Salman Rushdie già autore dei I versi satanici, sta per presentarci il suo ultimo capolavoro Quichotte interamente ispirato al Don Chisciotte
Uscirà il prossimo 29 agosto in Inghilterra e il 3 settembre in America l’ultimo romanzo dello scrittore Salman Rushdie intitolato Quichotte, sarà ispirato al Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes.
Ti faccio notare subito che il romanzo è già stato letto dalla giuria del Booker Prize inserendolo direttamente tra i candidati al maggior premio per la letteratura inglese e non è ancora in commercio!
E’ il caso di ricordare che dopo aver scritto I versi satanici, una storia fantastica ma chiaramente allusiva nei confronti della figura di Maometto, è stata immediatamente ritenuta rea di blasfemia e nel 1989 l’imam Komeini lanciò una fatwa decretando per lo scrittore la condanna a morte, non meno eclatante fu la taglia che offrì un privato cittadino sempre per sua morte. Rushdie riuscì a salvarsi rifugiandosi in Inghilterra e vivendo sotto protezione. Dove vive tuttora.
Come succede per i film datati, il romanzo in questione Quichotte è un remake del Don Chisciotte un rivisto e restaurato in chiave moderna con una storia d’amore epica.
Mettiamo a confronto le due opere: il protagonista del Quichotte è un vecchio venditore ambulante; il protagonista del Don Chisciotte è appunto Don Chisciotte della Mancia un cavaliere errante che si mette in viaggio e inizia girare in lungo e in largo per la Spagna, alla ricerca di deboli e indifesi da salvare.
Il primo ossessionato dal “vero irreale” della televisione, che si innamora di una star del piccolo schermo e parte per una ricerca picaresca – genere narrativo sorto in Spagna nella seconda metà del XVI secolo caratterizzato dalla descrizione delle avventure dei picari, popolani furbi, imbroglioni e privi di scrupoli, il cui prototipo è considerato il romanzo anonimo Lazarillo de Tormes del 1554, in cui rientra anche il Don Chisciotte di Cervantes – per dimostrarsi degno della sua mano, una novella Dulcinea quindi.
La sua bulimia quotidiana di tv, sitcom, film, soap, commedie e drammi ha distorto la sua capacità di separare la fantasia dalla realtà. Al punto che arriva a desiderare un figlio immaginario, Sancho, da una presentatrice tv. La vicenda narrata da Salman Rushdie è ambientata, spiega il suo editore, in “un tempo squilibrato”, in “un Paese ai margini del collasso morale e spirituale”. La trama del romanzo si infittisce, narrando anche di relazioni padre-figlio, di conflitti tra fratelli, ma anche di razzismo, cyber-spie e della fine del mondo.
Il secondo è un uomo sulla cinquantina forte di corporatura ma nel contempo asciutto di corpo e di viso, è quindi il prototipo dell’Hidalgo spagnolo: appassionato morbosamente dai romanzi cavallereschi tale che il personaggio viene catapultato in una visione fantastica, iniziando a scambiare i mulini a vento con giganti dalle braccia rotanti, i burattini con demoni, le greggi di pecore con eserciti arabi, i quali sottomisero la Spagna sotto il loro dominio che si perpetrò dal 711 al 1492. Come se ciò non bastasse, ne uscirà sempre clamorosamente sconfitto suscitando allegria e divertimento nelle persone che assistono alle sue folli gesta. Nella sua follia Don Chisciotte trascina con sé un contadino del posto Sancho Panza a cui promette di affidargli il governo di un’isola a patto che gli faccia da scudiero. Sancho Panza, dal canto suo, si comporterà in alcuni casi, vestendosi da controparte razionale contro le allucinazioni visionarie del suo padrone, mentre in altri frangenti si farà coinvolgere dalle sue ragioni, partendo fiero in groppa al suo asino. Viaggiava Sancio Panza sopra il suo asino come un patriarca, colle bisacce in groppa e la borraccia all’arcione, e con un gran desiderio di diventare governatore dell’isola che il padrone gli aveva promesso. Come tutti i cavalieri erranti che si rispettino, degni del nome che portano, Don Chisciotte sente la necessità di dedicare a una gentil donna le sue insane gesta. Lucidate le armi, fatta del morione una celata, dato il nome al ronzino e confermato il proprio, si persuase che non gli mancava altro se non una dama di cui dichiararsi innamorato. Un cavaliere errante senza amore è come un albero spoglio di fronde e privo di frutti, è come un corpo senz’anima, andava dicendo a sé stesso. Adottò per la parte Aldonza Lorenzo, una contadina sua vicina, da lui elevata ad una nobile donzella e ribattezzata Dulcinea del Toboso.
Come dimenticarsi del suo ronzino malconcio ma non meno degno, ma persino superiore di Bucefalo, il leggendario cavallo di Alessandro Magno, rimasto ancora senza nome decide di chiamarlo Ronzinante ovvero primo fra tutti i cavalli del mondo.
Don Chisciotte della Mancia – El Ingenioso Hidalgo Don Quijote de la Mancha – è un romanzo spagnolo di Miguel de Cervantes de Saavedra pubblicato in due volumi, il primo del 1605 e il sequel uscito nel 1615 quando l’autore aveva 57 anni. Il vero motivo che lo spinse a redigere la seconda opera, fu che dopo aver avuto un tale successo, che un certo Alonso Fernandez de Avellaneda, pseudonimo di un autore fino ad oggi sconosciuto, pubblicò quella che secondo lui poteva essere l’epilogo del El Ingenioso Hidalgo Don Quijote de la Mancha nel 1614. Cervantes, disgustato da questa appropriazione indebita, decise di scrivere un’altra avventura del Don Quijote, la seconda parte.
Con oltre 500 milioni di copie, è il romanzo più venduto della storia.
È annoverato non solo come la più influente opera letteraria dell’epoca del Siglo de Oro – Ciclo dell’oro periodo storico che parte dalla nascita dell’Impero spagnolo nel 1556 con Filippo II alla metà del Seicento, corrispondente al periodo di maggior gloria culturale, politica e militare – ma un capolavoro della letteratura mondiale della quale può considerarsi il primo romanzo moderno.
Proprio non riesco a credere che a distanza di Quattrocentoquattordici anni, lo scrittore Salman Rushdie ci stia tentando… Il primo ad averlo fatto scrivendo l’epilogo nel 1614 è fallito miseramente, come può lui invece sperare di riscuotere lo stesso ineguagliabile successo di Cervantes? Lo scopriremo solo leggendolo!