Le amicizie speciali di Yanez, nel racconto di Domenico Delle Piane
Ero Yanez, (Buendia books) di Domenico Delle Piane, è un concentrato di sensazioni e sentimenti, gli ingredienti giusti che hanno permesso all’autore, nel suo esordio nella letteratura per ragazzi, di classificarsi al primo posto al Concorso Barbera…da leggere 2018 con una motivazione della giuria molto lusinghiera.
“Eroi, giovinezza e una Monpracem tra le colline: Un racconto dolce e setoso, con una ricerca storica accurata e riferimenti letterari calzanti e suggestivi”.
Non posso che condividere. In 48 pagine si parla di tutto: di giovinezza, amore, dolore, guerra, sentimenti ma soprattutto di amicizia. Il protagonista del racconto di Delle Piane, è un ragazzo che, nonostante l’avvicinarsi della guerra, vive la sua adolescenza in modo sereno, circondato dall’affetto familiare. D’inverno frequenta il liceo ad Asti, dove risiede lo zio Gianni, fratello del padre, scapolo, direttore di banca, al quale è particolarmente legato e che lo aiuta a formarsi culturalmente, mentre l’estate si divide tra i pomeriggi con gli amici e gli incontri con un “professore” molto speciale, che, da subito, sceglie di chiamarlo simpaticamente Yanez.
Ad una prima impressione, il “professore”, medico famoso, con barba e lunghi capelli bianchi, appare come una figura complessa e misteriosa, in grado di calamitare totalmente l’attenzione del giovane. E’ una personalità controversa ma dotata di grande umanità con il quale Yanez si rapporta empaticamente in un continuo scambio di messaggi ed esperienze che, senza volere, lo aiutano a crescere. E’ la guerra a dividerli. L’ascesa di Mussolini e la conseguente entrata in guerra dell’Italia costringono Yanez a fare delle scelte, ed è proprio sullo sfondo di un periodo doloroso e tragico che il giovane instaura rapporti importanti, ritrovando nella cruda realtà della guerra concetti e parole dei racconti dell’anziano professore.
L’autore si sofferma spesso sui rapporti che Yanez instaura nel periodo più duro e pericoloso del conflitto bellico. In tutti i personaggi con cui viene a contatto il giovane scopre aspetti in fondo già percepiti nelle narrazioni dell’amico. Riconosce il dolore della perdita, la consapevolezza dell’ingiustizia, è spettatore di atti eroici, trova la forza e il coraggio di assistere i feriti, aiuta la famiglia a fuggire. E dopo gli orrori e le contraddizioni di una guerra ingiusta e senza vincitori, ritornare all’atmosfera magica di un tempo, dove tutto in qualche modo era iniziato, sembra la cosa più logica da fare. Senza dilungarsi troppo, Delle Piane, riesce nell’obiettivo di dare il giusto significato alle parole e ai gesti affidando, ancora una volta al saggio professore, con un abbraccio finale, l’onore di trasmettere i valori del passato. Il racconto, senza dubbio, è semplice, ma intenso con spunti e riflessioni interessanti. Delle Piane, in poche righe, è riuscito a dare vita a personaggi pieni di umanità.