Eccomi caro iCrewer con un nuovo libro da recensire. Sono due investigatori che non potrebbero essere più diversi fra loro. È un testo che è a metà tra un’indagine e una storia.
Accadde all’idroscalo. L’ultima notte di Pier Paolo Pasolini
Gli autori sono:
Fabio Sanvitale, 1966, Pescara. Giornalista investigativo e scrittore, è un esperto di casi storici della cronaca nera italiana ed internazionale. Ha studiato criminologia. Docente in corsi di formazione criminologica e presso il Master in Scienza Crimonologica Forensi dell’Università Sapienza.
Armando Palmegiani, 1965, Roma. Esperto della Scena del Crimine. Laureato in Psicologia Clinica. Docente d Criminologia Clinica e Psicologia Forense presso l’Università “eCampus” e docente di Storia della Cronaca Nera nel Master in Scienze Crminologico Forensi dell’Università Sapienza.
Riaprendo uno dei casi di cronaca più controversi degli anni ’70/80: l’omicidio del regista e scrittore Pier Paolo Pasolini, hanno cercato di dar voce ai molti dubbi che circondavano la deposizione di colui che è stato condannato per quel delitto, Pelosi, come hanno precisato nello stesso libro
Quando abbiamo deciso di lavorare su questo caso avevamo molti dubbi ma una certezza sì, quella di non credere a una sola parola di quello che Pelosi ha detto e stradetto in questi 40 anni. Troppe, le balle e le dichiarazioni di comodo.”
Ma come è nata l’esigenza di scrivere questo libro?
Accadde all’Idroscalo. L’ultima notte di Pier Paolo Pasolini
Chi riprende le fila di una vicenda ingarbugliata come solo la realtà sa essere? Qual è la storia nella storia di cui gli autori si sono resi protagonisti durante la stesura? E cosa li ha spinti, dall’Idroscalo, a San Basilio, passando per Testaccio, San Lorenzo e via Ostiense, sulle tracce di un’inchiesta più in bianco e nero del solito?
Rompere il muro di silenzio che circonda fino ad oggi i circa 30 mila casi di persone scomparse in Italia evitando di puntare i riflettori “solo sugli otto-dieci casi più famosi”, perché le persone scomparse devono essere trattate tutte allo stesso modo; qualunque notizia è migliore di nessuna notizia: è una frase emblematica, che racchiude tutta la disperazione di chi, dopo tanti anni di attesa, vive nell’angoscia dei dubbi, dell’incertezza.
Hanno ripercorso luoghi e vicende di quei mesi rielaborando il ricco materiale esistente, con nuovi particolari e documenti inediti, utili lentamente a sottolineare i diversi ruoli dei vari protagonisti e antagonisti della vicenda.
In una intervista Sanvitale dice: “Il libro nasce proprio dalla volontà di dare delle risposte ai tanti interrogativi ancora aperti su questa vicenda piena di contraddizioni e troppo spesso condita da un’aura di complottismo che abbiamo voluto sfatare con più precisione possibile, senza mai perdere di vista i fatti.
Man mano che le ricerche procedevano abbiamo scoperto di avere un coinvolgimento particolare che non avevamo previsto e questo è dovuto senza dubbio alla figura di Pasolini e alla sua grandezza.”
Magari oggi non ci faremmo caso ma ciò che ha “marchiato” Pasolini e che sembrerebbe essere una delle motivazioni usate all’epoca come movente dell’omicidio, era essere comunista ed omosessuale.
“Ma nemmeno questo ha molta più importanza. Ora che sono più intimi, possono dimenticare tutto: almeno per un attimo. Nessuno potrà ferire nessuno, in questo momento perfetto e disperato….
Non conta più: perché due fari gialli irrompono nello specchietto retrovisore, separano i due corpi: Non hanno il tempo di pensare. Quelli sono già qui…
E ora bisogna trovare, molto rapidamente, un modo per uscirne fuori; perché due mani hanno già aperto la portiera dell’auto e due bestiemme stanno già tirando fuori l’uomo, così come sta. Che il buio abbia inizio.”
Molti luoghi di Roma sono legati a Pier Paolo Pasolini, sia perchè fonte di ispirazione per i suoi romanzi o perché hanno costituito le scenografie per i suoi film; ma in un quartiere specifico sembra ancora essere tenacemente presente la sua anima: Monteverde.
Nessun abitante di quel quartiere, infatti, può dirsi esente dal dover far i conti, ancora oggi, con i luoghi in cui Pasolini visse e scrisse le sue opere più significative, a cominciare da Ragazzi di vita.
Di frequente si fa riferimento ad aspetti, scelte, vicende della straordinaria multiforme personalità di quest’uomo considerato come uno degli intellettuali europei più importanti della seconda metà del Novecento, famoso anche per coprolalia e sadomasochismo. Non c’è indice dei nomi, ma un’appendice bibliografica di volumi, video, archivi, articoli, siti consultati, che finisce con l’unico film di Scola, oltre che una decina di foto con dettagli in rilievo.
Tutto ciò confonde un poco, troppo frequente l’intercalare o alternarsi del corsivo che segnalano i testi ufficiali, le risposte alle interviste, e gli stessi dialoghi fra gli autori.
Scandagliare gli atti processuali e analizzare nuovamente le perizie autoptiche con acume e rigore non significa però avere la certezza di centrare il movente. E. da professionisti quali sono, Sanvitale e Palmegiani sanno perfettamente che la via del “come” può passare attraverso il “perché” ma non viceversa.