Buongiorno iCrewer! Sai, da appassionata di lettura quale sono, a volte non posso evitare di fermarmi a riflettere sui libri. Non solo su quanto siano importanti per me, su come la loro presenza mi abbia aiutato immensamente nel non naufragare o lasciarmi andare, ma proprio sul modo in cui influenzano la mia vita.
Eh si, perchè, a un’analisi più approfondita (passo circa quattro ore al giorno in treno durante la settimana, quindi di tempo per pensare, quando non sto dormendo spiaccicata sul finestrino, ne ho abbastanza), mi sono accorta che ci sono libri che non mi sono semplicemente piaciuti, che non ho solamente eletto a letture da consigliare a chiunque, ma che hanno proprio cambiato una parte di me.
Certo, è uno dei loro pregi esattamente quello di lasciare un segno in noi, ma possono arrivare così nel profondo da farci, inconsciamente, cambiare qualche comportamento o da far nascere nuove passioni?
Secondo me, sì! Ecco qualche esempio di come!
#1: libri e abbigliamento
A volte è un cambiamento molto graduale, e forse non è sempre subito lampante. Tuttavia, mi sono accorta che i libri che più mi hanno appassionato, hanno anche lasciato un’impronta nei mie gusti in fatto di abbigliamento; o meglio, di ciò che trovo bello o di ciò che abbino a un determinato modo di essere e di fare.
Mi spiego meglio: ho sempre avuto una passione per i capi un po’ medievaleggianti come mantelli, abiti lunghi e ricamati, corpetti e via dicendo, ma posso affermare con sicurezza che dopo aver letto Black Friars – L’Ordine della Spada di Virginia de Winter (se ti piace il fantasy, per favore, leggilo), la situazione è al quanto degenerata. Per intenderci, ora ho un’intera cartella di Pinterest piena di foto di mantelli e ho acquistato una maschera da Carnevale che mi ricordava vividamente quella che la protagonista, Eloise, indossava durante un ballo.
Oppure, sebbene ammetto che gli anfibi hanno sempre esercitato un certo fascino, credo che prima de Il profumo del sangue di Nalini Singh difficilmente li avrei considerati più di una scelta di stile. Ora, guardandoli (e, per stare in tema, ne ho comprato un paio bellissimo proprio ieri), non posso fare a meno di pensare che emanino un’aura di determinazione, coraggio e forza. So che, in realtèà, sono solo scarpe, ma non posso evitare di immaginarmele ai piedi di Elena.
#2: libri e modi di fare
Questo forse, è più facile da notare e avviene anche con i film (una mia amica, da piccola si è quasi tagliata i capelli con un coltello, per imitare la scena del film di animazione di Mulan). Sono tutti quei piccoli gesti che compiamo perché i protagonisti dei nostri libri preferiti ce ne hanno fatto innamorare.
Come, ad esempio, soffermare a guardare le persone che ci passano affianco, o scegliere di leggere accoccolati sul davanzale della finestra mentre fuori piove, piuttosto che al calduccio sul divano.
Può essere che siano impronte che rimangono per poco tempo, magari solamente nei giorni immediatamente successivi alla lettura, o possono diventare abitudini, fatto sta che io ho cominciato a scrivere un diario nei momenti bui perché uno dei personaggi de L’eleganza del riccio di Muriel Barbery faceva la stessa cosa.
#3: libri e viaggi
Non dirmi che non ti è mai successo di scegliere una meta piuttosto che un’altra anche perché vi si ambientava uno dei tuoi libri preferiti. Nel mio caso specifico, credo di aver letto un romance scozzese di troppo, visto che questo Paese ha acquisito quasi un posto di prestigio nell’elenco dei luoghi che vorrei visitare.
Si può, però, fare lo stesso discorso per tutti coloro che si recano nei luoghi di Harry Potter; che dopo aver letto romanzi come Sulla strada di Jack Kerouac, Wild di Cheryl Strayed, o ancora, Nelle terre estreme di Jon Krakauer, decidono di partire per viaggi simili, o pianificano itinerari che prendono pesanetemente spunto da queste opere.
Nel mio caso, dopo le Highlands scozzesi, mi piacerebbe proprio andare in Islanda e in Norvegia, sulle tracce de Il vichingo nero di Bergsveinn Birgisson.
#4: libri e nuove esperienze
La decisione di iniziare qualcosa di nuovo non avviene sempre allo stesso modo. A volte è un istinto, in altri casi un’illuminazione, una scintilla che si accende vedendo un’immagine o un volantino. Un lampo di genio che ci sveglia di notte di soprassalto.
Non sempre deve essere strettamente collegata ad un libro, può essere che sia anche solo l’ideale che noi abbiamo di esso. Accade veramente in qualsiasi modo, ma posso assicurarti che, ad esempio, la mia scelta di studiare lingua e cultura giapponese è stata influenzata – ovviamente insieme a molti altri fattori – anche dalla trama di The Lost Future of Pepperharrow (di cui sto entusiasticamente attendendo la traduzione), seguito dello splendido L’orologiaio di Filigree Street, romanzo di Natasha Pulley.
A te capita mai di trovare un libro alla base di alcune tue scelte di vita? Magari scavando un po’ più a fondo della superficie?