocca l’anima. Mi ha fatto venire voglia di prendere il libro.
Un libro molto bello, te lo consiglio