Ciao iCrewer! Ho appena finito di leggere un thriller molto coinvolgente e inquietante. Mi ha afferrato così strattamente che ho dovuto finire di leggerlo il prima possibile. Sto parlando di I perfetti vicini di casa di Rachel Sargeant, pubblicato da Newton Compton editori.
È una storia complessa, dai molti narratore e livelli.
Helen si è appena trasferita a Dickensweg, in Germania, per ricongiungersi al marito, insegnate in una scuola internazionale. Però, per quanto la donna cerchi di sforzarsi, di guardare i lati positivi della sua nuova sistemazione – come il poter finalmente vivere insieme a Gary ogni giorno e non solamente durante le vacanze – proprio non ci riesce. In Inghilterra la lasciato la sua carriera di insegnante e allenatrice di nuoto e, purtroppo, fare giardinaggio e occuparsi della casa non sono attività che la soddisfano particolarmente.
A ciò si aggiunge la pressione che la donna si sente addosso: i membri della comunità della scuola internazionale, con condivide la via, cercano in ogni modo di coinvolgerà nelle loro attività. O meglio, la presidentessa, Louisa, non perde mai l’occasione si cercare di organizzare la vita di Helen, proprio come sembra fare per il vicinato e i vari club e associazioni che presiede.
Non è, però, quello che la giovane vuole. Helen desidera essere libera, felice, fare ciò che la fa stare bene, anche a costo di andare contro la matriarca e il proprio marito, che sembra sempre essere schierato con la comunità.
È proprio il comportamento di Gary a farla arrabbiare di più: perché non reagisce? Perché si circonda della compagnia di uomini subdoli e un po’ viscidi? Perché non riesce più a dormire la notte?
La tensione sale, cresce, aumenta sempre di più, fino a quando diventa impossibile non farsi coinvolgere dalla storia, non trattenere il fiato, rimanendo in attesa della prossima mossa dei personaggi, con le spalle tese e la mano pronta a voltare la pagina.
L’opera è scritta molto bene, scorrevole e accattivante. Lo stile è coinvolgente, descrittivo senza essere pedante.
L’autrice riesce a ricreare magistralmente l’atmosfera di una comunità chiusa, in cui serpeggia un velato spirito di superiorità nei confronti dei locali. È il giardiniere Manfred che Louisa considera in difetto per non parlare un perfetto inglese, non Helen, la quale non sa nemmeno una parola di tedesco, pur avendo deciso di trasferirsi in Germania. Quelli di Dickensweg sembrano quasi abitanti in esilio che si, approfittano di ciò che la nuova terra può offrire, ma senza farsi coinvolgere, pronti a sbarrare le porte e tenere fuori gli altri, al primo accenno di pericolo. E in questa bolla quasi completamente separata dal mondo esterno nuotano i molti personaggi del racconto.
Helen non è che la più visibile, la narratrice, la nuova arrivata non ancora assuefatto dalle consuetudini, e quindi in grado di indignarsi per i soprusi, ribellarsi agli obblighi imposti e, soprattutto, combattere per il proprio matrimonio. E lottare è quello che tenta di fare, cercando di non perdere se stessa nel turbine degli eventi, di ritrovare la strada di casa anche quando la direzione sembra smarrita.
Gary, il marito, è più ambiguo. Diviso tra l’amore per la moglie e la lealtà verso una comunità di cui fa parte già da anni, che l’ha inglobato e plasmato. Qui, in suolo tedesco, al numero 5 di Dickensweg, a volte sembra essere diverso dall’uomo che Helen ama.
E poi Luisa, auto eletta vertice della comunità, in quanto moglie del preside. Sempre presente, sempre organizzata, sempre la migliore, con una risposta pronta per ogni problema e la mano tesa per aiutare. Anche quando il suo intervento non è richiesto.
Tuttavia, lei non è altro che l’apparenza scintillante e per bene di Dickensweg. Non tutti gli abitanti sono altrettanto volonterosi e, per quanto un po’ ostentatamente, disponibili. Anzi.
I colpi di scena non mancano. La narrazione passa dal presente, al passato, alla visione attraverso occhi a noi ambigui fino all’ultimo istante.
La cover richiama un senso d’inquietudine, la sensazione di avere uno sguardo estraneo incollato alla schiena. Rispecchia in pieno i sentimenti di Helen nella seconda parte del romanzo.
Rachel Sargeant è nata in Inghilterra ed è qui che ora abita con la famiglia, sebbene abbia vissuto per alcuni anni in Germania. Le piace leggere thriller psicologici, documenti di polizia e storie di omicidi, senza però dimenticare opere di altre culture.
È stata vincitrice del concorso Writing Magazine’s Crime Short Story e nominata per altri importanti premi, come il Bristol Short Story Prize.
I perfetti vicini di casa è la sua unica opera tradotta in italiano. Altri titoli della stessa autrice sono The Good Teacher (2018), The Roommates (2019) e Gallipoli: Year of Love and Duty (2015).