Book Therapy: quando i classici ci insegnano a vivere
La letteratura ci cura?
È questo il sottotitolo dell’ultimo lavoro di Massimo Tallone: il saggio Bartleby mi ha salvato la vita.
Una domanda curiosa da farsi e terribilmente difficile da rispondere, ma l’intento del libro è proprio questo: mostrarci come la letteratura possa aiutarci nei momenti del bisogno e persino nel quotidiano. Per esempio, ad ogni accanito lettore sarà capitato almeno una volta di riconoscersi in un certo personaggio di un libro (magari quello preferito), domandarsi cosa lui o lei avrebbe fatto in una certa situazione e, trovata la risposta, agire di conseguenza.
Questo pensiero è possibile, perchè leggere non è solo un’attività piacevole per chi la pratica, ma è anche una palestra per la mente e insegna come comportarsi in determinati casi. La letteratura, soprattutto i grandi classici, riflette infatti il mondo circostante e, se il lettore è abbastanza attento, può facilmente riconoscere nella realtà situazioni analoghe a quelle dei libri.
Leggere è dunque un ottimo modo per apprendere come cavarsela in ogni momento. Questo è il concetto fondamentale della Book Therapy: un consiglio di vita su come i libri possono aiutarci a sbrogliare le situazioni più contorte grazie agli insegnamenti derivati dalla lettura dei classici. Per ogni problema c’è infatti un libro che ne porta la soluzione e Bartleby mi ha salvato la vita ne è una dimostrazione.
Il saggio è diviso in due parti: la prima è teorica e spiega in modo semplice, chiaro ed esaustivo cos’è la Book Therapy, come si mette in atto e quali sono i suoi effetti, invece la seconda suggerisce alcuni classici che hanno influenzato la vita dello scrittore in svariati momenti.
Gli aneddoti riportati sono divertenti e pieni di verità, in effetti stupisce il modo in cui Bartleby ha salvato la vita a Tallone più di una volta, ma anche L’idiota di Dostoevskij, Stupore e tremori di Amélie Nothomb e tanti altri ancora. Potrei raccontarvi come questi titoli hanno aiutato il saggista, tuttavia vi rovinerei il piacere della scoperta, perciò non aggiungerò altro!
Vi consiglio caldamente di leggere Bartleby mi ha salvato la vita, cari iCrewers, perchè vi aprirà gli occhi davanti ad una pratica che almeno una volta ogni lettore ha sperimentato inconsciamente e che non sapeva avesse un nome.
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L’autore
Massimo Tallone, nato nel Cuneese ma trapiantato a Torino, è scrittore e saggista. Dal 2011 collabora con il quotidiano nazionale la Repubblica, per il quale scrive articoli e racconti. È anche socio fondatore di Torinoir: un gruppo di scrittori torinesi che ha deciso di utilizzare il genere giallo-noir per riflettere i cambiamenti della società torinese attuale. Tallone è inoltre direttore artistico della scuola di comunicazione e scrittura Facciamo la Lingua di Torino. Delle sue numerose pubblicazioni ricordiamo: Il Fantasma di piazza Statuto (e/o, 2012); Il diavolo ai giardini Cavour (e/o, 2013); Il postino di Superga (Edizioni del Capricorno, 2016), primo romanzo della serie di Lola e scritta insieme al criminologo Biagio Fabrizio Carillo.