Simonetta Caminiti è una giovane autrice che con questo libro, che possiamo inserire nel genere narrativa, ci fa fare un salto indietro nel tempo fino ad arrivare alla fine degli anni ’90 e a quella famosa notte dove tutto sarebbe dovuto cambiare: il 31 dicembre 1999.
Un libro particolare che ho letto lentamente nonostante si tratti di nemmeno cento pagine; un libro che ti fa fermare a riflettere sul significato delle parole e sull’utilizzo delle stesse spesso sotto forma di figure retoriche.
Brava Simonetta Caminiti
Per un semplice motivo, per essere uscita dai cliché di buona parte dei libri che escono negli ultimi periodi. Troppi libri tutti uguali. Il bacio edito da Words edizioni è un testo che non si avvicina nemmeno ai più diffusi recentemente, ma è un testo che si distingue.
Soggetto delle vicende è Diana e la sua famiglia; una giovane ragazza della Capitale che vive gli sconvolgimenti dell’adolescenza e che deve fare i conti con una sorella completamente diversa da lei, una famiglia con dei segreti che poi tanto segreti non sono, un gruppo di amici eterogenei per attitudini e personalità, e un’amica adulta che nasconde una parte di se stessa.
Come ho già accennato non è un testo che si legge mentre si ha la tv accesa o si mescola il ragù, serve un po’ di concentrazione per calarsi nei panni di Diana e vivere con lei i vari momenti che hanno segnato la sua giovane esistenza, capire i rapporti con la sorella adottiva e comprendere i comportamenti di quest’ultima. Le descrizioni dei luoghi e dei personaggi sono ben fatte, senza troppo insistere sui particolari e nemmeno utilizzando grandi giri di parole. Simonetta Caminiti va subito a centrare l’obiettivo e con pochi passaggi ci trasporta da un bar di Roma alla notte di capodanno nella masseria di campagna della nonna di Diana; allo stesso modo ci fa immaginare il fascinoso Filippo o il problematico Angelo.
Tra i personaggi che ruotano intorno a Diana c’è la sorella Khady: metà senegalese e metà francese. Troppo bella e dolce da non sembrare vera, ma che nasconde un segreto o forse due… Il rapporto tra le due sorelle è molto complesso e fa da sfondo alle vicende narrate perchè la nostra protagonista è legata a doppio filo alla sorella e la prende sempre come metro di paragone. Khady è l’opposto di Diana in tutto e lo sarà per sempre, anche e soprattutto nel modo di vivere i rapporti interpersonali.
La trama è abbastanza lineare, non ci sono grandi salti temporali e quindi si riesce a seguire il tutto con facilità, non ho riscontrato nessun errore di stampa o refusi, il linguaggio è ricercato. I capitolo sono di poche pagine e il titolo di ognuno ti farà immediatamente cogliere l’essenza dello stesso. Ho provato a rileggere il titolo di alcuni capitoli dopo averli terminati e posso affermare che anche qui nulla sia stato lasciato al caso. Ho notato inoltre che Simonetta Caminiti sta molto attenta all’uso dei vocaboli più corretti e fa anche una ricerca approfondita di questi per rendere appetibile la storia narrata.
Ho iniziato questo libro dicendo che si può inserire nel genere narrativa, ma se invece lo inseriamo tra i romanzi di formazione? azzardato? Leggilo, caro iCrewer e mi darai una risposta.