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Recensione: Il confine, di Nicky Singer. DeA Planeta libri

Cristina Speggiorin 6 anni fa Commenta! 5
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Ciao iCrewer! Sai, il libro che ho appena concluso, Il confine di Nicky Singer, edito da DeA Planeta Libri, mi ha completamente spiazzato. Non so cosa mi aspettassi, o se, addirittura, avessi una qualche aspettativa. So solo che mi ha scombussolato e, quindi, sono molto felice di consigliartelo. Chissà, magari potrebbe fare questo effetto anche a te.

Contenuti
Il confine: la recensioneNicky Singer

Il confine: la recensione

Un libro spiazzante, sconvolgente, che rimesta lo spirito. E’ una storia che ti cattura, che ti prende all’amo prima ancora che tu ti renda conto di essere una sua preda. E così, in men che non si dica, la voce narrante diventa quella di Mhairi Ann Bain, i tuoi occhi diventano i suoi e senti la sua stanchezza, la sua rabbia, la sua solitudine, il suo bisogno di sopravvivere.

Perché Mhairi Ann, quattordici anni, nata in Scozia, sull’isola di Araan, ha promesso a sua madre che sarebbe rimasta in vita, che sarebbe tornata a casa.

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Mhairi Ann è in fuga da più di un anno, da più di mille chilometri, e la sua meta è soltanto una: la Scozia. Quella terra umida, verde, collinosa. Il primo Stato al di là del confine dell’Equatore Nord. Il primo Paese in cui sia ancora possibile cercare di vivere normalmente, di ignorare che ai Poli non ci sia più ghiaccio, che il clima all’Equatore Centrale renda quasi impossibile vivere.

the survivla game, nicky singerE così Mhairi Ann è scappata, scappata dal Sudan, dal caldo, dal deserto, dalle pulci. A volte ha avuto dei compagni di viaggio ma, in linea generale, ha preferito rimanere da sola. E’ per questo che, una volta incontrato il bambino, non le passa nemmeno per la mente di portarlo con sé. Il piccolo, tuttavia, ha un’opinione diversa: non ha nessuna intenzione di farsi seminare. Così cammina, arranca. Ostinato, coraggioso, fino a quando il viaggio non è più solo di Mhairi, ma diventa di entrambi.

Un viaggio verso la salvezza, attraverso muri e confini che gli uomini si ostinano ad erigere per tenere fuori i diversi, i barbari.

E’ una storia potente, che scuote qualcosa nel profondo dell’animo: l’istinto di sopravvivenza. Un libro che, forse, ci aiuta a capire un po’ meglio chi fugge, chi lascia la propria patria per cercare una vita migliore.

Quando incontriamo Mhairi Ann è quasi il termine del percorso, non ci si rende bene conto di quanto l’ultimo anno l’abbia cambiata, fatta crescere. Per questo dobbiamo affidarci ai flashback, ai suoi ricordi e attraverso questi tracciare la strada del cambiamento. In tutto ciò il bambino sembra quasi uno spirito guida, mandato per farle capire quale sia, alla fine, la cosa più importante: amare.

Il libro è scritto, e tradotto, egregiamente. Il linguaggio è fluido, scorrevole. Le immagini evocate e le descrizioni sono molto d’impatto, si fanno ricordare a prescindere dall’effettiva volontà di imprimersele nella memoria. I capitoli brevi aiutano a movimentare la narrazione, permettendo a Nicky Singer si spostare il focus dove più opportuno. Da una riflessione a un colpo di scena, da un dialogo a un ricordo.

La cover trasmette la serenità che manca alla storia, così malinconica e profonda.

Non credevo sarebbe stato così, a questo libro ha proprio lasciato il segno.

Nicky Singer

nicky singerAutrice di molte opere, tra cui novelle per adulti, libri di non-fiction, saggi e pièce teatrali, Nicky Singer è conosciuta soprattutto per i suoi libri per ragazzi. Il ragazzo di piuma, pubblicato nel 2002, è stato vincitore di numerosi premi e nominato per il Blue Peter Book Awards 2002. Il suo successo è stato tale arrivare perfino a essere d’ispirazione per serie televisive e musical.

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