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Lettura: Recensione: Il velo giallo di Stefano Ricchiuti, edito Brè Edizioni
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Recensione: Il velo giallo di Stefano Ricchiuti, edito Brè Edizioni

Ileana Picariello 2 anni fa Commenta! 3
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Il velo giallo di Stefano Ricchiuti, edito da Brè edizioni, è un romanzo storico che ci porta indietro nel tempo fino al 1155, durante il regno dell’Imperatore Federico I Hohenstaufen, noto come il Barbarossa. La storia si svolge in un’epoca di turbolenze politiche e sociali, in cui il potere imperiale viene esercitato con autorità e fermezza.

La recensione de Il velo giallo

La trama segue le vicissitudini di Bartolomeo, giovane che ha già sofferto molte perdite nella sua giovane vita. La sua esistenza viene trasformata quando incontra Ida, una prostituta con un velo giallo, che porta una luce di speranza nella sua vita segnata dalla tristezza e dalla solitudine. La storia di Bartolomeo è un viaggio di rinascita e crescita personale, reso ancor più complesso dalle dinamiche dell’epoca e dai personaggi che lo circondano.

il velo giallo stefano ricchiuti brè edizioniStefano Ricchiuti ha dimostrato una notevole capacità di ricerca e un dettaglio sorprendente nella sua ricostruzione storica. La descrizione dei luoghi e degli eventi dell’epoca è così accurata da far sentire il lettore immerso nel mondo del XII secolo, permettendogli quasi di percepire i suoni e i profumi di quei tempi lontani.

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La scrittura di Ricchiuti è aulica e ricercata, un linguaggio che riflette il periodo storico in cui è ambientato il romanzo. Questo stile di scrittura può richiedere una lettura attenta e riflessiva, ma ne vale sicuramente la pena. Le parole dell’autore sono come un’evocazione del passato, costringendo il lettore a fermarsi e a meditare su ciò che sta leggendo.

Un elemento che lega tutte le vicende narrate è il “velo giallo” delle prostitute, un simbolo che attraversa tutto il romanzo e che rivelerà la sua importanza solo alla fine, spiazzando il lettore e portandolo di colpo nella cruda realtà.

Il finale è sorprendente e profondamente toccante, mettendo in discussione le aspettative del lettore e offrendo una nuova prospettiva sulla storia. È un romanzo che continua a far riflettere anche dopo la sua conclusione.

Tra i personaggi, Bartolomeo, Ida e il monaco erborista Michele sono quelli che maggiormente restano nel cuore del lettore. La loro profondità e la loro evoluzione lungo la storia li rendono affascinanti e autentici.

Se dovessi trovare un difetto a questo romanzo è la sola mancanza di note finali dell’autore per distinguere i personaggi storici da quelli di pura finzione. Tuttavia, questo non intacca in modo significativo la fruizione del romanzo.

Consiglio sinceramente la lettura di questo romanzo, soprattutto se si è amanti del genere storico, per la sua accuratezza nel linguaggio e nel lessico utilizzato e per la precisione dei fatti storici.

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