Chiara Proietti ci catapulta in un mondo di giovani amici con il romanzo Come calamite.
Protagonisti un gruppo di amici le cui vite si intrecciano più volte e per i motivi più diversi; principali attori sono Chiara e Massimo le cui vicissitudini sono narrate dal punto di vista di entrambi.
Il testo inizia con un prologo di cui non ho avvertito assolutamente la necessità in quanto i fatti narrati dal capitolo successivo avvengono in ordine temporale e l’evento del prologo viene poi ripreso a metà stesura come fosse il normale continuo della storia.
La trama è di per sé molto semplice, nulla che crea il colpo di scena che non è necessario in un romanzo rosa, ma che forse sarebbe servito per far mantenere accesa l’attenzione. La situazione di Giulia, forse l’unica nota differente dal resto, risulta essere comunque banale, da subito si capisce che sarebbe finita più o meno in quel modo.
Nel tentativo di rendere più accattivante il testo l’autrice fa l’errore di inserire tantissimi elementi, mi riferisco sia ad eventi che personaggi, che poi non sfrutta fino in fondo; non si può inserire un personaggio identificandolo come uno stalker o uno stupratore e poi far terminare la vicenda senza approfondire minimamente la psicologia sua o della sua vittima.
«Non ci posso credere! Io… non so cosa dire…» Cristian sembra a disagio, d’altronde
Giacomo è un suo amico.
E nemmeno un uomo si può sentire a disagio davanti ad una donna che stava per essere stuprata.
Altro passaggio che non ho apprezzato è quando Chiara Proietti afferma che è inutile denunciare perchè la polizia non fa nulla: anche se fosse vero, da donna non lo scriverei mai in un libro che altre donne leggono perchè non si sa chi c’è dall’altra parte.
Per quanto riguarda la scrittura mi è apparsa a volte poco curata, qualche errore e qualche refuso sono sintomo di un editing non ben curato. I personaggi sono troppi e di conseguenza non ben caratterizzati: se penso a Massimo riesco a vederlo? e Chiara? Queste le domande a cui rispondere. In alcuni punti si nota una forma troppo scolastica, elenchi per descrivere l’abbigliamento, un esempio è il punto in cui si preparano per l’addio al nubilato; o la contrario giornate che scorrono nel giro di due righe. Inoltre la storia si sviluppa in circa dieci anni ma il tipo di linguaggio non cambia per nulla e questo è un errore nella caratterizzazione dei personaggi.
Consiglio una revisione approfondita.