Questo libro l’ho letteralmente divorato, è uno di quei libri che non riesci a lasciare fino a quando non arrivi all’ultima parola.
Al centro del romanzo c’è la forza femminile, incarnata principalmente in Estrella, una forza che a volte distrugge, ma che poi ricostruisce e lo fa fino alla fine, sprezzante del pericolo, delle convenzioni sociali e al solo scopo di proteggere la propria libertà e quella delle persone che ama. A volte quella forza è talmente oscura che spaventa anche lei, la smania di ottenere ciò che vuole le arde dentro, altre volte è delicata come le campanelle azzurre che ricoprono il bosco in estate, come quando salva Catalina dalle grinfie di un marito manesco e malvagio.
Il genere è un mix tra romanzo fantasy, di formazione e storico. Normalmente non amo il “fantasy” ma questo non lo è fino in fondo, è vero ci sono degli elementi che riconducono al genere come i poteri soprannaturali, ma la forte caratterizzazione dei personaggi, i risvolti psicologici e sociali delle loro azioni lo riconducono al romanzo di formazione. Ci sono anche alcuni riferimenti storici, al nazismo, alla guerra.
I personaggi che ho amato di più sono ovviamente Estrella, Nonna Soledad, ma anche Catalina, e Liam.
Di Estrella ho adorato la sua capacità di non perdersi d’animo davanti a nessuno ostacolo, la sua capacità di reinventarsi ogni volta. E’ un personaggio però che sembra non impari dai suoi errori, perché pur avendo grande intelligenza e senso pratico continua ad adoperare i suoi poteri nella maniera sbagliata, esagerando, dimostrando poca sensibilità verso la natura come se fosse guidata da una parte di sé che, inconsciamente, la conduce verso il male, anche quando in realtà le sue intenzioni non sono quelle.
Nonna Soledad, seppur compare solo nel momento in cui decide di togliersi la vita, è la guerriera per eccellenza, ha speso la sua vita per la famiglia nonostante fosse stata sradicata dalla sua terra dall’uomo che le regalerà ogni bene tranne ciò che lei desidera. E alla fine si riscatta facendo una scelta d’amore verso sé stessa, impedendo a chiunque di decidere almeno sulla sua morte. La sua forza, il suo coraggio, il suo amore per la natura, la sua magia saranno l’eredità per le sue amate nipoti.
Catalina è la sorella da tutti dimenticata e messa da parte, ma che perdona sempre, perdona anche il padre e accetta di assisterlo nonostante non le abbia dato il suo cognome e abbia fatto seppellire la madre, Carmen, nel cimitero di Basondo e non in quello privato di famiglia. Ma forse Catalina perdona perché ha compreso, perché lei sa amare e si vede da come cura la serra di nonna Soledad, sua unica e preziosa eredità.
Liam è l’uomo che molte donne vorrebbero incontrare perché è un uomo intelligente, brillante, capace di ascoltare, di spronare la sua donna e di farle da spalla per consentirle di fare ciò che la rende felice.
Gli altri personaggi chiave sono: Alma, il Marchese e Tomàs
Alma ed Estrella sono uguali in tutto, solo che Alma riesce a nascondere la sua vera natura mentre Estrella non lo fa. Il fantasma della sorella appare quando sta per succedere qualcosa, sembra quasi che torni ogni volta per ricordare ad Estrella quello che lei rinnega o non riconosce, la sua vera natura.
Il Marchese è un uomo terribile, un uomo stupido, interessato solo al potere e al denaro. Un uomo povero di valori, capace di macchiarsi di colpe atroci senza avere un ripensamento, di tradire la moglie in casa senza avvertire alcun senso di colpa. Un uomo che Estrella combatterà e al quale riserverà il suo odio per tutta la vita.
Tomàs ricorrerà nel libro in diverse occasioni, ed è un personaggio importante perchè è proprio a causa sua che molti fatti accadono, anche lui è un uomo che non ha carattere, è un codardo, e lo sarà fino alla fine.
Mason e Valentina, sono due personaggi che non colpiscono molto nella storia ma che servono per riportare Estrella di nuovo alla sua terra d’origine.
La donna che ho apprezzato poco è la Marchesa: lei non ha mosso un solo dito per aiutare né Alma né Estrella, non si può chiamare madre, lei è solo l’ombra di sé stessa, una donna senza carattere e senza spessore, capace solo di fare regali inutili alle sue figlie senza averle guardate neanche una sola volta negli occhi. Di questo personaggio mi sarebbe piaciuto scoprire un po’ di più. Capire perché non reagisce davanti a nulla. E davanti alle tragedie, ai problemi continua a vivere come se nulla fosse mai accaduto.
E Carmen, anche lei donna succube e troppo accondiscendente che, pur di evitare qualsiasi problema lascia che sua figlia, la figlia avuta dal Marchese venga ignorata da tutti.
Il capitano Villa, colui che porta a Basondo la morte e il terrore e che incarna l’uomo senza scrupoli, pieno di odio che cura solo il proprio interesse.
Infine il bosco e Villa Soledad, sono personaggi anche loro in questa storia grazie alle descrizioni minuziose che caratterizzano la scrittura di questa autrice e che rappresentano a mio parere un elemento che impreziosisce ancora di più il racconto e che lo rende unico.
Una lettura assolutamente consigliata, che vorrei avesse un seguito.