Caro lettore, ho terminato di leggere Il cobra e il leone di Mauro Ciancimino, pubblicato da Mazzanti Libri. L’ho trovata una bellissima storia, molto ben descritta e costruita, ma… andiamo con calma, così ti racconto le mie impressioni.
Il cobra del deserto è il soprannome attribuito a Samed Cassim, il padre di Alì e Husaf, tutti affiliati al Gruppo Islamico Armato. Il leone “di San Marco” è lo pseudonimo del Comandante Marco di Mauro, che guida la squadra Delta3, per contrastare l’opera dei terroristi.
Lo scrittore inizia a ideare questo thriller, quando gli viene proposto di scoprire di più sulla nave Hedia, un avvenimento veramente poco conosciuto. Mia mamma, molto interessata a conoscere eventi e accadimenti successi negli anni ’60, non ne sapeva nulla, quindi faccio un plauso al professor Paniccia per aver offerto questo spunto all’autore e a Mauro per l’impegno nel leggere documenti, giornali, e quanto altro ha potuto trovare che gli potesse fornire più dati possibili su quanto successe all’equipaggio nel marzo 1962.
C’è una descrizione di tre avvenimenti: l’affondamento della nave Hedia nel marzo del 1962, vicino alle acque algerine, nel Canale di Sicilia; il dirottamento di un aereo francese all’aereoporto di Algeri nel giorno di Natale del 1994; ultimo, ma non meno importante per questo bellissimo thriller, l’incontro tra due terroristi nella città di Limassol nel settembre 1995.
Non posso conoscere cosa, a parte la morte dell’equipaggio presente sulla nave realmente esistita e successivamente affondata, faccia parte della storia, e quale parte sia romanzata dallo scrittore, ma posso garantirti che la presenza di numerosi dettagli sull’imbarcazione, sul velivolo rendono la trama molto appassionante. Un ulteriore descrizione dettagliata delle armi utilizzate dai militari dell’antiterrorismo e dai loro antagonisti, rende tutto molto più reale e coinvolgente, anche se come donna, che non ama le armi, erano per me discorsi un po’ difficili da comprendere pienamente.
Mi è piaciuto molto leggere l’odio che nasce tra i due protagonisti, tranquillo non ti voglio anticipare nulla sulle cause, ma solo raccontarti le mie sensazioni: mi ha ricordato un po’ le scene di preda e predatore in Africa: il cercarsi, il nascondersi, l’aspettarsi, la speranza del successo prima del colpo finale. Mi sono calata nelle parti dei protagonisti, nell’ansia durante l’attesa, nel loro desiderio di successo e di vittoria nei confronti dell’acerrimo nemico.
Una particolare citazione a Wilma, dello staff della casa editrice Mazzanti Libri, per la bellissima e azzeccatissima copertina: il contrasto tra il nero dello sfondo e il giallo del titolo richiamano l’antagonismo tra il leone e la mano che lo soffoca rappresentati nell’immagine posta sotto al titolo, il tutto si collega in maniera eccezionale a quanto raccontato in questa storia.
C’è un ma… Il cobra e il leone di Mauro Ciancimino
Starai pensando sembra tutto perfetto, non mi sembra manchi nulla! Invece, purtroppo qualcosa è mancato: un correttore di bozze, un lettore esterno che correggesse errori di battitura e di sintassi. Da un autore italiano, con casa editrice italiana questi errori non sono accettabili. Questo libro l’ho letto in 4 giorni, ma purtroppo non posso dare le 5 stelle che meriterebbe per i suoi lati positivi (dalla perfetta copertina; alla storia che invoglia alla lettura, per scoprire il seguito; all’idea originale di ambientare questo romanzo durante un avvenimento molto poco citato; ai numerosi dettagli ben descritti sia sull’affondamento della nave Hedia, sulla guerra di Algeri, sia sulle armi utilizzate).
Leggete… con la lettura volerete! Buona lettura!