Joy Ellis, dopo “Dieci piccoli indizi”, torna ad intrattenere il pubblico con “Il cadavere nella palude”, un thriller irresistibile, ad alto tasso adrenalinico
E debbo subito manifestare il mio rammarico, caro iCrewer, per non avere letto il primo libro nel quale veniva presentato il personaggio protagonista, l’Agente Nikki Galena. “Il cadavere nella palude“ è autoconclusivo e leggibile anche da solo ma suppongo che l’esperienza sarebbe stata più gratificante potendo sfogliare l’opera precedente, inoltre mi avrebbe permesso di entrare più in sintonia con la psicologia della coraggiosa detective.
Detto questo, niente mi ha negato il puro piacere di addentrarmi in questo thriller e di goderne appieno; thriller che però definirei più che altro un poliziesco molto ben fatto. Sono infatti poste in rilievo le metodologie investigative, curate nei dettagli e assolutamente realistiche riguardo alle modalità, e il “mistero” viene percepito quasi come in secondo piano, poiché i protagonisti sono appunto i personaggi che si muovono dentro al caso più che l’enigma da risolvere – enigma costruito su tematiche ad ogni modo non banali e quindi intrigante e appagante –
Con una scrittura fluida, altamente descrittiva ma non intricata e, pagina dopo pagina sempre più avvincente, Joy Ellis ci trasporta nella vita dei protagonisti, sottolineando abilmente le particolarità psicologiche; e mentre arricchisce la trama con colpi di scena e flasback ben dosati, ti cattura nella tela magistralmente costruita degli eventi, tenendoti incollata fino alla fine. Ho letto il libro in soli due giorni.
Sapeva di non essere solo. Glielo dicevano i suoi sensi, ancora perfettamente sintonizzati SULL’AMBIENTE circostante. Il suono di un respiro? L’accenno di uno spostamento d’aria? Un movimento minuscolo visto con la coda dell’occhio?
Da qualche parte c’era una sorgente di luce. Era molto fioca, come una candela o un lume da notte. E tra le ombre, Joseph distinse una figura seduta su una poltrona dallo schienale ampio.
Se devo proprio trovar qualcosa che non mi è piaciuto, questa è la copertina. D’impatto l’ho trovata un po’ banale, la figura di un qualche tipo di personaggio messo di spalle è vista e rivista in decine di libri; certo è attinente all’ambientazione, ma secondo me l’abilità della scrittrice e la qualità del racconto non sono rappresentate al meglio da questa scelta grafica.
Consiglio vivamente questo thriller/poliziesco a tutti i tipi di lettori, dai più giovani ai più navigati; non vi sono immagini cruente, linguaggi volgari ma invece tanta azione e colpi di scena; e il maltempo di questi giorni è sicuramente un’atmosfera ideale per stemperare la delusione di un’estate tardiva e concedersi una trepidante pausa.
L’AUTRICE
Joy Ellis, un’autrice da oltre un milione e mezzo di copie, è nata nel Kent, ma ha trascorso la maggior parte della sua vita a Londra. Adesso si dedica alla scrittura e vive nel Lincolnshire con la sua compagna Jacqueline, un’ex poliziotta decorata che ha ispirato la protagonista dei suoi romanzi. “Dieci piccoli indizi” è il primo romanzo di una serie che ruota intorno alle indagini di Nikki Galena.