Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia, di Gino Cecchettin è un libro che non avrei mai voluto leggere. Questo libro nasce dall’esigenza di un padre di elaborare il lutto per la figlia, Giulia, vittima di un femminicidio. Gino Cecchettin ha condiviso i suoi pensieri per poter lanciare un chiaro appello alle istituzioni e per evitare che una tragedia del genere non si ripeta mai più.
La trama di Cara Giulia
Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia è un’opera di Gino Cecchettin scritto con Marco Franzoso, edito da Rizzoli.
Le parole di un padre che ha scelto di non restare in silenzio. Un appello potente alle famiglie, alle scuole e alle istituzioni. Il libro è parte di un progetto più ampio a sostegno delle vittime di violenza di genere.
Dal giorno dei funerali della figlia Giulia, Gino Cecchettin ha deciso di condividere il proprio dolore, cercando di affrontarlo e renderlo costruttivo, affinché possa essere di aiuto ai giovani del nostro Paese. In questo libro, attraverso la storia di Giulia, si interroga sulle radici profonde della cultura patriarcale della nostra società.
Sei la mia Giulia e sarai per sempre la mia Giulia. Ma non sei più solo questo. Tu dopo quanto è successo sei anche la Giulia di tutti, quella che sta parlando a tutti. E io sento forte il dovere di manifestare al mondo che persona eri e, soprattutto, di cercare attraverso questo di fare in modo che altre persone si pongano le mie stesse domande.
La recensione di Cara Giulia
Il libro di Gino Cecchettin è molto simile ad un diario personale, dove si ritrovano tutti i pensieri di un padre che non dovrebbe mai vedere la figlia morta, soprattutto da colui che le dichiarava amore. Le parole e i pensieri del padre di Giulia si incrociano con tristi dati e sconcertanti statistiche sui femminicidi.
È un libro molto breve e di facile lettura, e la sua semplicità gli permette di arrivare a toccare qualsiasi persona, anche chi ha criticato duramente la scelta di pubblicare questo flusso di pensieri.
Nel libro Gino Cecchettin non parla mai di Filippo Turetta, ma si concentra sulla figlia e sui sogni di una ragazza che era ad un passo dalla laurea. Il ritratto della figlia emerge attraverso i ricordi e le parole del padre, delineando una giovane donna piena di vita e sogni spezzati. La prospettiva del padre, con il suo amore incondizionato e il suo dolore senza fine, rende la narrazione estremamente coinvolgente e commovente. Le parole del padre sono estremamente commoventi e che ci fanno riflettere, perché anche l’indifferenza uccide.
Il femminicidio di Giulia Cecchettin
Giulia Cecchettin, studentessa di ingegneria biomedica prossima alla laurea, è stata uccisa dal suo ex fidanzato, Filippo Turetta. La loro relazione, terminata nell’agosto 2023, aveva lasciato Filippo in uno stato di depressione e comportamenti possessivi. L’11 novembre 2023, Giulia è uscita con Filippo per acquistare scarpe in vista della laurea, ma non è più tornata a casa.
Il giorno seguente, il padre di Giulia ha denunciato la scomparsa della figlia. Le indagini hanno rivelato un litigio violento tra Giulia e Filippo e il percorso dell’auto di Filippo attraverso varie regioni italiane fino all’Austria. Il 18 novembre, il corpo di Giulia è stato trovato in un bosco, mentre Filippo è stato arrestato in Germania e successivamente estradato in Italia.
La sera stessa la polizia tedesca ha arrestato Filippo Turetta in Germania, mentre era fermo sulla corsia d’emergenza dell’autostrada A9 tra Bad Dürrenberg e lo svincolo Rippachtal, con l’automobile rimasta senza benzina.
Condotto nel carcere di Halle, il 25 novembre Turetta è stato estradato in Italia, con un volo speciale dell’Aeronautica militare atterrato a Venezia, ed incarcerato presso la casa circondariale di Verona.